Tag: Tasso di interesse

  • Rialzo dei tassi mutui: i 6 consigli per gestirli al meglio

    Rialzo dei tassi mutui: i 6 consigli per gestirli al meglio

    In un periodo come quello attuale in cui il rialzo dei tassi fa aumentare le rate, gestire i mutui può diventare una sfida per molte persone. Alla già complicata gestione economica si va ad aggiungere il caro mutuo e per molte famiglie è difficile arrivare a fine mese.
    Ecco allora alcuni consigli su come gestire i mutui e il portafoglio in questo difficile periodo

    Monitorare il rialzo dei tassi di interesse

    Monitorare i movimenti dei tassi di interesse è uno dei comportamenti da tenere. Essere sempre aggiornato sull’eventuale rialzo dei tassi e sulle notizie finanziarie ti permetterà di capire dove va il mercato.

    Quando i tassi di interesse aumentano, il costo del denaro aumenta, il che può influire sui pagamenti mensili del mutuo e sul costo complessivo del mutuo.

    È quindi importante monitorare i tassi di interesse e le previsioni di mercato per capire se ci si aspetta un rialzo o una diminuzione dei tassi in futuro.

    Sapere che aria tira nel mercato dei tassi di interesse ti darà la possibilità di prendere decisioni basate su fatti concreti. In questo modo non dovrai dipendere dal consiglio di un amico, magari poco preparato, oppure dal consiglio, non troppo spassionato, del consulente in banca.

    Rialzo dei tassi: rinegoziare il mutuo

    Se i tassi di interesse sono saliti da quando è stato ottenuto il mutuo, è possibile chiedere alla banca di rinegoziare il proprio mutuo. Questo può comportare un tasso di interesse più basso o una modifica delle condizioni del mutuo per aiutare a ridurre il costo complessivo del mutuo.

    La rinegoziazione del mutuo è una procedura che permette di modificare le condizioni del contratto di mutuo stipulato tra il mutuatario e la banca. La rinegoziazione può essere richiesta per diversi motivi, come ad esempio una difficoltà economica momentanea che impedisce di far fronte alle rate del mutuo.

    Rinegoziare può servire anche per ottenere migliori condizioni di tasso di interesse o di durata del mutuo.

    Rinegoziare il mutuo

    Per richiedere la rinegoziazione del mutuo è necessario contattare la banca con cui è stato stipulato il contratto e presentare una richiesta formale. In genere, la banca richiede una documentazione specifica, come ad esempio l’ultimo estratto conto del mutuo, la dichiarazione dei redditi e altre informazioni finanziarie.

    La rinegoziazione del mutuo può portare a diverse modifiche del contratto, come ad esempio una riduzione del tasso di interesse, un allungamento della durata del mutuo o la riduzione dell’importo delle rate mensili.

    È importante valutare attentamente i vantaggi e gli svantaggi della rinegoziazione del mutuo, tenendo conto dei costi e delle condizioni offerte dalla banca.

    Vanno considerate anche le spese aggiuntive associate alla rinegoziazione del mutuo, come le penali per la cancellazione anticipata del vecchio mutuo e le spese di registrazione del nuovo mutuo.

    Pagare più del dovuto

    Se possibile, si consiglia di pagare più del dovuto sul mutuo ogni mese. In questo modo, si può ridurre il saldo del mutuo e quindi il costo degli interessi a lungo termine.

    Può essere conveniente pagare più della rata prevista per il mutuo se si desidera ridurre il debito in modo più rapido e risparmiare sui costi totali del mutuo.

    Pagare di più ogni mese riduce il debito residuo più velocemente. Questo significa che si pagheranno meno interessi sul lungo termine e si concluderà il mutuo prima della scadenza prevista.

    Tuttavia, prima di decidere di pagare di più del previsto sulla rata del mutuo, è importante considerare la propria situazione finanziaria complessiva.

    Se si ha del denaro extra da parte si potrebbe valutare di usare questi  soldi per pagare altri debiti con tassi di interesse più elevati.

    Un’altra possibilità è quella di usa questo denaro per costituire un fondo di emergenza.

    Inoltre, è importante assicurarsi che non vi siano penali per il pagamento anticipato o altre restrizioni associate al proprio mutuo. Il rischio potrebbe essere quello di dover pagare una penale per il pagamento anticipato, cosa che potrebbe annullare i potenziali risparmi.

    In sintesi, se si desidera ridurre il debito più rapidamente, il pagamento di rate maggiori del previsto sul mutuo può essere una buona strategia. In questo caso è importante considerare la propria situazione finanziaria complessiva e le eventuali penali o restrizioni prima di prendere questa decisione.

    Considerare l’opzione di un mutuo a tasso fisso

    La decisione di rinegoziare il mutuo per optare per un tasso fisso dipende dalle proprie esigenze e dalla situazione attuale del mercato dei tassi di interesse.

    Questa operazione è conveniente durate una fase di rialzo dei tassi di interesse.

    Un tasso fisso comporta un pagamento costante della rata per tutta la durata del mutuo, il che rende più facile la pianificazione del budget e la gestione delle finanze personali. Inoltre, se il mercato dei tassi di interesse sale, un tasso fisso può proteggere il mutuatario da un aumento del costo del mutuo.

    D’altra parte, un tasso variabile può essere più conveniente se i tassi di interesse sono in calo, in quanto si pagherà meno interessi sulla durata del mutuo. Tuttavia, con un tasso variabile, il pagamento della rata può aumentare se i tassi di interesse aumentano.

    Se i tassi di interesse attuali sono bassi o previsti in aumento, potrebbe essere conveniente rinegoziare il mutuo per optare per un tasso fisso. In questo modo, si protegge contro un aumento futuro dei tassi di interesse e si stabilizzano i pagamenti della rata.

    Tuttavia, la rinegoziazione del mutuo comporta spese e costi aggiuntivi, come la penale per il pagamento anticipato e le spese di perizia e notarili. Pertanto, è importante valutare i costi e i benefici di un cambio di tasso prima di prendere una decisione.

    Quindi se desideri una maggiore stabilità nel pagamento delle rate del mutuo e si prevede un aumento dei tassi di interesse, rinegoziare il mutuo per un tasso fisso potrebbe essere conveniente. Tuttavia, è importante considerare i costi associati alla rinegoziazione prima di decidere di procedere.

    Mantenere una buona gestione finanziaria

    In ogni caso, è importante avere una buona gestione finanziaria. Ciò significa tenere un bilancio equilibrato, risparmiare denaro ogni mese e cercare di pagare tutte le bollette in tempo. In questo modo, si può gestire meglio il proprio budget e avere la possibilità di far fronte alle spese impreviste.

    Gestione finanziaria

    Mantenere una buona gestione finanziaria richiede costanza e attenzione, ma può essere raggiunto seguendo alcuni principi fondamentali:

    1. Stabilire un budget: creare un piano di spesa mensile e rispettarlo. È importante assicurarsi che le entrate siano maggiori delle uscite.
    2. Evitare il debito e pagare le bollette in tempo: cercare di non spendere più di quanto si guadagna e pagare le bollette puntualmente per evitare interessi e sanzioni.
    3. Risparmiare: mettere da parte un po’ di soldi ogni mese per creare un fondo di emergenza e per gli obiettivi a lungo termine come l’acquisto di una casa o il pensionamento.
    4. Investire: fare investimenti o risparmi in strumenti finanziari a lungo termine, come i fondi pensione, per garantirsi una maggiore stabilità finanziaria nel futuro.
    5. Imparare a gestire il proprio denaro: acquisire conoscenze finanziarie di base, ad esempio sulla differenza tra debito buono e cattivo, sul risparmio per la pensione, sull’investimento e sulla diversificazione del portafoglio.
    6. Fare acquisti intelligenti: confrontare i prezzi dei prodotti e servizi, cercare le offerte migliori e non comprare cose che non si possono permettere.
    7. Revisionare e monitorare le finanze: tenere traccia delle entrate e delle uscite, monitorare i progressi e apportare modifiche al budget se necessario.

    Seguendo questi principi, è possibile mantenere una buona gestione finanziaria e avere maggiori possibilità di raggiungere i propri obiettivi finanziari.

    Consultare un esperto

    In caso di dubbi o preoccupazioni riguardo alla gestione dei propri mutui, è possibile consultare un esperto finanziario o un consulente di credito per ricevere consigli e suggerimenti personalizzati sulla gestione del proprio debito.

    Consultare un esperto di rinegoziazione dei mutui può essere una buona idea se si ha bisogno di consigli su come rinegoziare il proprio mutuo o se si vuole essere sicuri di ottenere le migliori condizioni di finanziamento.

    Un esperto di rinegoziazione dei mutui può aiutare a:

    1. Analizzare la situazione attuale del mutuo, comprendere i termini e le condizioni del contratto e identificare eventuali clausole restrittive.
    2. Valutare le opportunità di rinegoziare il mutuo, comprese le possibilità di ottenere un tasso di interesse più basso, di estendere la durata del mutuo o di ottenere altre condizioni più favorevoli.
    3. Valutare se la rinegoziazione del mutuo è la scelta migliore in base alle esigenze finanziarie del mutuatario e alle condizioni del mercato.
    4. Fornire informazioni su eventuali costi e commissioni associate alla rinegoziazione del mutuo.
    5. Assistere nel processo di rinegoziazione del mutuo, compreso il contatto con la banca o l’istituto finanziario e la preparazione della documentazione necessaria.

    Inoltre, un esperto di rinegoziazione dei mutui può fornire una valutazione obiettiva della situazione finanziaria del mutuatario e consigliare sulle migliori strategie di gestione del debito a lungo termine.

    Tuttavia, è importante scegliere un esperto affidabile e professionale per evitare di incappare in frodi o truffe finanziarie. Prima di affidarsi a un esperto di rinegoziazione dei mutui, è consigliabile fare una ricerca sul suo background e sulle referenze e verificare la sua reputazione presso le associazioni di categoria o le autorità competenti.

  • Mutuo Green un finanziamento vantaggioso ed ecologico

    Mutuo Green un finanziamento vantaggioso ed ecologico

    Negli ultimi anni sono stati proposti progetti a livello Europeo allo scopo di finanziare mutui che possano avere sia un riscontro economico agevolato, sia un basso impatto ambientale. È così che nasce il Mutuo Green, un finanziamento bancario finalizzato all’acquisto o alla riqualificazione di una casa ad alta efficienza energetica.

    Mutuo Green e EeMAP

    L’EeMAP (Energy Efficient Mortgages Action Plan) è un piano d’azione in materia di efficienza energetica messo in campo dall’Unione Europa. È nato con lo scopo d’incentivare la riqualificazione e l’acquisto di edifici.

    I principali obbiettivi energetico climatici che L’Europa deve raggiungere entro il 2030 sono:

    • tagliare del 40% l’emissione del gas serra
    • far sì che almeno il 32% dell’energia prodotta provenga da fonti rinnovabili
    • raggiungere un livello di efficienza energetica del 32,5%

    Il Mutuo Green per l’acquisto di una casa, si può ottenere per l’acquisto e la riqualificazione di abitazioni ad alta efficienza energetica. Per ottenerlo un immobile deve essere di classe energetica A o B.

    Per classe energetica s’intende l’efficienza in termini di consumi di acqua, energia elettrica e riscaldamento di un immobile.

    All’immobile gli viene attribuita, come accade anche per gli elettrodomestici, una targhetta colorata col livello di consumo energetico, con classi che vanno dalla A alla G a seconda dell’efficienza. Le classi A sono le più efficienti, le g sono le meno efficienti.

    APE attestato prestazione energetica

    Quindi l’immobile avrà un’Attestato di Prestazione Energetica (APE) che attesta, sia in caso di acquisto che in caso di affitto, in quale classe energetica rientra lo stabile.

    Dal 1 Luglio 2009 la certificazione di classe energetica è diventata obbligatoria sia per l’acquisto di un immobile, sia per l’affitto, ma non tutti gli stabili ne sono soggetti.

    Sono esclusi dalla certificazione energetica:

    • gli edifici vecchi o antichi non dotati d’impianto di riscaldamento
    • i fabbricati isolati, di superficie massima di 50 mq
    • i fabbricati agricoli, industriali e artigianali non residenziali, ad esempio una serra
    • beni immobili paesaggistici e culturali che possono essere solo restaurati per non danneggiarne il carattere artistico o storico

    Ed eventuali altri immobili per i quali vanno verificate le caratteristiche al momento in cui si richiede il prestito.

    Cos’è il Mutuo Green?

    Il Mutuo Green è un progetto a livello Europeo che permette di agevolare in termini sia di sostenibilità ambientale che economica, l’acquirente di un immobile. Grazie a questo progetto si ottengono infatti:

    • miglioramento di efficienza energetica
    • impatto positivo sul valore dell’immobile
    • bollette più basse
    • minore probabilità d’insolvenza del credito

    Attualmente al progetto partecipano 42 banche europee di cui 10 italiane. Alcune di queste che aderiscono ad esempio sono:

    • Monte dei Paschi di Siena
    • Banco BPM
    • Unicredit

    Tutti i cittadini possono partecipare a questo progetto. Come? Utilizzando e auto-consumando l’energia prodotta da fonti rinnovabili, come il vento, la luce ed altre fonti.

    Inoltre oggi, possiamo usufruire di incentivi ed ecobonus, cioè di agevolazioni fiscali, sulle spese per interventi di riqualificazione energetica. E ogni Stato dell’Unione Europa deve intervenire fornendo condizioni finanziare favorevoli per riqualificare gli edifici.

    Il prestito che si può richiedere per questo tipo d’incentivi è appunto il Mutuo Green e può essere per:

    • acquisto casa
    • ristrutturazione casa
    • costruzione bio edilizia

    Come posso ottenere questo tipo di prestito?

    Innanzitutto per richiedere il Mutuo Green servono:

    • carta d’identità
    • codice fiscale
    • documentazione reddituale
    • certificazione delle caratteristiche eco sostenibili (APE)

    Se il prestito è richiesto per l’acquisto di una casa, questo prevede che l’abitazione debba essere certificata alla categoria A o B, o che debba rispettare i parametri di efficienza eco sostenibili. I tassi d’interesse applicati per questo genere di mutuo sono sia di tipo fisso che variabile. Entrambi verranno proposti a condizioni più favorevoli.

    I Mutui Green possono finanziare anche fino all’80% o al 100% del valore dell’immobile. Spesso, chi acquista casa nuova, vuole migliorare alcune condizioni. A volte si interviene sull’accrescimento dell’isolamento termico, o sugli impianti di riscaldamento ad alta efficienza o altro. Così alcune banche concedono un finanziamento extra per la copertura delle spese di riqualificazione.

    In caso di richiesta del mutuo per la ristrutturazione, bisogna presentare il preventivo delle spese da sostenere. Bisogna dimostrare che i lavori, porteranno ad un aumento di classe energetica dell’edificio, migliorandone le prestazioni di almeno il 30%.

    Il tasso concesso è a condizioni vantaggiose e può essere sia fisso che variabile. Il prestito può coprire tutto o in parte le spese legate ai lavori di ristrutturazione.

    Se il mutuo invece è richiesto per costruzione bio edilizia, cioè per case green a basso impatto ambientale, bisogna presentare una particolare certificazione; c’è bisogno di attestare l’eco-sostenibilità dell’immobile.

    L’importo del finanziamento generalmente in questi casi è del 70% fino al 90% del valore dell’immobile. I mutui sono a tasso fisso o variabile e di una durata generalmente fino a 30 anni.

    Il periodo di durata del prestito può variare dai 10 ai 30 anni, a secondo della somma richiesta, delle condizioni generali e della banca.

    I vantaggi del Mutuo Green

    Le condizioni a cui si propone il Mutuo Green sono molto vantaggiose, infatti, i prestiti, vengono erogati a:

    • tassi d’interesse più bassi
    • sconti sullo spread della Banca
    • sconti dedicati alle polizze assicurative
    • Loan to Value (LTV) più favorevole, cioè il rapporto tra la somma concessa e il valore della proprietà

    Il parametro LTV serve per determinare il livello di rischio del prestito in base al valore di mercato dell’immobile. Più è alto LTV più è alto il tasso d’interesse del mutuo.

    Il risparmio energetico comporta bollette per la fornitura di energia più basse e di conseguenza un risparmio economico. Questo rende più sicure le banche sulla liquidità dell’acquirente dalla quale dovranno riscuotere il credito.

    Inoltre le agevolazioni fiscali previste dalla Legge di Bilancio 2021 prevedono altri sconti del 50% o del 65% per:

    • sostituzione infissi
    • impianti di climatizzazione
    • installazione di impianti solari
    • isolamento degli spazi contro lo scompenso termico e l’inquinamento acustico
    • per l’installazione di schermature solari come persiane o tapparelle

    Infine con l’EeDaPP (Energy Efficient Data Protocol and Portal) protocollo e portale di energie a basso consumo, si registrano i beni ipotecati. Cioè si effettua la registrazione dei dati relativi ai prestiti energeticamente efficienti e si analizzano. Lo scopo è di sviluppare un mercato per i finanziamenti energetici ai fini di emissioni di obbligazioni ever green /energy efficient. Ai dati si potrà accedere attraverso un portale comune e centralizzato.

  • Il contratto di mutuo

    Il contratto di mutuo

    Il contratto di mutuo è un accordo tra due parti. Con questo accordo una della parti consegna all’altra denaro o altra specie di beni fungibili  a titolo di credito o di prestito. La parte che cede il bene si chiama mutuante, quella che lo riceve si chiama mutuataria. La parte mutuataria si obbliga a restituire alla scadenza beni della stessa specie, qualità o valore.

    Il contratto di mutuo è un accordo articolato ed a volte complicato, per questo motivo il mutuatario deve sempre pretendere che le clausole contrattuali proposte siano comprensibili e che gli siano comunicate con sufficiente anticipo. In questo modo chi stipula ha la possibilità di sottoporle ad una valutazione di una associazione di fiducia, di un legale o di un consulente. Generalmente i contenuti fondamentali di un contratto mutuo sono molto simili, seppur redatti da banche diverse.

    Le spede del contratto di mutuo

    È importante sapere che stipulare un contratto di mutuo comprende alcuni oneri economici; tra i più significativi:

    Le spese di istruttoria – legate ai costi di banca per valutare la pratica e dare il benestare, sono da pagare anche se il contratto non va a buon fine. Possono essere variabili.

    Le spese di perizia – legate alla necessità di periziare il valore effettivo dell’immobile. In pochi casi, di solito limitatamente agli acquisti diretti da un costruttore, la banca si fida di una autocertificazione mentre, normalmente, pretende una perizia di un tecnico di sua fiducia.

    Il costo dell’assicurazione – legata alla necessità di garantire l’immobile contro incendi e esplosioni. La banca può non accontentarsi di una polizza condominiale e richiedere la stipula di una specifica assicurazione, che ha di solito un costo o fisso o percentuale.

    Le imposte – è ancora in vigore la così detta imposta sostitutiva che è pari allo 0,75% del capitale finanziato ed erogato da una banca.

    Le spese notarili – le più onerose, legate alla stesura e alla stipula del contratto di mutuo. Il costo può variare sensibilmente a seguito della parcella notarile. I Notai come ogni altra categoria professionale applicano una loro tariffa che non può essere inferiore al minimo tabellare previsto dall’ordine).

    La stipula del contratto di mutuo

    Il contratto mutuo si perfeziona al momento della stesura Notarile dell’atto; il Notaio ha il dovere di iscrivere l’ipoteca presso l’apposito ufficio. Sino a quando la pratica Notarile non è completata e trasmessa alla banca, la somma non può essere erogata, ciò significa che non si potrà disporre del denaro prima di 2-3 settimane.

    Per evitare questa attesa, alcune banche mettono a disposizione subito la somma mutuata a titolo di prefinanziamento, il cui ammontare viene caricato di un ulteriore interesse.

    Si può eludere il prefinanziamento accordandosi in anticipo con il venditore che deve essere garantito se vende prima di incassare l’intera somma. È compito del Notaio proporre e spiegare alle parti diverse soluzioni possibili.

    I soggetti dell’accordo

    Ogni contratto di mutuo comprende dei soggetti coinvolti ovvero:

    • il finanziatore – la banca ed il suo rappresentante
    • la parte mutuataria – l’utente che riceve il mutuo
    • la parte datrice di ipoteca – i proprietari dell’immobile che concedono l’ ipoteca
    • gli eventuali fideiussori – i garanti

    Il contratto ha un suo preciso oggetto cioè l’ammontare del mutuo e la quietanza della parte mutuataria, che comprendono gli obblighi per i mutuatari, le condizioni di rimborso, la durata e la modalità di rimborso del mutuo concesso.

    È stabilito inoltre il  tasso di interesse e, nel caso sia variabile, criteri con cui verrà periodicamente rideterminato; l’iscrizione dell’ipoteca nel grado previsto e per l’importo convenuto e la descrizione dettagliata delle unità interessate.

    Il contratto prevede un’estinzione anticipata del mutuo cioè la facoltà per il debitore di estinguere il debito anticipatamente e l’indicazione della relativa commissione. È indispensabile fornire nel documento anche gli indirizzi a cui dovranno essere inviate tutte le comunicazioni scritte tra le parti.

    Nel contratto di mutuo sono citati per iscritto gli oneri fiscali, l’addebito ai mutuatari dell’imposta sul mutuo che la banca dovrà versare per loro conto all’Erario: dichiarazioni sui requisiti per l’applicazione dell’imposta ridotta.

    Allegati al contratto di mutuo

    Allegato al contratto è il cosiddetto “Capitolato” che contiene le clausole comuni a tutti i mutui erogati dalla banca:

    • la solidarietà ed indivisibilità degli obblighi, facoltà della banca di richiedere il rimborso di tutto il mutuo anche ad un singolo mutuatario o garante, indipendentemente dal numero di soggetti coinvolti, anche in caso di successione
    • gli obblighi, impegni che i debitori devono assumersi nella conservazione dell’immobile
    • comunicazione alla banca di eventuali variazioni nella loro situazione economica o finanziaria
    • diminuzione di garanzia, nel caso in cui il valore del bene garante dovesse perdere valore, è specificata la facoltà da parte della banca di richiedere una integrazione di garanzia o l’ immediata restituzione del debito
    • risoluzione del contratto, possibilità per il finanziatore di richiedere il rimborso immediato dell’intero debito
    • Imputazione dei pagamenti, ordine di preferenza della banca per la compensazione delle spettanze da parte del mutuatario (spese e rate)
    • cessione del credito, facoltà della banca di cedere il credito a terzi mediante comunicazione scritta al debitore.
    • Accollo. In caso di accollo del mutuo senza informare preventivamente la banca, il debitore originario avrà ancora l obbligo di rimborsare il debito.
    • Il piano di ammortamento
  • Prestito Covid da 25.000 Euro – come funziona

    Prestito Covid da 25.000 Euro – come funziona

    Per far fronte alla emergenza economica collegata alla pandemia di Coronavirus il Governo ha deciso una serie di misure a sostegno dell’economia dei Paese. Alcune di queste misure sono contenute nel Decreto Liquidità pubblicato in Gazzetta Ufficiale il giorno 8 Aprile 2020. Una di queste misure è il già famoso prestito da venticinquemila Euro, completamente garantito dallo Stato.

    Chi può avere il prestito da 25.000 Euro?

    La domanda sembra scontata ma in realtà non lo è tanto. In molti pensano che questo prestito sia riservato solo alla aziende ma non è così, praticamente tutto il mondo del lavoro non dipendente può accedere al prestito agevolato e garantito dallo Stato.

    • imprese
    • artigiani
    • autonomi
    • professionisti

    In questo elenco sembrano mancare i commercianti, per fortuna non è così. Lo stesso ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, lo ha detto nel corso della conferenza stampa di presentazione del provvedimento: “Ovviamente c’è bisogno immediato di liquidità anche per i più piccoli, di micro liquidità che serve all’artigiano, all’idraulico, al commerciante, al professionista.

    Per l’emissione del prestito sono state snellite le procedure burocratiche ed è stata posta una garanzia del 100%, a carico del Fondo di Garanzia per le Pmi.

    Requisiti per ottenere il prestito

    Il prestito sarà erogato dagli istituti bancari ma non è prevista una valutazione del credit score. In pratica al finanziamento possono accedere i soggetti indicati poco fa e, grazie alla sburocratizzazione del processo, i soldi potranno essere erogati in tempi molto rapidi. Per l’accettazione di una pratica le banche potranno decidere senza attendere il via libera del Fondo di Garanzia per le PMI.

    Le banche si riservano la possibilità (ma non l’obbligo) di valutare in centrale rischi la posizione del cliente. È ovvio che una segnalazione in CRIF potrebbe pregiudicare il buon fine di una pratica di finanziamento, ma la decisione è rimessa ai singoli istituti bancari che potrebbero concedere prestiti anche soggetti segnalati, come detto la garanzia è data al 100% dal Fondo di Garanzia per le PMI.

    Quanto si può ottenere con il prestito COVID?

    Il Decreto Liquidità emesso per superare la crisi economica dovuta al coronavirus prevede tre diversi strumenti con livelli di intervento crescenti

    • fino a un massimo di 25.000 euro
    • da 25.000 e fino a 800.000 euro
    • da 800.00 euro fino a 5 milioni di euro

    In questo articolo ci concentriamo sullo strumento più richiesto, quello fino a 25mila Euro.

    L’importo di cui fin qui ho parlato è il massimo che si può ottenere con questo strumento ed in particolare si possono ricevere in prestito importi non superiori al 25% dei ricavi dichiarati con un tetto massimo di 25.000 euro.

    A questo scopo è bene specificare che i ricavi sono i soldi che le imprese incassano grazie alla vendita di beni e/o servizi. I ricavi quindi coincidono con il fatturato e non vanno confusi con il profitto che invece è il guadagno effettivo ottenuto sottraendo ai ricavi i costi sostenuti per la produzione dei beni e per l’erogazione dei servizi.

    Se un professionista ha emesso fatture per importi inferiori a centomila Euro non potrà ottenere il massimo importo concedibile con questo prestito. Ad esempio un medico che ha dichiarato ricavi per 75.000€ potrà avere un massimo di 18.750€.

    • 75.000€ X 25%= 18.750€

    Quanto tempo ci vuole avere i soldi?

    Si è parlato di sburocratizzazione, il che vuol dire che in teoria non ci vuole molto tempo. In particolare il fatto  che le banche non devono aspettare il via libera dal fondo di garanzia, permette procedure molto rapide

    L’erogazione potrebbe avvenire in tempi stretti, massimo 48 ore. Qualcuno paventava possibili ritardi per la grande corsa al prestito che si sarebbe potuta scatenare. La realtà dei fatti è che finora non c’è stata l’assalto alle banche ed i motivi possono essere diversi.

    • Viste le attuali disposizioni sull’isolamento sociale dovuto al coronavirus, non tutti possono andare in banca. Solo quelle attività che sono operative in questa fase hanno la possibilità farlo e, come sappiamo, sono poche.
    • C’è tempo per presentare la domanda fino al 31 dicembre 2020, in molti stanno valutando il da farsi.
    • Dal punto precedente scaturisce un altro motivo di attesa.  Le aziende che hanno visto crescere il proprio fatturato nel 2019 aspettano di presentare la dichiarazione dei redditi così da poter ottenere una somma maggiore.

    Ripeto: in assenza di cause ostative alla concessione del prestito l’erogazione avviane in massimo 48 ore.

    Qual è il tasso di interesse del prestito agevolato?

    Molti hanno frainteso il fatto che il prestito sia garantito dalla Stato con il fatto che il prestito sia a tasso zero. Non è così. In ogni caso anche il tasso è agevolato e dipende dai singoli istituiti di credito. Il decreto dice che il tasso di interesse applicato a questi prestiti dovrà considerare i soli costi di istruttoria e di gestione dell’operazione finanziaria.

    Le banche si stanno attestando su prestiti con interessi intorno al 1,5%.

    Quando dovrò restituire i soldi?

    Non bisogna restituire niente per i primi due anni per quel che riguarda la quota capitale. Il decreto prevede un periodo di pre-ammortamento durante il quale la banca potrà chiedere solo il pagamento della quota interessi.

    A partire dal terzo anno e fino ad un massimo di sei (compresi i primi due) inizia l’ammortamento con il pagamento delle rate comprensive di quota capitale.

    Il modulo di richiesta per il prestito da venticinquemila Euro

    Il Ministero dello sviluppo economico ha pubblicato un modulo di presentazione della domanda che puoi scaricare qui

    Modulo di presentazione della domanda di prestito agevolato covid-19 fino a 25000 euro

    Tuttavia molti istituti bancari hanno prodotto moduli personalizzati, dedicati alle proprie filiali e agenzie. Pima di compialre il modulo qui allegato ti consiglio di informarti se la tua banca ha prodotto moduli propri.

  • Prestiti Findomestic online per tutte le esigenze

    Prestiti Findomestic online per tutte le esigenze

    Da tanti anni, fin dal 1984, Findomestic opera nel settore dei prestiti personali.  Findomestic propone soluzioni personalizzate per ogni tipo di finanziamento. Prima della fusione per incorporazione in BNP Paribas, l’azienda era attiva anche nel settore dei mutui. Dopo la fusione questo ramo d’attività è stato ceduto a BNL mutui anch’essa del gruppo Paribas.

    Essendo particolarmente specializzata, Findomestic ha un ventaglio di offerte che vanno a coprire ogni aspetto della vita familiare. Con i prestiti Findomestic infatti, è possibile finanziare:

    • Auto nuove e usate
    • Camper nuovi e usati
    • Imbarcazioni nuove e usate
    • Moto nuove e usate
    • Scooter nuovi e usati
    • Acquisto abitazione
    • Acquisto box/posto auto
    • Altro immobile
    • Acquisto terreno
    • Mobili e arredamento
    • Hi-Fi / Audio Video
    • PC / Foto / Telefonia
    • Elettrodomestici
    • Lavori di ristrutturazione
    • Cure mediche
    • Cerimonie ed eventi familiari
    • Estetica e benessere
    • Vacanze
    • Corsi / Scuola / Università
    • Altro
    • Progetti vari
    • Spese legali e tasse

    Inoltre è possibile consolidare tutti i propri finanziamenti in un solo progetto a rata unica.

    I  prestiti Findomestic sono online e 100% digitali

    Da sempre innovativa, Findomestic è stata tra le prime banche italiane a permettere di ottenere un prestito online; ancora oggi è all’avanguardia in questo settore. Dal sito web e tramite la app è possibile istruire e concludere l’intera pratica di finanziamento, senza compilare nessun modulo cartaceo.

    Il Prestito Personale Findomestic, grazie alla firma digitale, è gestito tutto in formato elettronico. Questa modalità facile e sicura, oltretutto è gratuita. Dopo aver presentato la domanda, potrai firmare il contratto utilizzando solo la firma digitale. Non avrai bisogno bisogno di certificazioni o caselle PEC o di recarti in qualche ufficio per apporre le tue firme.

    Per poter avere un prestito Findomestic o un preventivo personalizzato anche online è sufficiente contattare il Centro Clienti oppure compilare la richiesta di preventivo online presente sul loro sito web.

    prestiti findomestic

    Dettagli dei prestiti Findomestic

    Requisiti del richiedente

    • Età minima 18
    • Età massima 75 anni
    • Reddito dimostrabile
    • Titolare di conto corrente
    • Residenza nel territorio italiano

    Caratteristiche

    • Importo minimo 1.000€
    • Importo massimo 60.000€
    • Finanziamento del 100% del tuo progetto
    • Prestito gestito al 100% online senza uso di carta
    • Prestito flessibile con possibilità di gestire il piano di rientro
    • Non ci sono costi accessori
    • Erogazione con bonifico diretto su conto corrente bancario
    • Rimborso tramite addebito su conto corrente bancario

    Prestito Personale Flessibile

    Il Prestito Personale Flessibile di Findomestic è un finanziamento a tasso fisso. La caratteristica è quella di avere una rata flessibile che ti permette di gestire l’importo della rata in base alle tue esigenze. Con questo strumento di flessibilità, dopo aver pagato le prime 6 rate, puoi:

    • Cambiare l’importo della rata esercitando l’Opzione Cambio Rata. In questo caso la durata del prestito cambia adeguandosi alla nuova rata. Modifica gratuita.
    • Non pagare una rata esercitando l’Opzione Salto Rata. Pagherai la rata saltata alla fine, dopo aver pagato tutte le altre tare. Questa modifica è gratuita.

    Per cambiare o saltare la rata puoi scegliere tra le seguenti modalità in completa autonomia:

    • Sul sito web in Area Clienti → Prestito Personale
    • tramite il Centro Clienti Findomestic
    • con un SMS al numero 339-99 41 499

    N.B. Puoi esercitare queste opzioni al massimo tre volte

  • Prestiti per studenti – Fondo per lo studio

    Prestiti per studenti – Fondo per lo studio

    Buone notizie per tutti gli studenti che desiderano ottenere un sussidio economico che li aiuti a far fronte elle esigenze economiche nel periodo degli studi. I prestiti per studenti sono ancora accessibili. Il progetto Diamogli futuro è ancora operativo dal 2011 e molte  banche hanno ancora in portafoglio il prodotti finanziari dedicati a chi vuol studiare. Il Fondo per lo studio quindi è ancora attivo, ecco come accedere ai prestiti.

    Chi può ottenere i prestiti per studenti

    Il progetto per fortuna ha maglie abbastanza larghe e la platea di giovani che possono accedere ai prestiti per studenti è abbastanza ampia.

    Il requisito dell’età prevede che il richiedente debba essere maggiorenne e non aver compiuto il 40esimo anno.

    Requisiti scolastici per ottenere prestiti per studenti

    Il requisito scolastico deve essere uno dei seguenti: essere iscritto a un

    • corso di laurea triennale oppure di laurea specialistica a ciclo unico. Il richiedente deve essere in regola con il pagamento delle tasse universitarie e deve aver conseguito un diploma superiore con un votazione minima 75/100
    • corso di laurea magistrale. Chi richiede il prestito per studenti deve essere in regola con le tasse universitarie e deve avere un diploma di laurea triennale, voto minimo 100/110
    • corso di specializzazione post laurea magistrale di medicina e chirurgia (a ciclo unico), in regola con il pagamento delle tasse universitarie, voto minimo 100/110
    • Master universitario di primo o di secondo livello. Studente in regola con le tasse universitarie e con diploma di laurea, triennale o specialistica, con una voto minimo 100/110
    • dottorato di ricerca all’estero di durata legale triennale (riconosciuta in Italia)
    • corso di lingue, riconosciuto da un Ente Certificatore di durata minima sei mesi.

    Requisiti degli istituti ammessi per prestiti per studenti

    Gli studenti che intendono chiedere il prestito a loro dedicato devono aver conseguito il diploma di scuola superiore presso:

    • una scuola straniera, con succursale dell’istituto in Italia, autorizzata dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, abilitata al rilascio di titoli di studio aventi valore legale
    • una scuola, pubblica o privata, italiana che sia stata autorizzata dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca al rilascio di titoli di studio con valore legale

    I corsi di laurea magistrale, di laurea triennale, di specializzazione post laurea magistrale o i Master si devono tenere presso:

    • Università straniere o scuole superiori di insegnamento universitario straniere, con succursale in Italia autorizzate dal Ministero e abilitate a rilasciare titoli di studio con valore legale
    • Università italiane o scuole superiori di insegnamento universitario, private o pubbliche, autorizzate dal MIUR a rilasciare titoli di studio con valore legale

    Caratteristiche dei prestiti per studenti

    Uno studente può richiedere anche più di un finanziamento, l’ammontare massimo però non può superare i 25.000 €. I prestiti per studenti devono essere erogati con rate annuali di importo superiore a 3.000 € e inferiore a  5.000 €

    Ogni anno lo studente deve aver superato il 50% degli esami previsti dal piano di studi relativi agli anni precedenti. Le rate del prestito, successive alla prima, saranno erogate solo a condizione del rispetto della quantità minima di esami superati e dietro presentazione dell’attestazione dell’iscrizione alle annualità successive.

    Qualora i corsi linguistici o universitari siano di durata pluriennale, l’ente erogatore che concede il finanziamento, lo fa nel suo ammontare complessivo ma provvede all’erogazione a rate annuali. Il numero di anni in questo caso non può superiore alla durata del corso di studi. Se la richiesta di finanziamento  è concessa in un anno diverso dal primo il numero di anni da considerare è quello residuo per la conclusione del corso di studi.

    Le condizioni del finanziamento e il tasso applicato sono stabiliti singolarmente dagli istituti bancari aderenti all’accordo tra il Dipartimento della Gioventù e l’ABI. Condizioni e tassi devono rientrare nei parametri previsti dall’accordo .

    Il periodo di restituzione dei prestiti per studenti va da un minimo di tre anni e un massimo di quindici anni. Tale periodo devo iniziare come minimo 30 mesi dopo l’erogazione dell’ultima rata del finanziamento.

    Le banche erogatrici dei prestiti per studenti, non richiedono garanzie aggiuntive oltre alla garanzia fornita dallo Stato.

    Le banche che prestano soldi agli studenti

    Non tutte le banche erogano prestiti per gli studenti in accordo con il progetto visto fin qui. Se vuoi saper quali sono le banche aderenti vai sul sito dedicato al progetto Diamogli futuro dove c’è una pagina apposita.

    Molti istituti bancari pur non aderendo al progetto offrono prestiti per gli studenti a condizioni vantaggiose.

    Per merito di Intesa Sanpaolo

    Questo di Intesa Sanpaolo è un prestito dalle caratteristiche uniche che finanzia le spese da sostenere per ultimare gli studi. Più che un prestito però è una linea di credito.

    • La linea di credito ha una durata di 5 anni ed è rinnovabile
    • Concede fino a 50mila euro
    • Si può restituire il prestito in rate mensili o in un unica soluzione a conclusione degli studi
    • Il rimborso può avere una durata fino a 30 anni
    • Non servono garanzie patrimoniali o personali o familiari

    Per merito di Intesa Sanpaolo è concessa su un conto dedicato. In associazione al conto si ha una carta prepagata per la gestione delle spese.

    Ad Honorem di Unicredit

    Anche la soluzione Ad Honorem di Unicredit è una linea di credito su conto corrente per studenti.

    • L’importo massimo della linea di credito è 27.700€
    • il periodo di apertura della linea è in funzione del corso di studi
    • terminati gli studi il debito maturato (denaro utilizzato più interessi) viene trasformato in un prestito personale
    • il debito può essere rimborsato a rate mensili da 12 a 180 mesi
    • si può chiedere un periodo di grazia prima di iniziare a rimborsare il prestito. Tale periodo può durare al massimo di 2 anni. Durante il periodo di grazia non saranno calcolati ulteriori interessi.

    Prestito BNL Sconto e Lode di BNP Paribas

    Il Prestito BNL Sconto & Lode è destinato al finanziamento di

    • corsi di studi
    • università
    • master

    Il prestito viene concesso dietro presentazione di una fidejussione di terzi o di altre garanzie accettate dalla banca. BNL Sconto & Lode ha un tasso di interesse che varia annualmente in funzione dei voti universitari. Il prodotto ha una griglia di tassi prestabiliti relativi alla media dei voti conseguiti dallo studente universitario. Sono erogabili importi fino a 20mila euro, la restituzione ha una durata massima di 120 mesi.

    Prestito per studenti di Agos

    Con la soluzione di Agos è possibile richiedere fino a 30mila euro da rimborsare in rate mensili. Il Prestito per gli studenti di Agos si distingue per la semplicità di accesso: i prestiti sono richiedibili online, nella pagina del  sito deciderai l’importo e la durata del prestito conoscendo da subito la rata da rimborsare.

    La formula del prestito è molto elastica e permette di affrontare il piano di rimborso con tranquillità. In caso di necessità è possibile

    • posticipare o saltare una rata
    • modificare la durata del finanziamento
    • variare l’importo mensile da rimborsare

    Prestito d’Onore di Banca Sella

    Il prestito d’Onore Banca Sella viene erogato in favore degli studenti con lo scopo di fargli frequentare un master post-accademico in Italia o all’estero. Il finanziamento è erogato per meriti, questo vuol dire che un parametro di valutazione è il curriculum del richiedente.  Il prestito d’Onore Banca Sella ha un importo massimo di 30.000 euro. Il debito può essere rimborsato al termine degli studi con rate mensili con un massimo di 84 rate.

    Prestiti Universitari di Ubi Banca

    Prestiti Universitari di UBI Banca concedono un importo massimo di 25.00€. La garanzia al prestito è coperta fino al 70% dal Fondo per il credito ai giovani. Questa tipologia di prestito rientra nei prestiti d’onore al pari dei prodotti di Banca Sella e di Unicredit.

  • Estinzione mutuo anticipata – parziale e totale

    Estinzione mutuo anticipata – parziale e totale

    In tutti i contratti di mutuo fondiario il debitore ha la facoltà di optare per l’estinzione anticipata del mutuo. L’estinzione può essere parziale o totale a seconda che si estingua in tutto o in parte, il proprio debito. Lo scopo dell’estinzione totale è quello di liberarsi del debito. Lo scopo dell’estinzione parziale è quello di ridurre la rata da pagare.

    Penale di estinzione prima del  Decreto Bersani

    Fino al 2007 l’estinzione anticipata del mutuo comportava, nella maggioranza dei casi, il pagamento di una penale di estinzione a beneficio dell’istituto finanziatore. Questo perché l’interruzione del rapporto contrattuale evita al mutuatario di dover corrispondere alla banca un certo ammontare di interessi, quelli relativi al periodo di tempo liquidato attraverso l’estinzione anticipata. La penale rappresentava un indennizzo per i mancati guadagni.

    Talvolta la banca addebitava (e ancora addebita) alcune spese di chiusura del mutuo, il cui importo è fisso e generalmente piuttosto contenuto. Le condizioni attraverso le quali il mutuatario può eseguire l’estinzione in via anticipata il mutuo sono in ogni caso ampiamente descritte all’interno del contratto di mutuo stipulato con l’ente mutuante.

    Le indennità che venivano richieste richieste dalla banca variavano dall’1% al 4%, anche a seconda del tipo di mutuo scelto. Le penali relative ai mutui a tasso fisso tendevano ad essere superiori rispetto a quelle previste per i mutui a tasso variabile. Alcune banche stabilivano un limite temporale di 18 mesi dall’inizio del mutuo, prima dei quali non accettavano procedure di estinzione. Tale atteggiamento era causato dal timore che un finanziamento estinto prima del 18° mese potesse perdere il requisito del medio o lungo termine. Tale termine è, ancora oggi, indispensabile alla qualificazione del mutuo come “fondiario”, con tutti i vantaggi di tutela per la banca che ne conseguono.

    Estinzione Mutuo Decreto Bersani

    Oggi, grazie al Decreto Bersani, le cose sono cambiate e non sono più ammesse penali per l’estinzione del mutuo. Il Decreto Bersani del 2007 ha rivoluzionato questo aspetto dei mutui. Tutti i contratti di mutuo stipulati dopo l’entrata in vigore del Decreto non possono avere penali di estinzione.

    Penali di estinzione mutui sottoscritti prima del Decreto Bersani

    Per i contratti stipulati precedentemente le penali di estinzione sono fortemente ridotte e variano a seconda dei mutui.

    • Tasso variabile: la penale massima stabilita è dello 0,50% per l’estinzione del mutuo prima del terzultimo anno. Penale che si riduce 0,20% durante il terzultimo anno e che scende a 0 negli ultimi 2 anni. Nel caso in cui la penale stabilita nel contratto sia inferiore al limite massimo stabilito dal decreto, si applica uno sconto della penale di estinzione pari allo 0,20%.
    • Tasso fisso: per i mutui stipulati prima del 31 dicembre 2000, si applicano i coefficienti relativi al tasso variabile. I mutui stipulati successivamente al 31 dicembre 2000 hanno le seguenti penali
    • 1,90% per estinzione nella la prima metà della durata del mutuo
    • 1,50% per estinzione nella seconda metà del rimborso del mutuo al quartultimo anno
    • 0,20% durante il terzultimo anno
    • 0% negli ultimi 2 anni
    • Nel caso in cui la penale pattuita con la banca sia inferiore ai limiti massimi stabiliti dal decreto, si applica uno sconto percentuale alla penale pattuita. Tale sconto è dello 0,25% per penali maggiori o uguali all’1,25% mentre è dello 0,15% per penali contrattuali minori dell’1,25%.
    • Tasso misto: dipende dal tipo di ammortamento in atto al momento della richiesta dell’estinzione. Se è in corso l’ammortamento a tasso variabile si applicano i limiti relativi ai mutui a tasso variabile. Se viceversa, è in corso l’ammortamento a tasso fisso si applicano i limiti relativi ai mutui a tasso fisso.

    Il Decreto Bersani ha interessato anche la fiscalità dell’estinzione anticipata del mutuo. Come conseguenza è possibile estinguere un mutuo anche prima che siano trascorsi 18 mesi dalla stipula.

    Estinzione mutuo, le modalità per ripagare il finanziamento

    Uno dei modi attraverso il quale le banche si tutelano da eventuali estinzioni anticipate consiste nel concentrare gli interessi nelle prime rate che il mutuatario si troverà a pagare. Questo metodo di distribuire gli interessi è noto come piano di ammortamento alla francese. In questo modo, con il trascorrere del tempo, diventa sempre meno conveniente per il mutuatario estinguere in via anticipata il proprio debito. Questo perché il debitore ha già corrisposto all’ente mutuante una parte consistente degli interessi previsti sul capitale prestato.

    L’estinzione anticipata del mutuo può invece rivelarsi una scelta indicata in determinate situazioni, come ad esempio

    • nel caso in cui si desideri acquistare una nuova casa (e quindi si abbia la necessità di accendere un nuovo mutuo)
    • nell’eventualità in cui, in presenza di un tasso variabile, si assista a delle variazioni del mercato monetario sfavorevoli

    È necessario infine considerare che l’estinzione anticipata del mutuo non comporta la cancellazione automatica dell’ipoteca. Il mutuatario che abbia la necessità di cancellare l’ipoteca sul bene immobile acquisito dovrà quindi tener conto dei costi associati a questa procedura.

    Fiscalità della surroga del mutuo

    Dal 1998 è consentito rinegoziare o stipulare un nuovo mutuo in surroga, dopo aver chiuso quello precedente, senza perdere i benefici fiscali o la loro continuità. Precisamente:

    • Se si estingue il mutuo vecchio e se ne contrae uno nuovo, anche con una altra banca, si può continuare a detrarre gli interessi passivi a patto che l’immobile ipotecato resti sempre lo stesso e che il nuovo mutuo non sia superiore al capitale residuo da rimborsare maggiorato di spese e oneri;
    • Se si rinegozia il vecchio rapporto ed il mutuo viene rimodulato, tutto continua come prima perché non si verifica una innovazione che possa mettere in pericolo le agevolazioni.

    Estinzione parziale mutuo

    Nel momento in cui si voglia procedere all’estinzione parziale, tutto il capitale versato anticipatamente andrà dedotto dal debito residuo del mutuo. La banca non potrà più richiedere alcun interesse su quella quota, per tutta la durata rimanente del mutuo. Pertanto l’effetto sulla rata sarà proporzionale alla frazione di debito estinto.

    Esistono contratti di mutuo che permettono di scegliere in alternativa il mantenimento della stessa rata in cambio di una riduzione della durata residua del rimborso. In tal caso si otterrà un duplice risparmio. L’effetto prodotto dalla diminuzione della durata si assommerà infatti a quello provocato dall’abbattimento del debito residuo.

    Se il contratto prevede una penale di estinzione anticipata, questa andrà calcolata sulle sole somme anticipate alla banca. È consuetudine che le estinzioni parziali avvengano in concomitanza con la scadenza di una rata.

    Estinzione totale mutuo

    L’estinzione totale corrisponde alla chiusura definitiva del mutuo. La somma da riconoscere includerà l’ammontare del capitale residuo, così come risulta dal più recente piano di ammortamento, alla scadenza dell’ultima rata pagata.

    Se il tasso è variabile ad ogni sua variazione il piano di ammortamento viene usualmente ri-calcolato, dando origine ad una nuova serie di valori di capitale residuo. Ciò è matematicamente corretto al fine di mantenere la rata costante con il criterio dell’ammortamento alla francese. Alcune banche si attengono però ai debiti residui del piano originario per tutta la durata del mutuo.

    A tale importo andrà aggiunta la penale di estinzione ed il costo amministrativo dei conteggi di estinzione. Verranno inoltre richiesti i dietimi giornalieri, cioè gli interessi del periodo intercorrente tra il pagamento dell’ultima rata ed il giorno in cui avviene l’estinzione, calcolati al tasso del mutuo. Questi si ricavano moltiplicando il debito residuo per il numero di giorni e per il tasso giornaliero: il tasso giornaliero è pari al tasso annuo diviso 365.

    L’estinzione non obbliga alla cancellazione dell’ipoteca. Qualora si intendesse ottenerla bisognerà considerare i costi per le relative formalità.

  • Cosa significa mutuo a tasso fisso?

    Cosa significa mutuo a tasso fisso?

    Il mutuo a tasso fisso è una delle tipologie di finanziamento finalizzato all’acquisto di beni o servizi che è possibile fare in Italia. Lo scopo per il quale di solito si stipula un mutuo a tasso fisso è l’acquisto della casa. È possibile usare questa soluzione anche per altri scopi, in questi casi si parla di mutui per

    • ristrutturazione, finalizzati a lavori di sistemazione di opere immobiliari
    • edilizia, erogati per finanziare opere edili
    • liquidità, concessi per fare fronte ad esigenze finanziarie
    • mutui chirografari, poco utilizzati, simili ad un prestito per la mancanza dell’ipoteca

    Il mutuo a tasso fisso

    Tutte le tipologie di mutuo possono essere erogate sia nella formula a tasso variabile che in quella a tasso fisso. Per capire bene cosa vuol dire tasso fisso è necessario capire cosa è il tasso di interesse in un mutuo.

    In un mutuo il tasso di interesse è il prezzo da pagare per avere in prestito il denaro, è espresso in percentuale e può essere applicato in diversi modi. Uno di questi è il tasso fisso.

    Il tasso fisso è la percentuale da pagare per l’erogazione del mutuo concordata con la banca, è calcolata in maniera da essere pagata con rate di valore costante per l’intera durata dell’ammortamento del finanziamento. Detta percentuale non varia nel tempo è resta quindi fissa fino alla scadenza del mutuo.

    Tasso fisso ed ammortamento alla francese

    Da notare che in Italia le banche erogano mutui con piano di ammortamento alla francese. Il piano di ammortamento alla francese prevede una composizione della rata di mutuo che varia nel tempo. Per la precisione varia ad ogni rata. Il mutuo a tasso fisso quindi, pur avendo una rata costante non ha la componente interessi uguale per ogni rata.  Per effetto dell’ammortamento alla francese la quota interessi è molto alta con la prima rata e decresce nel tempo fino ad arrivare a zero con l’ultima rata.

    Si potrebbe quindi pensare che non si tratta veramente di un mutuo a tasso fisso in quanto la componente relativa agli interessi varia ad ogni rata. Non è così. Il tasso viene proposto dalla banca in fase di trattativa ed è calcolato aggiungendo una  percentuale di profitto (lo spread) al tasso corrente per il finanziamento del denaro a tasso fisso (l’EurIRS). Il tasso così calcolato, EurIRS+spread, non cambierà per tutta la durata del mutuo e le rate avranno tutte lo stesso importo. Quella che cambia è la composizione delle singole rate, ma questo non ha nulla a che vedere con il tasso applicato che, per l’appunto, è fisso.

    La composizione della rata del mutuo a tasso fisso

    Ho già accennato alla composizione della rata del mutuo a tasso fisso nella sezione precedente. È il caso di analizzarla un po’ meglio per comprendere bene cosa si paga ed a chi con le rate del mutuo.

    La rata del mutuo ha due componenti dette quote

    • quota capitale
    • quota interessi

    La quota capitale è quella che si paga per restituire i soldi avuti in prestito, la quota interessi è quella che si paga affinché la banca che ha erogato il mutuo abbia un suo guadagno nell’operazione.

    La quota interessi a suo volta viene calcolata sommando due tassi di interesse diversi

    • l’EurIRS
    • lo spread

    Il tasso di interesse eurupero – EurIRS

    L’EurIRS (Euro Interest Rate Swap) è il tasso al quale viene acquistato, a copertura del rischio, il denaro dalle banche. In teoria le banche acquistano il denaro dai principali istituti di credito europei per poterlo prestare a chi lo richiede, pagandolo al tasso EurIRS. In pratica non è proprio così perchè le banche possono utilizzare anche la liquidità di cui dispongono per prestare i soldi sotto forma di prestiti o mutui (e altre forme di finanziamento come i fidi). È interessante notare che tra le liquidità di una banca ci sono anche i soldi che vengono depositati sui conti correnti.

    Lo spread nel mutuo

    Lo spread è quindi la parte della quota interessi con la quale la banca realizza il proprio guadagno sull’operazione di mutuo (unica fonte di guadagno quando il denaro per il mutuo è anch’esso finanziato).

    Di solito, quando una banca pubblicizza un mutuo, comunica solo qual è lo spread applicato. Questa foema di comunicazione tel tasso è corretta perchè eventuali variazioni dell’EurIRS non sono controllabili dall’istituto di credito. In caso di concessione del mutuo, si conoscerà il tasso definitivo calcolato secondo la formula EurIRS+spread al momento della stipula sulla base dell’EurIRS corrente.

    Non è il caso di temere che si possano avere brutte sorprese al momento dell’erogazione del mutuo, di solito le oscillazioni dell’EurIRS sono minime ed influiscono in maniera trascurabile sulla rata.

    Le garanzie a copertura del mutuo a tasso fisso

    Quando una banca emette un prestito chiede sempre una garanzia a copertura del rischio di insolvenza.

    Le forme di garanzia alle quali di solito ricorrono le banche sono

    • ipoteche
    • fideiussioni
    • cambiali ipotecarie

    Il mutuo per l’acquisto di un immobile è di solito ipotecario. Questo vuol dire che a garanzia del pagamento c’è lo stesso bene che si acquista con i soldi presi in prestito. La formula è quella dell’ipoteca.

    Oltre a queste garanzie le banche possono chiedere la stipula obbligatoria di polizze assicurative

    • contro l’incendio e lo scoppio dell’immobile oggetto del mutuo
    • sulla vita degli obbligati al pagamento delle rate
    • contro il rischio di disoccupazione o di invalidità degli obbligati

    In casi molto rari e per valori di immobili particolarmente elevati le banche possono chiede l’acquisto opzioni put contro il negative equity, per coprire il rischio di svalutazione dell’immobile.

  • Documenti per il mutuo: quali sono richiesti

    Documenti per il mutuo: quali sono richiesti

    Questa guida sui documenti per il mutuo ha come obbiettivo una panoramica sulle leggi e passaggi burocratici atti alla concessione del mutuo. Per richiedere un mutuo la normativa italiana prevede che si presentino alla banca alcuni documenti relativi alla situazione anagrafica e patrimoniale del cliente. Questa documentazione permette di valutare l’ammissibilità del richiedente a usufruire del finanziamento grazie a tecniche e sistemi di credit scoring. Inoltre la banca chiede una completa documentazione relativa all’immobile da acquistare.

    Il fatto è che la richiesta di un mutuo necessita di una serie di documenti che la banca vuole esaminare prima di dare il suo assenso.
    Si parte dalla fotocopia di un documento di identità e del codice fiscale: documenti che, nel caso siate correntisti, siano già in possesso della banca. I documenti necessari si dividono in documenti anagraficidocumenti reddituali e documentazione relativa all’immobile.

    Documenti per il mutuo: anagrafici

    • copia della carta d’identità o passaporto
    • copia del codice fiscale/tessera sanitaria
    • certificato di residenza (o contestuale)
    • certificato dello stato di famiglia (o contestuale)
    • permesso di soggiorno (per i cittadini extracomunitari)
    • estratto dell’atto di matrimonio (solo coniugati)
    • eventuale omologa di separazione o sentenza di divorzio

    Se si è sposati, occorre presentare un certificato di matrimonio e la dichiarazione di assenso del coniuge (se cointestatario dell’immobile) all’iscrizione dell’ipoteca

    L’istituto di credito vi può poi chiedere lo stato di famiglia per verificare se avete persone a carico. Questa misura serve a capire se siete in grado di sostenere le rate di mutuo in funzione delle vostre entrate, per appurare le quali dovrete presentare la dichiarazione annuale dei redditi.

    Documenti richiesti sulla condizione lavorativa e reddituale

    • copia della dichiarazione dei redditi (modello CUD, UNICO, 730)
    • lavoratori dipendenti: copia delle ultime buste paga, eventuale dichiarazione del datore di lavoro circa il tipo di assunzione (tempo indeterminato)
    • lavoratori autonomi e  liberi professionisti: copia delle ultime dichiarazioni dei redditi e modello F24. Certificato di iscrizione alla camera di commercio (lavoratori autonomi), certificato di iscrizione all’albo professionale (liberi professionisti)
    • pensionati: cedolino della pensione
    • Estratto conto corrente aggiornato

    In alcuni casi le banche possono chiedere ai lavoratori dipendenti le ultime buste paga per accertare l’attuale livello di entrate al netto di eventuali trattenute extra aziendali (mensa, leasing auto, fondo mutualistico aziendale, prestito aziendale ecc.).

    Situazione immobiliare

    Particolare attenzione viene rivolta, nella valutazione dei documenti per il mutuo, al valore della casa. L’immobile costituisce l’effettiva garanzia del debito. È necessario presentare una serie di documenti a cominciare da una perizia eseguita sul posto da parte o di un ingegnere, di un architetto o di un geometra iscritto all’albo.

    Con la perizia viene stabilita l’ubicazione, lo stato di conservazione e l’età dell’immobile. Viene chiesta anche una verifica notarile, che ha lo scopo di accertare che non vi siano ipoteche, usufrutti o altri vincoli. In genere è la banca stessa che dispone queste perizie anche se, in alcuni casi, può accettare i risultati presentati con perizie pagate (a costi più contenuti) da voi.

    Verrà anche richiesto un estratto di mappa del Nuovo Catasto Terreni e del Nuovo Catasto Edilizio Urbano. Allo stesso tempo vi sarà chiesta la sottoscrizione di una polizza di assicurazione dei fabbricati contro i danni da incendi, fulmini, gas e infortuni.

    La banca poi vuole essere sicura che il venditore sia l’effettivo proprietario dell’immobile. Per questa ragione va presentata una copia del rogito precedente, dell’atto di successione (nel caso in cui il venditore abbia ricevuto il bene in eredità) o della licenza edilizia ottenuta dal costruttore se si acquista direttamente da lui.

    È infine necessario presentare copia del compromesso, il contratto preliminare con il quale le parti si impegnano a concludere la compravendita, che dimostra che state realmente acquistando la casa.

    Documenti per il mutuo: immobile

    • atto di provenienza dell’immobile
    • planimetria catastale dell’unità immobiliare
    • copia del compromesso (o proposta di vendita)
    • copia del certificato di abitabilità
    • eventuale denuncia di successione
    • certificazione energetica

    È possibile che alcuni istituti di credito richiedano anche altra documentazione, talvolta anche in virtù della  situazione specifica del richiedente. Ai soggetti separati o divorziati potrà essere chiesto di esibire la sentenza di separazione o divorzio oppure i cittadini extracomunitari dovranno presentare insieme agli altri documenti una copia del permesso di soggiorno, etc.

    Prima di avviare una trattativa per l’acquisto di una casa è bene contattare preventivamente l’ istituto di credito o la banca in modo da poter sapere quali sono tutti i documenti necessari. È bene anche tenere conto che l’esito di una domanda di mutuo dipende anche da ciò che l’aspirante mutuatario può fornire alla banca a garanzia del finanziamento e dal fatto che questo che abbia tutti i requisiti necessari.