Categoria: Immobili

  • La crisi immobiliare in Italia

    La crisi immobiliare in Italia

    La crisi immobiliare in Italia è un tema che spaventa molti, ma non dobbiamo arrenderci! In ogni difficoltà c’è sempre una grande opportunità. La situazione attuale del mercato immobiliare può rappresentare una grande occasione per chi sa cogliere il momento giusto.

    Non bisogna farsi prendere dal panico, ma piuttosto armarsi di strategie e informazioni per fare scelte oculate e raggiungere i propri obiettivi. In questo articolo, esploreremo insieme le diverse sfaccettature della crisi immobiliare e come questa influenzerà il mercato dei mutui.

    Scopriremo inoltre quali sono le strategie più efficaci per ottenere un mutuo conveniente e come trovare la casa dei propri sogni nonostante la situazione attuale. Prendiamoci cura dei nostri sogni e delle nostre aspirazioni, perché nulla può fermarci se non noi stessi!

    Crisi immobiliare in Italia: una situazione critica che non accenna a migliorare

    La crisi immobiliare in Italia è un problema che non può essere ignorato. Tuttavia, non dobbiamo perdere la speranza e dobbiamo invece concentrarci su soluzioni concrete.

    La situazione attuale è critica, ma ci sono segnali di miglioramento nel futuro. Ad esempio, il mercato immobiliare sta diventando sempre più competitivo, il che significa che ci sono molte opportunità per gli acquirenti.

    Inoltre, molte banche stanno offrendo mutui con tassi di interesse più bassi per incentivare l’acquisto di case. Nonostante la situazione attuale, ci sono ancora molte possibilità per trovare la casa dei propri sogni a un prezzo conveniente. Dobbiamo essere creativi e aperti alle opportunità che si presentano.

    In conclusione del discorso, non dobbiamo lasciarci scoraggiare dalla crisi immobiliare in Italia. Dobbiamo invece continuare a cercare soluzioni e ad essere ottimisti riguardo al futuro del mercato immobiliare italiano.

    Mutui : quali sono le previsioni degli esperti?

    Gli esperti del settore immobiliare hanno effettuato diverse analisi sul futuro dei mutui in Italia. Le previsioni indicano che, nonostante la crisi immobiliare, il mercato dei mutui continuerà a crescere nei prossimi anni.

    I tassi di interesse dovrebbere scendere, rendendo l’acquisto di una casa più conveniente per i potenziali acquirenti.

    Inoltre, le banche continueranno a proporre offerte vantaggiose per attrarre nuovi clienti e consolidare la propria posizione sul mercato. Tuttavia, è importante tenere in considerazione la propria situazione finanziaria prima di richiedere un mutuo e valutare attentamente le opzioni disponibili.

    Con un’adeguata pianificazione e una scelta oculata, è possibile ottenere un mutuo conveniente e realizzare il proprio sogno di avere una casa propria. Non lasciamoci scoraggiare dalla crisi immobiliare, ma guardiamo al futuro con ottimismo e determinazione.


    Crisi Immobiliare - mutuo

    Come la crisi immobiliare influenzerà il mercato dei mutui

    La crisi immobiliare sta influenzando in modo significativo il mercato dei mutui, ma non tutto è perduto. Nonostante le difficoltà, ci sono ancora opportunità per chi desidera acquistare una casa propria.

    Gli esperti del settore prevedono che i tassi di interesse sui mutui rimarranno bassi fino al 2023, rendendo ancora conveniente l’acquisto di un immobile. Inoltre, molte banche stanno offrendo condizioni favorevoli per sostenere i propri clienti in questo periodo difficile.

    È importante essere preparati e fare la propria ricerca per trovare la soluzione migliore. Ci sono anche molte strategie che si possono adottare per ottenere un mutuo conveniente, come ad esempio quella di aumentare l’importo dell’anticipo o quella di optare per una durata più breve del mutuo.

    Non arrendersi alla crisi immobiliare, ma piuttosto affrontarla con determinazione e creatività può portare a risultati sorprendenti.

    Strategie per ottenere un mutuo conveniente

    La crisi immobiliare in Italia ha reso difficile per molti la possibilità di acquistare una casa propria. Tuttavia, esistono alcune strategie che possono aiutare ad affrontare questa situazione e ottenere un mutuo conveniente.

    In primo luogo, è importante valutare con attenzione le proprie possibilità finanziarie e scegliere un mutuo adeguato alle proprie esigenze. In secondo luogo, è consigliabile cercare di migliorare il proprio profilo creditizio, ad esempio evitando ritardi nei pagamenti o saldando eventuali debiti in sospeso.

    Inoltre, è possibile optare per mutui a tasso fisso o variabile, a seconda delle proprie preferenze e della situazione del mercato. Infine, è importante essere pazienti e non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà: con la giusta strategia e un po’ di impegno, anche in un periodo di crisi come questo è possibile trovare la casa dei propri sogni e ottenere un mutuo conveniente.

    Come trovare la casa dei propri sogni nonostante la crisi immobiliare

    Nonostante la crisi immobiliare in Italia, non bisogna arrendersi alla ricerca della casa dei propri sogni. Anzi, questo può essere il momento giusto per approfittare delle opportunità offerte dal mercato. In primo luogo, è importante essere flessibili nella scelta della zona e valutare anche le periferie o le città limitrofe.

    In secondo luogo, bisogna fare attenzione alle aste giudiziarie o alle vendite forzate, dove si possono trovare prezzi molto convenienti. Inoltre, è fondamentale affidarsi ad un professionista del settore immobiliare, che possa consigliare sulle migliori strategie di acquisto e sulla valutazione del prezzo di mercato. Infine, è importante non scoraggiarsi dalle prime difficoltà e continuare a cercare con determinazione.

    Trovare la casa dei propri sogni può richiedere tempo e impegno, ma il risultato finale sarà sicuramente gratificante.

    La crisi immobiliare e le previsioni sul mercato dei mutui possono sembrare scoraggianti, ma ci sono ancora opportunità per chi vuole acquistare la casa dei propri sogni.

    La strategia giusta può fare la differenza tra un mutuo conveniente e uno troppo costoso da pagare. Inoltre, non bisogna dimenticare che l’acquisto di una casa è un investimento a lungo termine e il mercato immobiliare potrebbe riprendersi nel tempo.

    Tuttavia, dobbiamo anche riflettere sul fatto che la crisi immobiliare ha effetti significativi sulla società e sull’economia nel suo complesso. È importante considerare come possiamo affrontare questi problemi in modo sostenibile e responsabile per il futuro.

  • Ecobonus 110% e sismabonus nel Decreto Rilancio

    Ecobonus 110% e sismabonus nel Decreto Rilancio

    Il Governo ha presentato, nel Decreto Rilancio il 13 maggio 2020, l’ormai famoso ecobonus 110%. Il decreto prevede un bonus del 110% delle spese sostenute per la ristrutturazione in chiave green delle abitazioni. Lo stesso decreto prevede un sismabonus, sempre del 110% per la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare italiano.

    Non appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale provvederemo a fornire tutti i dettagli relativi ai bonus previsti nel Decreto Rilancio, il decreto che rinnova e amplia il provvedimenti presi con il Decreto Cura Italia. Ad esempio con il Reddito di Emergenza.

    L’agevolazione potrà avere la forma di

    • detrazione fiscale
    • sconto in fattura con cessione del credito

    Lo sconto sarà concesso ai contribuenti che potranno cedere il credito a

    • impresa che ha realizzato i lavori
    • banche
    • altri intermediari finanziari

    Chi potrà usufruire dell’ecobonus 110%, per che cosa e quando?

    L’ecobonus 110% potrà essere usato da tutte le famiglie per lavori

    • svolti nella prima casa
    • nei condomini

    e fatturati dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021.

    L’utilizzo del bonus porterà un vantaggio fiscale del 110% delle spese sostenute. Ci vorranno 5 anni per recuperare quanto detraibile  in tranches durate questo periodo.

    Si tratta quindi di un deciso miglioramento dell’ecobonus finora in vigore per il quale le detrazioni riguardano il 65% delle spese e vengono restituite in dieci anni.

    Rientrano nella nuova forma di incentivo i lavori già previsti e/o in corso per i vecchi ecobonus e sismabonus. Inoltre nel nuovo provvedimento rientrano due nuove tiptologie di impianti

    • fotovoltaici per la produzione di energia elettrica
    • colonnine di ricarica e accumulatori per auto elettriche

    Tetti di spesa e di detrazione dell’ecobonus

    Al nuovo ecobonus del 110% si applicheranno gli stessi limiti di spesa e di detrazione previsti per le diverse tipologie di intervento.

    Per quel che riguarda le installazioni di nuovi impianti di riscaldamento e acqua sanitaria si parla di un tetto di spesa di 30mila euro che va moltiplicato per il numero delle unità immobiliari, se in combinazione con l’installazione di impianti fotovoltaici.

    Per quel che riguarda il cappotto termico i lavori devono coprire una superficie maggiore del 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio.

    Anche qui è presente un tetto di spesa: 60mila euro anche questi da  moltiplicare per il numero delle unità immobiliari dell’edificio.

    Nel provvedimento rientrano anche i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza dei giardini condominiali oltre alla rimozione di eventuali parti in amianto dai tetti.

    Il meccanismo dello sconto del credito

    Con lo sconto in fattura si tenta di far fronte alla mancanza di liquidità che in questo momento affligge il mercato. Tanti cittadini italiani non hanno soldi da investire in operazioni di ristrutturazione.

    Lo sconto in fattura permette ai cittadini di fare interventi  a costo zero ma nei fatti sposta il problema della liquidità sulle aziende.

    Per cercare di limitare eventuali ostruzioni resistenza da parte delle imprese, sono state annunciate misure per sostenere la liquidità del comparto.

    Il credito di imposta potrà essere ulteriormente ceduto a banche e intermediari finanziari. Tutto questo indipendentemente dalla possibilità di far fronte ai pagamenti (situazione precedente al Decreto Rilancio) lo sconto in fattura sarà esteso a tutti quelli che lo vorranno utilizzare.

    Si ma chi paga?

    Il rilancio del settore dell’edilizia è uno dei punti di forza delle misure post covid-19. Un provvedimento grazie al quale ristrutturare casa, installare pannelli fotovoltaici, rifare la facciata del palazzo ha praticamente costo zero, può essere interamente a carico dello Stato? Come è possibile?

    La risposta sta nella ricaduta che ha sui conti dello stato l’andamento del settore edilizio. Tra le tasse che le aziende pagheranno, l’occupazione che riprenderà quota e l’indotto che ruota intorno al settore lo Stato prevede addirittura un bilancio positivo tra i costi e i benefici di questa operazione.

  • Casa popolare: cosa è e quali sono i requisiti per ottenerne una

    Casa popolare: cosa è e quali sono i requisiti per ottenerne una

    Gli Erp (alloggi di edilizia residenziale pubblica) sono comunemente conosciuti come case popnolari. Una casa popolare è un immobile di proprietà dello Stato assegnato, dopo un’esplicita richiesta, ai cittadini più bisognosi. La caratteristica principale di queste abitazioni è che esse vengono concesse a canoni di locazione agevolati, più bassi, in modo da garantire, anche a coloro che non possono permettersela, una casa in cui vivere.

    Casa popolare: a chi spetta?

    Circa ogni 4 anni i Comuni pubblicano un bando per l’assegnazione delle case popolari. I bandi possono essere anche più frequenti a causa della grande mole di richieste. Tali bandi contengono,aggiornandoli di volta in volta, i requisiti per ottenere una casa popolare.

    I possibili beneficiari di un alloggio popolare sono:

    • cittadini economicamente in difficoltà, aventi un reddito che non deve superare le soglie indicate nel bando (il cosiddetto reddito convenzionale)
    • cittadini per i quali è stato riconosciuto lo status di disabilità.
    • genitori single con figli a carico
    • giovani coppie
    • soggetti senza fissa dimora.

    Ovviamente questi sono solo beneficiari ipotetici poiché l’effettivo accesso all’agevolazione e la posizione in graduatoria per l’assegnazione delle case popolari varia in base ai requisiti stabiliti dal bando di ammissione pubblicato dal Comune di residenza.

    Richiesta casa popolare: documenti da presentare

    Al modulo di domanda per la richiesta di un alloggio popolare vanno allegati una serie di documenti indicati dal Comune.
    Tra i documenti da presentare per richiedere una casa popolare ricordiamo:

    • Fotocopia di un valido documento d’identità.
    • Certificato ASL relativo ai componenti invalidi del nucleo familiare.
    • Certificato ASL riferito alla tipologia dell’immobile dell’attuale residenza (alloggio improprio, scarsa igiene e/o sovraffollamento).
    • ISEE in corso di validità.

    Ogni bando per la richiesta di una casa popolare indica con precisione gli ulteriori documenti (per esempio marca da bollo, provvedimenti di sfratto etc.) da allegare al modulo di domanda.

    Bando e modulo richiesta casa popolare

    Il sito ufficiale del Comune il portale dell’Ente gestore che si occupa delle assegnazioni pubblica il bando. Questo stabilisce le modalità e i requisiti per ottenere una casa popolare. Normalmente sia il modulo di domanda che il bando sono consultabili presso gli uffici municipali adibiti (oppure online tramite i portali degli Enti gestori). Se il cittadino è in possesso dei requisiti indicati dal bando allora è possibile procedere con la richiesta della casa popolare.

    Assegnazione case popolari: come funziona

    I cittadini in possesso dei requisiti per richiedere una casa popolare devono rivolgersi al proprio Comune di Residenza. Come anticipato all’inizio dell’articolo, circa ogni 4 anni i comuni pubblicano un bando per l’assegnazione dei cosiddetti alloggi popolari. Con la pubblicazione del bando vengono infatti definiti i requisiti per ottenere una casa popolare. Tali criteri variano di comune in comune ed è quindi necessario prendere atto delle eventuali novità introdotte.

    La domanda per richiedere una casa popolare va inoltrata al Comune di residenza. Una volta inviato il modulo di richiesta gli addetti del Comune procedono trasmettendo la richiesta alla Commissione di assistenza alloggi che, in base alle linee guida dettate dal bando, redige una graduatoria, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione d’appartenenza. Nella graduatoria è presente, per ogni richiedente, un punteggio. Il punteggio aumenta nel momento in cui aumentano i requisiti per ottenere una casa popolare. (Per esempio vi è un punteggio specifico per i nuclei familiari con soggetti invalidi, o con figli minori a carico etc.)

    Dopo la pubblicazione della graduatoria definitiva, a tutti i richiedenti viene inoltrata una lettera contenente la loro posizione e il punteggio ottenuto. In base alle disponibilità del Comune saranno resi noti i cittadini idonei e che quindi potranno beneficiare dell’alloggio popolare. Ai soggetti assegnatari sarà inoltre comunicata la data e il luogo di convocazione per determinare l’alloggio popolare spettante.

    Ovviamente la scelta dell’immobile è relativa, poiché il tipo di alloggio spettante è strettamente legato al punteggio ottenuto in graduatoria e dunque ai requisiti del singolo richiedente. Vi ricordiamo che a causa dell’elevato numero di richieste per l’assegnazione delle case popolari, le domande sono comunque inserite in liste d’attesa e assegnate in base alla disponibilità effettiva degli immobili (quindi assegnate quando si liberano o vengono costruite nuovi alloggi).

    Requisiti per ottenere una casa popolare

    Richiedere una casa popolare è possibile solo in presenza di determinati requisiti. Scopriamo quali sono i requisiti per ottenere un alloggio popolare.

    Per poter richiedere una casa popolare il cittadino deve risultare in condizioni di difficoltà, tali da non consentirgli di procurarsi una casa in cui vivere. Ragion per cui per poter ottenere le strutture abitative statali è necessario che il richiedente non abbia diritti di proprietà, di usufrutto, di abitazione o uso su qualsiasi tipo di alloggio (o parte di immobile).

    Inoltre, è bene ricordare che possono ottenere una casa popolare solo i contribuenti che risultano residenti nel Comune che ha emesso il bando per la concessione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Ciò significa che pur possedendo i requisiti indicati dal bando, non può fare domanda per ottenere una casa popolare il cittadino che non risiede in una area appartenente al comune che si occupa del bando  per l’assegnazione della casa popolare

    Requisiti casa popolare

    Per poter accedere alle graduatorie per l’assegnazione di una casa popolare (a Milano, come a Napoli o in altri comuni italiani) è necessario, come anticipato rientrare in determinate condizioni stabilite dal bando.

    In linea generale sono diversi i requisiti per ottenere una casa popolare, tra i più significativi ricordiamo:

    • reddito ISEE
    • numero di soggetti che compongono il nucleo familiare
    • numero di figli minori fiscalmente a carico
    • età anagrafica del richiedente e dei componenti della famiglia

    Ove presente una persona alla quale è stata riconosciuta l’invalidità, è presa in considerazione la percentuale assegnata.

    Acquistare una casa popolare

    È possibile acquistare una alloggio popolare attraverso due opzioni:

    1. Tramite riscatto. In questo caso i pagamenti del canone d’affitto sono utilizzati come una sorta di riscatto concordato per l’acquisto dell’immobile. Il riscatto è possibile nel momento in cui un alloggio era già stato concesso da un determinato numero di anni. In questo caso il soggetto locatario (cittadino in affitto) ha diritto di precedenza rispetto agli altri eventuali acquirenti (diritto di prelazione).
    2. Tramite asta. In questo caso la casa popolare non è abitata, dunque non è stata ancora concessa a nessuno. Se il bando lo concede e in presenza dei requisiti minimi stabiliti, è possibile procedere con l’acquisto di un alloggio popolare a prezzi vantaggiosi. L’iter da seguire è specificato nel bando.

    Case popolari: decesso assegnatario

    È importante ricordare che nel caso venisse a mancare il cittadino assegnatario di un alloggio popolare, non è detto che i familiari possano continuare a beneficiarne. La casa popolare infatti potrà essere “mantenuta” da un parente solo se questo fa parte del medesimo nucleo familiare del legittimo assegnatario. Per poter sfruttare l’agevolazione, la presenza del “futuro erede” nella residenza popolare deve essere comunicata tempestivamente alla pubblica amministrazione che procederà con i dovuti controlli per verificare l’effettiva convivenza, stabile e duratura, dei componenti della famiglia.

  • Cooperativa edilizia di abitazione – Che cosa è, come funziona

    Cooperativa edilizia di abitazione – Che cosa è, come funziona

    Una cooperativa edilizia di abitazione è una società a responsabilità limitata. Alla società aderiscono dei soci allo scopo principale di realizzare un intervento costruttivo attraverso l’edificazione, il recupero o l’ac­quisizione di un immobile. Tale immobile potrà essere assegnato ai soci in pro­prietà o in godimento. Una cooperativa edilizia può  finanziare la costruzione at­traverso il risparmio dei soci e con il concorso di un mutuo agevolato o ordinario.

    Cooperativa edilizia  – tipologie giuridiche

    Esistono due tipologie fondamentali giuridiche di coope­rative edilizie che si differenziano in base alla proprietà

    • indivisa
    • divisa

    esiste anche un  un terzo caso che è un misto fra le prime due: la cooperative a proprietà mista.

    La cooperativa edilizia a proprietà indivisa

    Le cooperative a proprietà indivisa assegnano al so­cio solo il godimento o l’uso dell’alloggio, la pro­prietà dello stesso resta comunque in capo alla cooperativa. Questa tipologia di cooperativa è, ancor oggi, abbastanza facile da trovare in Lombardia, in Emilia Romagna e in al­tre regioni dell’Italia settentrionale, dove si sono creati importanti patrimoni immobiliari che sono garanzia per la cooperativa e per i suoi soci.

    È evi­dente che anche queste cooperative stanno ormai confrontandosi con il mercato, attualizzando la lo­ro missione e proiettandosi verso una nuova collo­cazione all’interno del mercato dell’affitto che sta assumendo in quest’ultimo periodo un molo im­portante all’interno dell’attività delle cooperative edilizie.

    Le cooperative a proprietà divisa

    Le cooperative a proprietà divisa assegnano invece al socio la piena proprietà dell’appartamento, tramite regolare atto notarile di passaggio di proprietà del­l’alloggio stesso. Ci sono alcune limitazioni alla piena proprietà ma nulla di grave. A seguito di disposizioni legislative l’alloggio acquistato tramite cooperativa edilizia rimarrà vincolato per cinque anni. Durante questo periodo non potrà essere né affittato né venduto dal socio.

    Cooperative miste

    Le cooperative miste possono invece realizzare pro­grammi costruttivi sia a proprietà indivisa sia a proprietà divisa.