Durante gli ultimi tempi si è tanto sentito parlare della famosa Legge Cirinnà riguardante l’approvazione delle cosiddette unioni civili. La legge è stata approvata a maggio del 2016 ed è in vigore dal 5 giugno 2016. Scopriamo come funziona la legge sulle unioni civili e qual è la situazione per le coppie omosessuali ed etero.
Cosa sono le unioni civili?
La legge 76/2016, approvata a maggio del 2016, meglio conosciuta come Decreto Legislativo Cirinnà è la legge che disciplina le unioni civili e le convivenze di fatto.
Prima dell’approvazione del decreto, in Italia le coppie composte da persone dello stesso sesso non erano riconosciute dalla legge, non avevano alcun tipo di diritto o dovere. Semplicemente erano invisibili agli occhi dello Stato (cosi come avviene per le unioni civili in Europa).
A partire dall’entrata in vigore della legge sulle unioni civili, anche le coppie omosessuali sono riconosciute a livello legislativo e, nonostante le critiche, ciò rappresenta comunque un evento storico, che molti non credevano possibile.
Le unioni civili sono considerate letteralmente “formazioni sociali specifiche”, composte da cittadini maggiorenni dello stesso sesso. Tali formazioni, che potremmo paragonare al vincolo del matrimonio, presentano tuttavia alcuni elementi che non permettono, a livello legislativo, una vero e proprio accostamento all’unione matrimoniale.
Come funzionano le “coppie di fatto”
Le unioni civili, per poter essere ufficializzate necessitano della presenza di due testimoni. Per la registrazione nel cosiddetto archivio di Stato civile l’unione deve essere effettuata di fronte ad un ufficiale di stato civile.
Diritti e doveri per le coppie gay
I partner, una volta inseriti nell’archivio di Stato, concordano l’indirizzo della vita familiare e fissano una residenza comune (come per il vincolo del matrimonio). Inoltre assumo una serie di diritti e doveri reciproci:
- Assistenza morale e materiale (diritto all’assistenza ospedaliera, penitenziaria e agli alimenti in caso di divorzio)
- Obbligo a contribuire ai bisogni comuni, nei limiti delle proprie possibilità
- Comunione dei beni (se non esplicitamente indicata una diversa convenzione patrimoniale )
- Reversibilità ed eredità, dunque in caso di decesso di uno dei partner l’altro ha diritto ad ereditare i suoi beni e ove presente, alla pensione di reversibilità
- Divorzio, se l’unione dovesse cessare, la separazione avviene attraverso il cosiddetto divorzio breve, (bastano 3 mesi di separazione) di fronte all’ufficiale di stato civile
- Diritto ad assumere il cognome del partner
Differenza Unioni civili e matrimonio
Pur avendo parecchi punti in comune il matrimonio e la unione civile non sono la stessa cosa. Le differenze principali infatti riguardano la cosiddetta stepchild adoption, e l’obbligo di fedeltà.
La stepchild adoption è la possibilità di una delle parti di adottare il figlio del partner.
Anche se originariamente il Decreto di Legge delle unioni civili prevedeva sia le adozioni che l’obbligo di fedeltà, il decreto è stato modificato eliminando di fatto la possibilità di adottare i figli del partner e l’obbligo ad essere fedeli al proprio compagno. Queste modifiche hanno sollevato molte polemiche e così la legge, tanto agognata dalle coppie della comunità LGBT, ha finito con l’essere criticata anche dalla stessa comunità.
Inoltre, come anticipato, un ulteriore elemento di differenza riguarda il divorzio. Per poter sciogliere l’unione civile infatti non occorrono dai 6 mesi a 1 anno di separazione (come per i matrimoni) ma bastano solo 3 mesi (divorzio breve).
Molti hanno considerato queste modificazioni legislative come una sconfitta per la legge sulle unioni civili. Di fatto sia la possibilità di accedere all’adozione (del figlio del partner) sia l’assenza dell’obbligo di fedeltà sembrerebbe un mero elemento per segnare la diversità tra unioni civili e matrimonio eterosessuale. Pare tuttavia che la legge 76/2016 possa subire ulteriori modificazioni che potrebbero eliminare tali differenze in modo da rendere completo il riconoscimento delle unioni civili.
Unioni civili cause impeditive
Quando le coppie omosessuali non possono sposarsi
Una coppia omosessuale non può optare per l’unione civile o comunque l’unione è considerata nulla quando:
Sussiste già un vincolo matrimoniale o un’altra unione civile.
- Vi è un interdizione per infermità mentale.
- Vi sono legami di parentela tra le parti.
- Uno dei contraenti è stato condannato definitivamente per omicidio (tentato o consumato) nei confronti di chi sia sposato o unito civilmente con l’altra parte. (in caso di rinvio a giudizio l’unione civile è sospesa fino alla sentenza di proscioglimento).
Unioni civili e coppie di fatto
Non tutti sanno che la legge sulle unioni civili disciplina anche le cosiddette convivenze di fatto (tant’è vero che il testo della legge è intitolato “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze”).
Coppie di fatto: cosa sono?
Le convivenze di fatto riguardano sia coppie eterosessuali che omosessuali. Una convivenza di fatto non fa riferimento a vincoli giuridici ma a un legame affettivo all’interno del quale vengono in qualche modo regolati i propri rapporti patrimoniali.
Così come per le coppie sposate anche le coppie di fatto hanno diritto a:
- assistenza ospedaliera penitenziaria e agli alimenti in caso di fine della convivenza (e se una delle parti non è n grado di provvedere al proprio mantenimento)
- vivere nella casa di proprietà del convivente (in caso di decesso) per 2 anni o per un periodo di tempo pari a quello di convivenza
- subentrare nel contratto di affitto del convivente (in caso di decesso)
- comunione dei beni
- concludere la convivenza (sia se si è in comune accordo sia per volontà unilaterale)
Unioni civili in Europa
Facciamo ora una veloce rassegna su qual è la situazione per le coppie di fatto nel resto dell’Europa.
Olanda: il primo paese a riconoscere le coppie omosessuali
Il primo paese in Europa che ha riconosciuto i diritti sulle unioni civili è l’Olanda. I Paesi Bassi già a partire dal 1998 hanno riconosciuto le unioni tra persone dello stesso sesso. Nel 2001 fu approvata una legge sui matrimoni omosessuali e con la medesima legge fu approvata anche l’adozione congiunta (che permette di adottare bambini non legati da vincoli di parentela biologica).
Belgio: matrimonio gay
Il Belgio è stato il secondo paese al mondo ad autorizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso (già a partire dal 2003). Nel 2006 è stata approvata anche la legge che disciplina le adozioni da parte di famiglie omosessuali
Francia: matrimonio gay e stepchild adoption
La Francia ha approvato nel 2013 il matrimonio omosessuale. La legge francese permette, alle coppie gay sposate, di adottare bambini (anche senza adoperare la stepchild adoption).
Germania: stepchild adoption e convivenze registrate
Nel 2001 la Germania ha introdotto le cosiddette convivenze registrate per coppie omosessuali. Nel 2013 inoltre è stata anche approvata una legge che consente di adottare bambini tramite la stepchild adoption (attraverso la quale il coniuge può essere riconosciuto come genitore adottivo del figlio biologico del proprio partner).
Spagna: diritti LGBT tra cattolici e liberali
La Spagna è uno dei paesi più emblematici quando si parla di diritti omosessuali. Qui infatti, nonostante lo stampo strettamente legato alla fede cattolica, già nel 1998 vi fu un riconoscimento legale delle unioni tra persone dello stesso sesso (unioni civili). Negli anni successivi (più precisamente dal 2005) fu approvata una legge nazionale grazie alla quale vennero ufficialmente riconosciuti i matrimoni gay. Dal 2006 anche in Spagna furono approvate le adozioni per le coppie gay.
Danimarca, il primo paese al mondo a riconoscere le unioni civili
La Danimarca è il primo paese al mondo ad aver riconosciuto le unioni civili (1989). Le nozze gay, riconosciute dalla Chiesa luterana di Stato, e le adozioni, sono state autorizzate a partire da giugno 2012
Svezia: adozioni per le coppie gay e matrimonio religioso
La Svezia è forse uno di quei pochi paesi nei quali sono state legalizzate prima le adozioni per le coppie omosessuali (2003) e poi il matrimonio (2009).
Finlandia, nozze e stepchild adoption
La Finlandia ha riconosciuto le unioni civili e l’adozione tramite la stepchild adoption a partire dal 2002, mentre le nozze gay solo dal 2014.
Portogallo, nozze ma niente adozioni per le coppie omosex
Il Portogallo nel 2010 ha abolito il concetto di “sesso diverso” nell’ambito del matrimonio. Nonostante ciò le adozioni per le coppie omosessuali non sono state ancora ufficialmente legalizzate.
Islanda: nozze gay ed adozioni legali
Assieme alla Svezia, l’Islanda è uno dei pochi paesi nei quali sono state autorizzate prima le adozioni da parte di coppie omosessuali (2006) e successivamente (nel 2010) i matrimoni gay.
Norvegia: stessi diritti per eterosessuali e omosessuali
La Norvegia a partire dal 2009 ha abolita ogni differenza tra persone eterosessuali e omosessuali per quanto riguarda il matrimonio, le adozioni e la fecondazione in vitro.