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  • Sospensione Mutui – Decreto Ristori e Fondo Gasparrini

    Sospensione Mutui – Decreto Ristori e Fondo Gasparrini

    L’emergenza Covid 19 ha creato gravi difficoltà economiche in tutti i settori. In seguito alla pandemia il Governo è intervenuto, attraverso l’emanazione di diversi decreti, allo scopo di sostenere operatori sia del settore pubblico che privato. Uno di questi è il Decreto Ristori, che comprende anche regole per la sospensione dei mutui.

    Sospensione mutui per la prima casa

    A causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, necessarie per contenere l’emergenza sanitaria da Coronavirus, l’economia ha subito un forte calo in tutti i settori. Tra questi provvedimenti ci sono le restrizioni sulle attività produttive e sugli spostamenti delle persone su tutto il territorio Nazionale.

    Tutto questo ha colpito i lavoratori che hanno subito una drastica riduzione delle ore lavorative o addirittura la perdita del lavoro. Di conseguenza uno dei tanti problemi riscontrati è stata la difficoltà delle persone di sostenere le rate del mutuo. È nata così la necessità di intervenire con il cosiddetto Decreto Ristori. Il Decreto che si occupa appunto della Sospensione dei Mutui per la prima casa.

    rif: Decreto Ristori (D.L. n. 137 del 28 ottobre 2020) convertito in Legge n. 176 del 18 dicembre 2020; Decreto Ristori-bis (D.L.149/2020), ter (D.L. 154/2020) e quarter (D.L: 157/2020).

    Il Decreto Ristori

    Il Decreto Ristori è stato seguito da altri decreti come: il Decreto Ristori-bis, terquarter. Tutti istituiti per attuare le misure di sostegno per le persone e le attività colpite dalle nuove restrizioni e prevedono:

    • un contributo a fondo perduto da destinare agli operatori dei vari settori economici.
    • sospensione delle procedure esecutive immobiliari sulla prima casa (sospensione dei mutui)
    • misure di sostegno per le imprese e tanti altri generi d’aiuto.

    Ma in realtà già da prima esistevano decreti istituiti allo scopo di aiutare le persone in difficoltà finanziare tra questi c’è il Fondo Gasparrini.

    Il Fondo Gasparrini per la sospensione dei mutui

    Il Fondo Gasparrini è un fondo creato per aiutare le persone in difficoltà a causa della perdita di lavoro o altre condizioni di disagio. È un fondo di solidarietà per chi ha acquistato la prima casa. Questo fondo prevede che i titolari di un mutuo per un valore sino a 250.000 euro possano beneficiare delle sospensioni delle rate per 18 mesi, dall’inizio dello stato di difficoltà. È possibile applicare la sospensione del mutuo anche in ammortamento da meno di 1 anno. Cioè di quei mutui ottenuti con prestiti da restituire attraverso pagamento periodico di rate a scadenza.

    Cosa devo fare per sospendere il mutuo?

    Per sospendere il mutuo il cittadino deve presentare la domanda alla banca dove l’ha ottenuto. Compilare e consegnare alla propria banca il modulo di richiesta di sospensione pubblicato da CONSAP ma anche da molti istituiti di credito. Non è possibile ottiene la sospensione nel caso in cui:

    • ci sia stato un ritardo nei pagamenti superiore a 90 giorni, con decadenza del contratto da parte del beneficiario o risoluzione, o se è stata avviata una procedura esecutiva di ipoteca
    • c’è fruizione di agevolazioni pubbliche
    • i mutui, sulla quale è stata stipulata un’assicurazione a copertura di eventuali rischi

    La sospensione può essere chiesta per non più di due volte, e per un periodo massimo di diciotto mesi.

    Chi può accedere al Fondo di Solidarietà?

    I casi attualmente previsti per l’accesso al Fondo di solidarietà (Fondo Gasparrini) sono per:

    • cessazione del rapporto di lavoro subordinato (dipendente)
    • cessazione dei rapporto di lavori atipici (contratti di lavoro non abituali)
    • la morte o il riconoscimento di un handicap grave non inferiore all’80%

    Invece i casi in cui non si può accedere al fondo, sono per:

    • cessazione di lavoro in maniera consensuale, cioè nel caso in cui sia il datore di lavoro che il lavoratore sono concordi a concludere il rapporto lavorativo.
    • scioglimento del contratto per aver raggiunto i limiti di età, cioè l’età pensionabile
    • licenziamento per giusta causa (condotte gravi)
    • in caso di dimissioni non per giusta causa.

    Rifinanziamento Fondo Gasparrini

    In occasione dell’emergenza sanitaria il Fondo Gasparrini è stato rifinanziato fino a 400 milioni di euro con il decreto cosiddetto Cura Italia. Questo decreto è rivolto al potenziamento dell’assistenza territoriale, con lo scopo di intervenire su accoglienza e assistenza di tipo pubblico e privato. Ad esempio con:

    • l’arruolamento temporaneo di medici e infermieri
    • la sospensione degli obblighi per i tributi e contributi
    • o sospensione di altri incentivi fiscali

    Successivamente con il DL Liquidità, si è data l’opportunità di allargare la platea dei beneficiari a cui destinare gli aiuti inserendo anche le imprese. Il Decreto consiste in una serie di prestiti alle piccole e medie imprese di cui lo stato si farà garante.

    rif: DL Liquidità legge 5 giugno 2020, n. 40 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23, (GU n.143 del 6-6-2020 ) entrata in vigore del provvedimento: 07/06/2020.

    rif: Fondo Gasparrini istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze con la legge n°244 del 24/12/2007. Rifinanziamento disposto dall’articolo 54 del Decreto Legge 18/2020.

    rif: Decreto-Legge Cura Italia del 17 marzo 2020, n. 18  – Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

    I beneficiari del DL Liquidità

    Fino al 17/12/2020 gli aiuti previsti dal Decreto Liquidità sono stati destinati anche alle seguenti categorie:

    • Lavoratori che hanno subito una sospensione o una riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni ( Cassa Integrazione o altri ammortizzatori sociali)
    • Lavoratori autonomi e liberi professionisti, inclusi artigiani e commercianti che dimostrano di aver subito una riduzione di fatturato superiore al 33% nel periodo di chiusura o restrizione delle proprie attività a causa delle disposizioni adottate dalle autorità competenti.
    • Titolari di mutui per un importo massimo di 400.000 euro.
    • Titolari di mutui che usufruiscono dei fondi di garanzia per i mutui prima casa. Il Fondo recentemente rifinanziato con il Decreto Crescita che prevede la concessione di garanzia sui mutui dell’importo massimo di 250 mila euro.

    In questo periodo di emergenza per attingere a questi fondi, non è stato richiesto l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), normalmente necessario per accedere a bonus o prestazioni sociali agevolate.

    Proroghe dei fondi

    Il Fondo Gasparrini ha ottenuto una proroga fino al 31/12/2021 per il fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa.

    Fino al 09/04/2022 per i mutui in ammortamento.

    Alcune delle proroghe avevano scadenza programmata al 17/12/2020 tra cui le agevolazioni ai professionisti, artigiani e commercianti. Quindi ora rientrano nelle precedenti regole da prima stabilite e che prevedevano :

    • dichiarazione ISEE con un reddito non superiore a 30 mila euro
    • il beneficio del mutuo fino ad un valore di  250 mila anziché 400 mila
    • che i mutui già ammessi alla garanzia del Fondo Prima casa non potranno accedere alla sospensione del pagamento delle rate
    • e l’impossibilità di richiedere la sospensione per i mutui che abbiano già fruito di 18 mesi.

    Per ogni chiarimento, contattare: [email protected]

    rif: Decreto Crescita ( art.19 DL 30 Aprile 2019 n.34)

  • Il contratto di mutuo

    Il contratto di mutuo

    Il contratto di mutuo è un accordo tra due parti. Con questo accordo una della parti consegna all’altra denaro o altra specie di beni fungibili  a titolo di credito o di prestito. La parte che cede il bene si chiama mutuante, quella che lo riceve si chiama mutuataria. La parte mutuataria si obbliga a restituire alla scadenza beni della stessa specie, qualità o valore.

    Il contratto di mutuo è un accordo articolato ed a volte complicato, per questo motivo il mutuatario deve sempre pretendere che le clausole contrattuali proposte siano comprensibili e che gli siano comunicate con sufficiente anticipo. In questo modo chi stipula ha la possibilità di sottoporle ad una valutazione di una associazione di fiducia, di un legale o di un consulente. Generalmente i contenuti fondamentali di un contratto mutuo sono molto simili, seppur redatti da banche diverse.

    Le spede del contratto di mutuo

    È importante sapere che stipulare un contratto di mutuo comprende alcuni oneri economici; tra i più significativi:

    Le spese di istruttoria – legate ai costi di banca per valutare la pratica e dare il benestare, sono da pagare anche se il contratto non va a buon fine. Possono essere variabili.

    Le spese di perizia – legate alla necessità di periziare il valore effettivo dell’immobile. In pochi casi, di solito limitatamente agli acquisti diretti da un costruttore, la banca si fida di una autocertificazione mentre, normalmente, pretende una perizia di un tecnico di sua fiducia.

    Il costo dell’assicurazione – legata alla necessità di garantire l’immobile contro incendi e esplosioni. La banca può non accontentarsi di una polizza condominiale e richiedere la stipula di una specifica assicurazione, che ha di solito un costo o fisso o percentuale.

    Le imposte – è ancora in vigore la così detta imposta sostitutiva che è pari allo 0,75% del capitale finanziato ed erogato da una banca.

    Le spese notarili – le più onerose, legate alla stesura e alla stipula del contratto di mutuo. Il costo può variare sensibilmente a seguito della parcella notarile. I Notai come ogni altra categoria professionale applicano una loro tariffa che non può essere inferiore al minimo tabellare previsto dall’ordine).

    La stipula del contratto di mutuo

    Il contratto mutuo si perfeziona al momento della stesura Notarile dell’atto; il Notaio ha il dovere di iscrivere l’ipoteca presso l’apposito ufficio. Sino a quando la pratica Notarile non è completata e trasmessa alla banca, la somma non può essere erogata, ciò significa che non si potrà disporre del denaro prima di 2-3 settimane.

    Per evitare questa attesa, alcune banche mettono a disposizione subito la somma mutuata a titolo di prefinanziamento, il cui ammontare viene caricato di un ulteriore interesse.

    Si può eludere il prefinanziamento accordandosi in anticipo con il venditore che deve essere garantito se vende prima di incassare l’intera somma. È compito del Notaio proporre e spiegare alle parti diverse soluzioni possibili.

    I soggetti dell’accordo

    Ogni contratto di mutuo comprende dei soggetti coinvolti ovvero:

    • il finanziatore – la banca ed il suo rappresentante
    • la parte mutuataria – l’utente che riceve il mutuo
    • la parte datrice di ipoteca – i proprietari dell’immobile che concedono l’ ipoteca
    • gli eventuali fideiussori – i garanti

    Il contratto ha un suo preciso oggetto cioè l’ammontare del mutuo e la quietanza della parte mutuataria, che comprendono gli obblighi per i mutuatari, le condizioni di rimborso, la durata e la modalità di rimborso del mutuo concesso.

    È stabilito inoltre il  tasso di interesse e, nel caso sia variabile, criteri con cui verrà periodicamente rideterminato; l’iscrizione dell’ipoteca nel grado previsto e per l’importo convenuto e la descrizione dettagliata delle unità interessate.

    Il contratto prevede un’estinzione anticipata del mutuo cioè la facoltà per il debitore di estinguere il debito anticipatamente e l’indicazione della relativa commissione. È indispensabile fornire nel documento anche gli indirizzi a cui dovranno essere inviate tutte le comunicazioni scritte tra le parti.

    Nel contratto di mutuo sono citati per iscritto gli oneri fiscali, l’addebito ai mutuatari dell’imposta sul mutuo che la banca dovrà versare per loro conto all’Erario: dichiarazioni sui requisiti per l’applicazione dell’imposta ridotta.

    Allegati al contratto di mutuo

    Allegato al contratto è il cosiddetto “Capitolato” che contiene le clausole comuni a tutti i mutui erogati dalla banca:

    • la solidarietà ed indivisibilità degli obblighi, facoltà della banca di richiedere il rimborso di tutto il mutuo anche ad un singolo mutuatario o garante, indipendentemente dal numero di soggetti coinvolti, anche in caso di successione
    • gli obblighi, impegni che i debitori devono assumersi nella conservazione dell’immobile
    • comunicazione alla banca di eventuali variazioni nella loro situazione economica o finanziaria
    • diminuzione di garanzia, nel caso in cui il valore del bene garante dovesse perdere valore, è specificata la facoltà da parte della banca di richiedere una integrazione di garanzia o l’ immediata restituzione del debito
    • risoluzione del contratto, possibilità per il finanziatore di richiedere il rimborso immediato dell’intero debito
    • Imputazione dei pagamenti, ordine di preferenza della banca per la compensazione delle spettanze da parte del mutuatario (spese e rate)
    • cessione del credito, facoltà della banca di cedere il credito a terzi mediante comunicazione scritta al debitore.
    • Accollo. In caso di accollo del mutuo senza informare preventivamente la banca, il debitore originario avrà ancora l obbligo di rimborsare il debito.
    • Il piano di ammortamento
  • Sospensione mutuo per difficoltà economiche 2019

    Sospensione mutuo per difficoltà economiche 2019

    Sempre più spesso capita di trovarsi temporaneamente in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo. Per questo è stato istituito il fondo di  solidarietà e la possibilità di sospendere le rate del mutuo. La misura è prevista dalla legge 244/2007 e rifinanziata con il decreto Salva Italia.  Fino al 31 dicembre 2019 è possibile ottenere la sospensione del mutuo per 12 mesi, grazie agli accordi stipulati dall’ABI e le associazioni dei consumatori.

    Cos’è la sospensione del mutuo e a chi spetta?

    La sospensione del mutuo è un aiuto economico che in questo periodo di crisi generale ha assunto ancora più importanza. Questo aiuto  è previsto grazie alla legge 244 del 24/12/2007 con la quale è stato istituito il Fondo di Solidarietà rifinanziato attraverso il cosiddetto “Decreto Salva Italia” .

    Fermare le rate del mutuo è un diritto dei cittadini che si ritrovano in situazioni di difficoltà economiche in caso di perdita, riduzione, sospensione del lavoro ma anche handicap o morte.

    Sospensione rate mutuo, chi può accedere?

    Per ottenere la sospensione mutuo è necessario rientrare in categorie che provino l’effettiva situazione di grave difficoltà economica.

    • disoccupazione
    • morte del richiedente
    • riduzione delle ore lavorative
    • disabilità

    rappresentano alcuni degli indicatori necessari. La sospensione rata mutuo per decesso così come quella per perdita del lavoro, può essere richiesta avviando le dovute pratiche.

    Sospensione rate mutuo per perdita del lavoro

    Innanzitutto, al momento della richiesta di sospensione mutuo, è necessario lo stato di disoccupazione, da parte dell’intestatario o di uno dei cointestatari, che può avvenire nel caso di conclusione del rapporto di lavoro:

    • subordinato (sia per il lavoro a tempo determinato che indeterminato);
    • parasubordinato

    È possibile fare richiesta di sospensione delle rate del mutuo anche nel momento in cui il richiedente si trovi in condizioni di non autosufficienza legata a gravi forme di handicap.

    Oltre allo status di disoccupazione anche la riduzione delle ore lavorative per un periodo di almeno 30 giorni da la possibilità di richiedere la sospensione del mutuo. Cosi come ne hanno diritto anche i lavoratori che attendono l’approvazione dei provvedimenti d’autorizzazione per i trattamenti di sostegno del reddito (ovvero i trattamenti di integrazione salariali tipo cassa integrazione).

    Richiesta sospensione mutuo requisiti

    La Legge n.92 del 28/06/2012 sancisce quelli che rappresentano i requisiti che il cittadino deve avere per poter accedere al Fondo di Solidarietà.

    Per poter sospendere le rate dei mutui il richiedente deve dichiarare di non aver utilizzato ulteriori agevolazioni come:

    • agevolazioni pubbliche;
    • sospensione del pagamento del mutuo;
    • agevolazioni legate ad eventuale assicurazione sul mutuo per la copertura del rischio.

    Quali sono i requisiti economici per chiedere la sospensione del mutuo

    Per effettuare la richiesta di sospensione delle rate dei mutui è necessario che il cittadino sia proprietario di un immobile considerato “prima casa” e dunque abitazione principale. Inoltre l’ Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non deve essere superiore a 30.000 euro. Vedi altre agevolazioni prima casa.

    Su tutti i mutui si può richiedere la sospensione?

    In realtà no, anche il mutuo deve rispondere a determinate caratteristiche, esso non può superare una certa cifra.

    La sospensione mutuo acquisito dalla banca può infatti avvenire solo per i mutui non superiori a 250.000 euro e la domanda può essere fatta solo dopo pagamento regolare del mutuo di almeno 1 anno. Se già fossero stati registrati ritardi del pagamento delle rate questi non possono essere superiori a 90 giorni consecutivi.

    Un ulteriore situazione che prevede la possibilità di richiedere la sospensione del mutuo è la morte del titolare (sospensione rata mutuo per decesso). In questo caso la richiesta va presentata dal cointestatario (in caso di mutuo cointestato) o dall’erede, nel caso il defunto risultasse come unico intestatario del mutuo.

    Sospensione rate mutuo, documentazione da presentare

    La richiesta sospensione mutuo deve essere inoltrata presso l’istituto bancario che ha lo ha erogato.

    La documentazione da presentare è la seguente:

    • valido documento d’identità (per esempio la carta d’ identità)
    • ISEE rilasciata da ente abilitato (come il CAF).

    In caso di morte dell’intestatario (o cointestatario) è necessario indicare i dati anagrafici della persona deceduta e la data di morte.

    In base alla tipologia di contratto e alle modalità attraverso le quali è cessato il rapporto di lavoro cambiano i documenti da presentare:

    • a tempo indeterminato: documentazione che attesti le dimissioni da lavoro per giusta causa
    • a tempo determinato o i rapporti di lavoro parasubordinato o di rappresentanza commerciale o di agenzia: una copia del contratto di lavoro e documento che enunci le modalità attraverso le quali è stato interrotto il contratto

    Per tutte le interruzioni di lavoro che presentano dimissioni per giusta causa i documenti da presentare sono:

    • copia della sentenza giudiziale o dell’atto transattivo bilaterale in cui si comprovi la presenza di condizioni che hanno comportato le dimissioni del lavoratore;
    • copia della lettera di dimissioni e atto col quale l’ex datore di lavoro confermi la giusta causa che ha condotto il lavoratore a licenziarsi.

    Se all’intestatario o al cointestatario del mutuo è stato riconosciuto lo status di invalidità civile almeno all’80% (Legge 104/92) o comunque in caso di condizioni di non autosufficienza è opportuno allegare alla richiesta sospensione rata mutuo il certificato rilasciato dall’ASL competente che riconosca il richiedente come invalido civile.

    Moduli sospensione rate mutui e banche aderenti

    I moduli di richiesta per la sospensione dei mutui e l’elenco delle banche e degli intermediari finanziari che aderiscono all’accordo tra ABI e Associazioni dei Consumatori che aderiscono all’iniziativa per la sospensione della quota capitale dei crediti (mutui, prestiti finanziarie) potrete trovarli qui sui portali ufficiali di abi.it e consap.it, per farvi cosa gradita vi segnaliamo i file in pdf.

    Sospensione mutuo per le imprese, sospensione rate finanziamenti e prestito personale

    Grazie agli accordi stipulati tra Associazione Bancaria Italiana (ABI) e Associazioni d’impresa anche le imprese possono fruire della sospensione dei mutui. Il risultato di tale accordo è stato molto criticato poiché la Legge di Stabilità 2014 prevedeva la possibilità di interrompere il pagamento delle rate dei mutui dal 2015 al 2017.

    In realtà è stata confermata la possibilità di sospendere la quota capitale del mutuo per un solo anno e soltanto una volta nell’arco dei tre anni. Dunque chi, in quest’arco temporale, ha già usufruito di sospensioni delle rate dei mutui per 12 mesi, non potrà beneficiarne nuovamente. Se la sospensione è durata meno di 12 mesi si potrà richiedere la moratoria.

    Cosa prevede l’accordo?

    Tre sono le iniziative previste da questo accordo:

    • Imprese in ripresa: è la sospensione delle rate dei mutui. Possono presentare tale richiesta le piccole e medie imprese considerate “in bonis” ovvero quelle imprese non classificate dalla banca come debitorie o comunque sofferenti (anche i pagamenti in ritardo di 90 giorni sono motivo di esclusione). La sospensione riguarda anche finanziamenti, perfino agevolati, a medio-lungo termine e può avere una durata massima di 12 mesi. Gli interessi saranno calcolati su tutto il debito residuo, e il termine di scadenza rimane quello originario.

    Le banche si riservano il diritto di concedere ai clienti condizioni più vantaggiose di quelle stabilite dall’accordo con le associazioni di categoria. Entro 30 giorni lavorativi dall’emissione della domanda le banche comunicano all’impresa il responso.

    • Imprese in sviluppo: attività dell’ABI volta a promuovere la costituzione di un nuovo importo limite del fido bancario per finanziare progetti imprenditoriali.
    • Imprese e pubblica amministrazione: L’Associazione Bancaria Italiana promuove un nuovo limite del fido bancario per mobilitare i crediti della Pubblica Amministrazione che spettano alle piccole e medie imprese

    Il medesimo accordo è stato stipulato anche tra ABI ed altre Associazioni di consumatori.

    Quanto dura la sospensione?

    Dunque l’accordo, firmato il 31 marzo 2015, si riferisce anche ai cittadini titolari di prestiti personali o prestiti finalizzati. Gli intestatari, grazie a questo accordo, hanno possibilità di richiedere la sospensione delle rate del prestito personale .

    La sospensione del pagamento del mutuo può essere richiesta entro il 31 dicembre 2019, una sola volta e per un periodo massimo di un anno, 12 mesi.

    Il decreto Milleproroghe 2018,  proroga per tutto il 2019 e 2020 l’accordo del 2015 tra ABI, MISE, MEF e Associazioni dei Consumatori.

    L’accordo rinnovato prevede una sospensione del pagamento delle rate del mutuo per un massimo si 12 mesi. Durante questo periodo il mutuatario dovrà continuare a versare all’istituto di credito la sola quota interessi. Fino al 31 dicembre 2015 la sospensione del pagamento del mutuo aveva una durata massima di 18 mesi.

  • Mutuo Giovani di Intesa Sanpaolo: anche a lavoratori atipici

    Mutuo Giovani di Intesa Sanpaolo: anche a lavoratori atipici

    Il sogno di acquistare la casa è al primo posto tra i desideri degli italiani, sopratutto dei più giovani. Per venire incontro a questa esigenza Intesa SanPaolo propone, ormai da anni, una soluzione per finanziare l’acquisto della prima casa. Mutuo Giovani è un prodotto pensato per facilitare l’accesso al credito ai giovani, compresi quelli con contratto di lavoro atipico e a tutele crescenti. Mutuo Giovani quindi, è destinato alle persone di età fino a 35 anni che vogliono acquistare un immobile ultimato da adibire a prima casa, inoltre se sei un lavoratore atipico un’assicurazione decennale copre eventuali periodi di disoccupazione (massimo 2 per 6 rate massime ognuno).

    Caratteristiche del Mutuo Giovani di Intesa Sanpaolo

    Questo prodotto ha caratteristiche molto interessanti pensate proprio per venire incontro alle esigenza delle persone più giovani che pur avendo un lavoro non sono ancora riuscite a mettere da parte un po’ di risparmi. Con Mutuo Giovani infatti, è possibile ottenere fino a 250.000 Euro e fino al 100% del valore della casa.

    Si può scegliere tra due di finanziamento:

    • Tasso Fisso con durata massima prevista è di 40 anni. Il tasso di interesse resta costante per tutta la durata del mutuo.
    • Tasso Variabile con durata massima prevista è di 30 anni. Il tasso di interesse è legato al parametro finanziario Euribor 1 mese.

    I requisiti per chiedere ed eventualmente ottenere il mutuo sono:

    • giovani di età compresa fra i 18 e i 35 anni
    • al momento dell’erogazione del mutuo e residenti in Italia da almeno 3 anni

    È concesso anche ai lavoratori con contratto atipico che rispettino i seguenti requisiti:

    • siano lavoratori alla data della domanda di mutuo
    • abbiano lavorato almeno 18 mesi negli ultimi 2 anni
    • siano in possesso di un contratto di lavoro che abbia una durata minima residua di almeno 4 mesi alla data di domanda del mutuo

    Inoltre è possibile avere

    • La sospensione del pagamento della rata per 3 volte  (opzione “Sospensione rate” attiva dopo 24 rate pagate)
    • Le quietanze di pagamento e altri documenti online
    • La polizza Proteggi Mutuo per proteggerti da gravi eventi che possono pregiudicare la capacità di rimborso del mutuo

    La polizza Proteggi Mutuo è a premio unico ed il suo importo è calcolato in base a:

    • durata
    • capitale assicurato
    • età
    • differimento tra scadenza del mutuo e scadenza della polizza

    Piani di rimborso a tasso fisso

    I piani di rimborso a tasso fisso sono due: quello base e quello light. Nel piano base il tasso, e di conseguenza l’importo della rata, sono definiti in fase di contrattazione e rimangono invariati per tutta la durata del mutuo. Il piano light invece prevede un primo periodo di durata variabile da 12 a 120 mesi durante il quale la rate è composta solo da interessi. In questo modo è più leggera ed impegna meno i giovani che possono avere stupendo non ancora all’altezza delle loro potenzialità.

    Piani di rimborso a tasso variabile

    Il piano a tasso variabile è unico e prevede che  il tasso e la rata variano in funzione dell’andamento del parametro di indicizzazione. Il parametro di riferimento può essere l’Euribor a un mese o il MRO (Main Refinancing Operations), il tasso sulle operazioni di rifinanziamento della BCE.

    A chi conviene questo mutuo

    Per le sue caratteristiche questo prodotto andrebbe bene un po’ a tutti. Intesa Sanpaolo però limita ai giovani, con età massima di 35 anni, la possibilità di stipulare. I giovani possono trovarci diversi vantaggi.

    La possibilità di finanziare anche l’intero valore della casa è sicuramente una caratteristica vincente che consente di comprare la casa pur non avendo soldi da parte.

    I lavoratori atipici possono accedere a questo mutuo. Una vasta platea di partite IVA, lavoratori a progetto, stagionali, marittimi, etc., non si vedrà sbattuta la porta in faccia nel momento in cui andranno in banca per chiedere il mutuo. Ovviamente è necessario che questi abbiano un reddito congruo con l’importo richiesto e sopratutto con gli impegni economici che si assumono e quindi con la rata da pagare.

    A proposito della rata: essendo rivolto ai giovani, questo mutuo concede durate anche molto lunghe, fino a 40 anni per il tasso fisso. La possibilità di spalmare il debito su un periodo così lungo permette di contenere l’importo delle rate. Attenzione però, durate molto lunghe vogliono dire anche molti interessi da pagare.

    Altre condizioni del mutuo giovani di Intesa Sanpaolo

    • Spese di istruttoria: da € 550  a € 1.150  in base alla percentuale del valore dell’immobile finanziato
    • Spese di perizia: Variabili in base all’importo del mutuo
    • Invio documenti cartacei e online: gratuiti
  • Documenti per il mutuo: quali sono richiesti

    Documenti per il mutuo: quali sono richiesti

    Questa guida sui documenti per il mutuo ha come obbiettivo una panoramica sulle leggi e passaggi burocratici atti alla concessione del mutuo. Per richiedere un mutuo la normativa italiana prevede che si presentino alla banca alcuni documenti relativi alla situazione anagrafica e patrimoniale del cliente. Questa documentazione permette di valutare l’ammissibilità del richiedente a usufruire del finanziamento grazie a tecniche e sistemi di credit scoring. Inoltre la banca chiede una completa documentazione relativa all’immobile da acquistare.

    Il fatto è che la richiesta di un mutuo necessita di una serie di documenti che la banca vuole esaminare prima di dare il suo assenso.
    Si parte dalla fotocopia di un documento di identità e del codice fiscale: documenti che, nel caso siate correntisti, siano già in possesso della banca. I documenti necessari si dividono in documenti anagraficidocumenti reddituali e documentazione relativa all’immobile.

    Documenti per il mutuo: anagrafici

    • copia della carta d’identità o passaporto
    • copia del codice fiscale/tessera sanitaria
    • certificato di residenza (o contestuale)
    • certificato dello stato di famiglia (o contestuale)
    • permesso di soggiorno (per i cittadini extracomunitari)
    • estratto dell’atto di matrimonio (solo coniugati)
    • eventuale omologa di separazione o sentenza di divorzio

    Se si è sposati, occorre presentare un certificato di matrimonio e la dichiarazione di assenso del coniuge (se cointestatario dell’immobile) all’iscrizione dell’ipoteca

    L’istituto di credito vi può poi chiedere lo stato di famiglia per verificare se avete persone a carico. Questa misura serve a capire se siete in grado di sostenere le rate di mutuo in funzione delle vostre entrate, per appurare le quali dovrete presentare la dichiarazione annuale dei redditi.

    Documenti richiesti sulla condizione lavorativa e reddituale

    • copia della dichiarazione dei redditi (modello CUD, UNICO, 730)
    • lavoratori dipendenti: copia delle ultime buste paga, eventuale dichiarazione del datore di lavoro circa il tipo di assunzione (tempo indeterminato)
    • lavoratori autonomi e  liberi professionisti: copia delle ultime dichiarazioni dei redditi e modello F24. Certificato di iscrizione alla camera di commercio (lavoratori autonomi), certificato di iscrizione all’albo professionale (liberi professionisti)
    • pensionati: cedolino della pensione
    • Estratto conto corrente aggiornato

    In alcuni casi le banche possono chiedere ai lavoratori dipendenti le ultime buste paga per accertare l’attuale livello di entrate al netto di eventuali trattenute extra aziendali (mensa, leasing auto, fondo mutualistico aziendale, prestito aziendale ecc.).

    Situazione immobiliare

    Particolare attenzione viene rivolta, nella valutazione dei documenti per il mutuo, al valore della casa. L’immobile costituisce l’effettiva garanzia del debito. È necessario presentare una serie di documenti a cominciare da una perizia eseguita sul posto da parte o di un ingegnere, di un architetto o di un geometra iscritto all’albo.

    Con la perizia viene stabilita l’ubicazione, lo stato di conservazione e l’età dell’immobile. Viene chiesta anche una verifica notarile, che ha lo scopo di accertare che non vi siano ipoteche, usufrutti o altri vincoli. In genere è la banca stessa che dispone queste perizie anche se, in alcuni casi, può accettare i risultati presentati con perizie pagate (a costi più contenuti) da voi.

    Verrà anche richiesto un estratto di mappa del Nuovo Catasto Terreni e del Nuovo Catasto Edilizio Urbano. Allo stesso tempo vi sarà chiesta la sottoscrizione di una polizza di assicurazione dei fabbricati contro i danni da incendi, fulmini, gas e infortuni.

    La banca poi vuole essere sicura che il venditore sia l’effettivo proprietario dell’immobile. Per questa ragione va presentata una copia del rogito precedente, dell’atto di successione (nel caso in cui il venditore abbia ricevuto il bene in eredità) o della licenza edilizia ottenuta dal costruttore se si acquista direttamente da lui.

    È infine necessario presentare copia del compromesso, il contratto preliminare con il quale le parti si impegnano a concludere la compravendita, che dimostra che state realmente acquistando la casa.

    Documenti per il mutuo: immobile

    • atto di provenienza dell’immobile
    • planimetria catastale dell’unità immobiliare
    • copia del compromesso (o proposta di vendita)
    • copia del certificato di abitabilità
    • eventuale denuncia di successione
    • certificazione energetica

    È possibile che alcuni istituti di credito richiedano anche altra documentazione, talvolta anche in virtù della  situazione specifica del richiedente. Ai soggetti separati o divorziati potrà essere chiesto di esibire la sentenza di separazione o divorzio oppure i cittadini extracomunitari dovranno presentare insieme agli altri documenti una copia del permesso di soggiorno, etc.

    Prima di avviare una trattativa per l’acquisto di una casa è bene contattare preventivamente l’ istituto di credito o la banca in modo da poter sapere quali sono tutti i documenti necessari. È bene anche tenere conto che l’esito di una domanda di mutuo dipende anche da ciò che l’aspirante mutuatario può fornire alla banca a garanzia del finanziamento e dal fatto che questo che abbia tutti i requisiti necessari.

  • Procedura di erogazione di un mutuo immobiliare

    Procedura di erogazione di un mutuo immobiliare

    Ottenere un mutuo a volte è una operazione lunga e laboriosa. questo perché la procedura per l’erogazione di un mutuo è complessa e prevede una serie di passi. Le procedure per richiedere e ottenere un mutuo immobiliare si differenziano a seconda dell’istituto creditizio e della tipologia di mutuo richiesto. La maggior parte degli step è comune a tutti gli istituti di credito, vediamo quali sono e cosa bisogna fare per procedere.

    Procedura erogazione mutuo: istruttoria

    Il primo passo è l’apertura dell’istruttoria. La finalità di questo passaggio è quella di verificare la fattibilità del mutuo prima di procedere con i successivi step. Un eventuale stop precluderebbe ogni passaggio successivo ma permetterebbe anche di non andare avanti spendendo tempo e denaro in altre attività che visto l’esito sarebbero inutili.

    Il richiedente deve presentare una domanda di mutuo alla banca e fornire la documentazione completa relativa all’immobile e al proprio reddito. Sulla base della domanda e della documentazione presentata la banca effettuerà dei controlli sulla situazione

    • anagrafica e familiare
    • finanziaria
    • lavorativa
    • presenza di garanti
    • Credit Scoring
    • valore immobile da acquistare

    In caso di parere di fattibilità positivo, la banca non è comunque impegnata ad erogare il mutuo. Eventuali difformità tra le dichiarazioni presentate e la successiva verifica delle documentazioni , o una perizia negativa potranno portare l’istituto di credito a negare la concessione.

    Documentazione completa per procedura di erogazione di un mutuo

    Se il mutuo è fattibile al richiedente viene richiesto di fornire la documentazione completa comprovante quanto dichiarato in sede di istruttoria e la documentazione integrativa che la banca richiede

    • anagrafica
    • reddituale
    • immobiliare

    Documentazione anagrafica

    • carta d’identità
    • codice fiscale
    • certificato contestuale (famiglia + residenza  +stato civile + cittadinanza)
    • permesso di soggiorno (extracomunitari)
    • estratto dell’atto di matrimonio
    • eventuale omologa di separazione o sentenza di divorzio

    Documentazione reddituale

    • tipo di lavoro (dipendente o autonomo) e qualifica
    • reddito netto mensile e annuale
    • modello CUD (dipendenti)
    • certificato di servizio (dipendenti)
    • fotocopia ultime 2 buste paga (dipendenti)
    • modello Unico (autonomi)
    • fotocopia estratti conti (se lavoratore autonomo)
    • dichiarazione situazione debitoria

    Documentazione immobile

    • compromesso o proposta di acquisto
    • atto di provenienza
    • planimetria catastale
    • certificato di abitabilità
    • certificato di classe energetica
    • concessione edilizia se si tratta di una nuova costruzione

    Io ogni caso la banca può sempre chiedere eventuale documentazione integrativa che cambia a seconda dei casi.

    garanzie a copertura del mutuo

    Garanzie a copertura del mutuo

    Per ottenere un mutuo la banca chiede al richiedente una garanzia. È necessaria quindi l’iscrizione di ipoteca sul bene che si intende acquistare con il mutuo.  Per questo motivo la banca incarica un  perito il cui ruolo è quello di accertare che il valore dell’immobile giustifichi la concessione del mutuo da parte della banca.

    Per prima cosa il perito esamina la documentazione fornitagli, in seguito esaminerà personalmente l’immobile, infine stimerà il valore di mercato dell’immobile analizzato. Occorre tenere presente che la parcella del perito risulta a carico di chi richiede il mutuo, rientra quindi nelle spese da valutare in fase di scelta del mutuo.

    Chiusura della procedura di erogazione del mutuo

    Una volta terminati tutti gli accertamenti necessari l’istruttoria viene chiusa e la banca decide se concedere o no il mutuo richiesto. Di solito questa fase richiede un po’ di tempo: da 7 a 15 giorni.  Se la documentazione presentata è conforme a quanto dichiarato in fase di presentazione della domanda, nella maggior parte dei casi l’esito è positivo.

    In alcuni casi la domanda può comunque essere rigettata. Nel caso in cui la domanda di mutuo non sia accettata il rapporto tra la banca ed il richiedente si riterrà concluso.

    Le cause che possono portare ad un esito negativo sono debiti o protesti bancari accertati, o l’iscrizione come cattivo pagatore in qualche banca dati a disposizione dell’istituto bancario..

    Se la richiesta di mutuo verrà accettata, seguirà la stipula del contratto, che formalizzerà le clausole del contratto e le modalità di restituzione della somma ricevuta. Al contratto di mutuo si accompagnerà la stesura di un piano di ammortamento del capitale. In questo documento saranno specificate tutte le rate da pagare, le scadenze e la ripartizione tra quota capitale e interessi.

    Quando le condizioni contrattuali saranno state stabilite e accettate da entrambe le parti, la banca erogherà l’importo monetario richiesto.