Tag: CRIF

  • Cosa è la CRIF – Importanza della Centrale Rischi Finanziari

    Cosa è la CRIF – Importanza della Centrale Rischi Finanziari

    Ogni qual volta un cliente si reca presso una finanziaria o una banca per chiedere un prestito o un mutuo accade sempre la stessa cosa. Prima di qualsiasi altra operazione l’intermediario finanziario controlla la CRIF per valutare l’affidabilità ed assegnare un credit score al cliente. Ma che cosa è questa Centrale Rischi Finanziari e perché è così importante?

    Cosa è la CRIF?

    CRIF è una società privata con sede a Bologna che fornisce informazioni creditizie relative clientela business e retail (privati e aziende). Banche e finanziarie consultano la banca dati CRIF per valutare la bontà dei richiedenti mutui o prestiti. Il Sistema di Informazioni Creditizie (spesso indicato con il suo acronimo SIC) è lo strumento grazie al quale CRIF raccoglie o eroga i dati sull’affidabilità finanziaria dei clienti o dei potenziali clienti degli intermediari finanziari.

    Che cosa è il SIC

    Il SIC, o meglio un Sistema di Informazioni Creditizie è una organizzazione dotata di mezzi informatici per raccogliere ed erogare, automaticamente, informazioni relative alla capacità creditizia di privati ed aziende. Il SIC quindi è un sistema per tenere aggiornata una banca dati nella quale tutti gli aderenti al sistema stesso inseriscono i dati in loro possesso e dalla quale prelevano le informazioni creditizie.

    Ogni banca o finanziaria che aderisce al SIC ha sistemi informatici che dialogano con il database aggiornandolo o consultandolo quando necessario. Grazie ad un Sistema di Informazioni Creditizie le banche e le finanziarie hanno uno strumento in più per valutare la possibilità di erogare un prestito o un mutuo. Strumento che nel caso di CRIF è molto capillare ed aggiornato ed al quale gli intermediari finanziari danno molta fiducia.

    La banca dati di CRIF

    Il database della società raccoglie, ed eroga su richiesta, i dati relativi alla regolarità dei pagamenti dei soggetti che hanno chiesto mutui o prestiti presso oltre 6.300 istituti finanziari in 50 Paesi in tutto il mondo. La banca dati quindi è particolarmente affidabile in quanto è considerata un vero e proprio punto di riferimento che raccoglie quasi ogni dato relativo alla restituzione di finanziamenti.

    Per ottenere questa capillarità di informazioni, questo grado di penetrazione del mercato finanziario, CRIF ha stretto accordi con la quasi totalità delle banche e finanziarie in Italia e con i principali istituti finanziari mondiali. Oggi per ottenere un prestito o mutuo è praticamente obbligatorio rilasciare all’istituto erogatore la liberatoria per consentire l’inserimento dei dati relativi nella banca dati CRIF. Ciò nonostante, in fase di consultazione, non c’è la possibilità di sapere il nome dell’istituto di credito che ha iscritto il pagatore nella banca dati.

    Grazie ai flussi di dati provenienti dagli istituti finanziari ogni pagamento relativo a prestiti o mutui è registrato. Importo, metodo di pagamento utilizzato, regolarità dei pagamenti. Tutto quanto può essere importante nella valutazione creditizia di un cliente viene puntualmente memorizzato. Quando un intermediario finanziario consulta la banca dati CRIF ha a disposizione informazioni preziose che influiranno poi sulla decisione di erogare o meno il credito.

    A tal proposito la società bolognese ci tiene a precisare che non è preposta a prendere decisioni ma solo a fornire informazioni. La decisione di concedere o non concedere un finanziamento è sempre dell’istituto finanziario.

    Verifica della posizione in banca dati

    Chiunque abbia ottenuto o solamente richiesto un prestito viene iscritto in banca dati. Può rivelarsi utile o necessario per un soggetto (privato o azienda) verificare la propria posizione nella banca dati CRIF. Per ottenere le informazioni contenute nella banca dati è possibile fare richiesta direttamente sul sito CRIF. La società comunicherà la risposta a mezzo email o al domicilio del richiedente entro 30 giorni dalla richiesta e dall’invio della documentazione richiesta:

    • modulo di richiesta firmato
    • documenti identificativi

    Il costo di questa operazione è differente in funzione dello status del richiedente:

    • gratis per i privati
    • 4 € per le aziende in caso di dati rilevati
    • 10 € per le aziende in caso di dati non rilevati

    i prezzi sono comprensivi di IVA.

    Cosa è l’EURISC

    Il Sistema di Informazioni Creditizie (SIC) utilizzato da CRIF si chiama EURISC. È importante sapere che si tratta di un sistema di tipo positivo e negativo. Non è quindi una lista di cattivi pagatori, piuttosto è una classifica in cui nella parte alta ci sono i buoni e nella parte bassa i cattivi pagatori. EURISC contiene tutte le informazioni relative ai finanziamenti richiesti ed erogati. I dati sono relativi sia alla clientela reteil sia a quella business. I dati sono presenti indipendentemente dal fatto che che il rimborso sia stato regolare o meno.

    A tutela della privacy dei soggetti presenti in banca dati, le società che aderiscono al SIC hanno la facoltà di consultare solo le informazioni che abbiano come  finalità quelle collegate alla tutela del credito.

    Banche e finanziare possono quindi consultare la banca dati solo in particolari situazioni:

    • quando devono valutare una nuova richiesta di prestito o mutuo
    • nel corso del periodo di rimborso di un finanziamento

    Quando avviene la cancellazione dei dati CRIF

    I dati contenuti nella banca dati sono soggetti ad una scadenza: vengono cancellati (o meglio non più considerati) dopo un periodo di tempo. Il SIC ha dei tempi prestabiliti per la conservazione dei dati acquisiti. Questi tempi variano a seconda del tipo di movimento e alla finalità di utilizzo da parte degli istituti finanziari.

    I tempi di cancellazione automatica dei dati CRIF, salvo eccezioni o richieste specifiche, sono:

    • 30 giorni per finanziamenti rifiutati o annullati dallo stesso richiedente (si calcola dalla data di annullamento o di rifiuto)
    • 6 mesi per i finanziamenti soggetti a valutazione (si calcola dalla data di richiesta del finanziamento)
    • 12 mesi per pagamenti ritardati, su massimo due rate, che hanno comportato l’applicazione di un mora (se le rate successive sono risultano regolari)
    • 24 mesi per pagamenti ritardati, su più di due rate, che hanno comportato l’applicazione di un mora (se le rate successive sono risultano regolari)
    • 36 mesi per finanziamenti mai rimborsati (si calcolano dalla data di fine contratto)
    • 36 per finanziamenti regolarmente rimborsati (si calcolano dalla data di fine contratto)

    Precisazione relativa ai finanziamenti mai rimborsati, quelli in cui il debitore ha omesso dei pagamenti. Il dato in CRIF viene cancellato (o meglio ignorato) dopo 36 mesi. Questo tipo di comportamento ha altre conseguenze oltre alla nota di demerito nei vei elenchi dei cattivi pagatori (SIC). Questo accade perché, il mancato rimborso di un finanziamento o di un mutuo, comporta una denuncia che l’intermediario finanziario è obbligato fare per poter mettere le perdite subite tra le passività. In questo caso la prescrizione del reato è di  5 anni.

    Quali sono le banche dati dei cattivi pagatori?

    Oltre a CRIF esistono altre banche dati di cattivi pagatori. Sono detenute da Società privte, Enti o da associazioni di consumatori. Nascono con le stesse finalità di CRIF ma in segmenti del mercato finanziario differenti.

    • Banca d’Italia
    • Experian
    • CTC (Consorzio per la Tutela del Credito)
    • Cerved
    • InfoCamere
    • Confartigianato

    Banca d’Italia

    La Banca d’Italia ha due banche dati relative ai cattivi pagatori:

    La  Centrale Rischi nella quale ci sono i dati relativi a

    • finanziamenti
    • mutui
    • aperture di credito
    • anticipazioni
    • fidi bancari (superiori a 30.000 euro)

    La Centrale Allarme Interbancaria, spesso indicata come CAI  in cui ci sono i dati relativi

    • alle carte di credito e alla loro eventuale revoca
    • All’eventuale emissione di assegni non coperti

    Experian

    Experian è un po’ la CRIF americana. È una società multinazionale di reportistica del credito al consumo. Experian ha un database enorme e offre informazioni su oltre un miliardo di soggetti tra persone e aziende. Il principale mercato di riferimento è quello statunitense.

    Consorzio per la Tutela del Credito

    Il CTC è il concorrente italiano di CRIF. Fornisce servizi simili ma sta puntando molto sull’innovazione per fornire servizi aggiuntivi che diano valore al core business.

    Cerved

    Oltre ad una banca dati gestita con un SIC e quindi alla valutazione del credito, Cerved offre soluzioni di marketing e di recupero del credito.

    InfoCamere

    InfoCamere è una società informatica di proprietà delle Camere di Commercio Italiane consorziate. La società è dotata del sistema telematico nazionale che collega tra loro tutte le Camere di Commercio e le sedi distaccate (oltre 300). La banca dati di InfoCamere fornisce sopratutto le informazioni relative alle società ed alla loro composizione.

    Confartigianato

    Confartigianato ha un istituito un osservatorio che nasce con la finalità di vigilare sul rispetto della legge contro i cattivi pagatori delle PA. Si tratta della legge recependo la direttiva europea 2011/7/UE sui pagamenti alle imprese, impone alle Pubblica Amministrazione di pagare i propri fornitori in tempi certi:  30 giorni (60 giorni al massimo ASL e Ospedali)

    Cancellazione dati positivi

    Come abbiamo già detto chiunque chieda un finanziamento o un mutuo è, automaticamente, registrato nella banca dati CRIF. Volendo, si possono far cancellare i propri dati, ma solo relativamente ai dati positivi. Basta farne richiesta e si sarà cancellati. Resta un dubbio sulla convenienza di questa operazione. Essere presenti in banca dati come buoni pagatori offre dei vantaggi, sopratutto se si intende in futuro ricorrere a mutui o prestiti.

    Come cancellare i propri dati CRIF negativi

    I dati CRIF negativi non possono essere cancellati. Come già detto le cancellazioni avvengono automaticamente secondo tempi e modi prestabiliti. Tuttavia ci sono alcuni casi in cui è possibile chiedere la cancellazione di un dato negativo. Di seguito alcuni casi come esempio, ma se esiste un motivo provato per il quel hai saltato un pagamento puoi comunque fare la domanda di cancellazione. Se sarà accolta o meno è però un altro discorso.

    • Errore di comunicazione tra la banca o la finanziaria e cliente
    • Errore tecnico della banca o dell’agenzia di finanziamento
    • Bollettino di pagamento arrivato in ritardo
    • Bollettino mancante nel blocchetto dei bollettini
    • Motivi vari ed eventuali personali (problemi di salute o di lavoro di una certa gravità)
    • Scambio di persona (di solito per omonimia)

    Si può chiedere la revoca della segnalazione in CRIF solo se il pagamento ritardato è stato tempestivamente sistemato.

    Quando si verifica una di queste situazioni (o un’altra altrettanto importante o grave) si può  chiedere la cancellazione dei dati. La cosa va fatta presso la banca o presso la finanziaria. La decisione in merito alla cancellazione la prende l’istituto erogatore. Se si assume la responsabilità del ritardato pagamento e il disguido si è risolto tempestivamente, provvede a comunicare le circostanze a CRIF che provvederà alla cancellazione dei dati negativi.

    Cancellazione o correzione di un dato errato in CRIF

    Il SIC effettua un controllo logico formale sui dati inviati dalle banche o dalle società finanziarie, ma non può effettuare controlli di merito sulla correttezza dell’informazione ricevuta e l’invio dei dati aggiornati relativi a ciascun rapporto di credito viene effettuato su base mensile.

    In caso di errore è sempre possibile ottenere gratuitamente la cancellazione del dato con la sostituzione di quello corretto, per questo bisogna rivolgersi al SIC o all’istituto di credito che ha effettuato la segnalazione.

    Nel caso in cui tu abbia regolarizzato un ritardo di pagamento pregresso, già segnalato nel SIC, non puoi ottenere la cancellazione del ritardo di pagamento sulla base del fatto che lo avete saldato. Quello che puoi fare è  chiedere che il rapporto di credito venga aggiornato con l’informazione che hai regolarizzato i ritardi di pagamento. Decorsi i tempi di conservazione fissati dalla legge, l’informazione sul ritardo di pagamento verrà cancellata da CRIF automaticamente.

    Cancellazioni dati CRIF in caso di truffa

    Potrebbe accadere che qualcuno utilizzi indebitamente i tuoi dati personali, ottenuti tramite un furto di documenti o di dati personali. Nel caso in cui il truffatore riesca a ottenere un finanziamento questo sarebbe registrato in EURISC. Purtroppo non si verrebbe a conoscenza della truffa se non dopo aver ricevuto le richieste di pagamento da parte della banca o società finanziaria, o nel caso in cui si richieda un nuovo finanziamento.

    In questo caso è necessario denunciare tempestivamente l’accaduto alle Forze dell’Ordine e verificare i dati presenti sul SIC di CRIF tramite una domanda di accesso a quest’ultimi. Successivamente bisogna comunicare alla società finanziaria o banca che ha erogato il finanziamento oggetto di truffa l’accaduto (allegando copia della denuncia).

    Infine è necessario inviare a CRIF la richiesta di cancellazione allegando la copia della denuncia e nel quale vanno inseriti i dati personali e i dati del finanziamento oggetto di truffa.

    Chiedere la cancellazione dei dati a CRIF

    Si può chiedere a CRIF, invece che alla banca, la cancellazione dei dati? Sì ma non in realtà conviene. Questo perché prima di  intervenire sulla banca dati, CRIF chiede informazioni all’istituto che ha erogato  il finanziamento. Quindi, quando ci si rivolge direttamente a CRIF per ottenere una cancellazione, è necessario aspettare i tempi tecnici per consentire le verifiche del caso. Questi tempi potrebbero essere anche lunghi: da 30 giorni ad un massimo non indicato, nel caso in cui le verifiche richiedano processi lunghi e/o complicate.

    È il caso di chiedere la cancellazione direttamente al CRIF solo quando non sia noto l’istituto che ha iscritto il cattivo pagatore in baca dati.

  • Cancellazione dati CRIF – come ottenerla

    Cancellazione dati CRIF – come ottenerla

    La cancellazione dati CRIF è possibile. Per ottenerla è necessario seguire la procedura prevista dal gestore della banca dati: la CRIF S.p.A. di Bologna.

    Per la cancellazione dei dati presenti in banca dati CRIF è consigliato inviare la domanda di accesso ai dati prima di richiedere la cancellazione sul SIC di CRIF. In questo modo è possibile valutare in anticipo quali rapporti di credito verrebbero eliminati inoltrando la richiesta di cancellazione.

    Solo in caso di  finanziamenti con rimborsi regolari potrà essere accolta la richiesta di cancellazione.

    Alla sezione del sito CRIF dedicata ai consumatori sito sono reperibili  le istruzioni per inviare la domanda di accesso.
    Una volta ricevuta la lettera di risposta, se non ti fosse chiaro su quali rapporti di credito positivi potreste ottenere la cancellazione, puoi rivolgerti direttamente al call center di CRIF   (051/6458905).

    Se invece si ha bisogno di un supporto più diretto per valutare se richiedere o meno la cancellazione potete rivolgervi alle associazioni di consumatori. Le associazioni possono darti la possibilità di usufruire di un canale preferenziale per le richieste e ottenere riscontro al massimo in 10 giorni.

    Tutte queste aziende sono convenzionate con Crif.

    Cancellazione dati CRIF in caso di truffa

    La cancellazione dati CRIF in caso di truffa è possibile nel caso in cui qualcuno utilizzi indebitamente i vostri dati personali, ottenuti con furto documenti etc… e riesca a ottenere un finanziamento che potrebbe essere registrato in EURISC CRIF, sicuramente ci si accorgerà della truffa dopo aver ricevuto le richieste di pagamento da parte della banca o società finanziaria, o nel caso in cui si richieda un nuovo finanziamento.

    In questo caso è necessario denunciare tempestivamente l’ accaduto alle Forze dell’Ordine e verificare i dati presenti sul SIC di CRIF tramite una domanda di accesso a quest’ultimi.

    Potete trovare le istruzioni per inviare l’istanza alla CRIF direttamente tramite il sito web CRIF.

    Cancellazioni dati CRIF in caso di truffa o furto di dati personali
    Successivamente bisogna poi comunicare alla società finanziaria o banca che ha erogato il finanziamento oggetto di truffa l’accaduto (allegando copia della denuncia).

    Infine è necessario inviare a CRIF la richiesta di cancellazione allegando la copia della denuncia e nel quale vanno inseriti i dati personali e i dati del finanziamento oggetto di truffa.

  • Elenco cattivi pagatori – soggetti e regole

    Elenco cattivi pagatori – soggetti e regole

    L’elenco cattivi pagatori è una banca dati dove, chi ha avuto qualche problema nel restituire un prestito di una banca o ad una finanziaria, viene inserito. La totalità delle società finanziarie e banche prima di concedere un prestito ai propri clienti, si informano sulla loro solvibilità. Lo scopo è quello di avere maggiori garanzie che, una volta ricevuto il finanziamento, i clienti siano poi in grado di restituirlo senza problemi.

    Le informazioni vengono raccolte da fonti diverse:

    • banche dati con gli elenchi dei cattivi pagatori
    • Centrale Rischi della Banca d’Italia, che riguarda esposizioni (mutui, anticipazioni, aperture di credito ecc…) pari o superiori a 75.000,00 €
    • Centrale Rischi della SIA (Società Interbancaria per l’Automazione), che riguarda esposizioni fra i 31.246,00 € e i 74.990,00 €

    Oltre a queste fonti ci sono anche le centrali rischi private. Sono società di raccordo del sistema bancario, che custodiscono i dati di esposizioni relative anche a pochi migliaia di Euro (importi che vanno da 0 a 31.246,00 €).  Queste centrali private sono costituite per fornire, alle banche e alle finanziarie che vi aderiscono, un servizio prezioso, finalizzato a limitare i rischi nella concessione del credito. Purtroppo però queste centrali possono creare anche qualche problema a coloro che sono censiti in tali archivi, sopratutto se le informazioni non sono corrette o aggiornate.

    Fra le più note attualmente in funzione in Italia ci sono

    Regole di conservazione nelle banche dati elenco cattivi pagatori

    Il codice di deontologia e buona condotta regola il tempo di conservazione dei dati ed è organizzato per le banche date cattivi pagatori nel seguente modo:

    • Richieste di finanziamento: 1 mese in caso di rifiuto della richiesta o rinuncia, 6 mesi qualora l’istruttoria lo richieda
    • Rapporti di credito che si sono svolti positivamente:  36 mesi
    • Rapporti di credito che si sono chiusi negativamente: 5 anni
    • Morosità di due rate o di due mesi poi sanate: 12 mesi dalla regolarizzazione
    • Eventi negativi  non sanati (morosità, gravi inadempimenti, sofferenze): 36 mesi dalla data di scadenza contrattuale o dalla dell’ultimo aggiornamento

    I clienti hanno sempre il diritto di chiedere informazioni sui propri dati personali detenuti da banche dati cattivi pagatori, società finanziarie, centrali rischi private e pubbliche. Si possono chiedere informazioni in merito alla loro provenienza, oppure chiedere la cancellazione dalle banche date cattivi pagatori.

  • Credit scoring, un punteggio per valutare l’affidabilità dei debitori

    Credit scoring, un punteggio per valutare l’affidabilità dei debitori

    Il credit scoring serve per verificare l’ affidabilità creditizia degli aspiranti mutuatari. Molti istituti finanziari e banche si servono di un software dedicato per il controllo della situazione di credito dei potenziali clienti.

    Questo software funziona con algoritmi complessi e prende in considerazione un grosso numero di variabili relative al richiedente. Il software attribuisce un punteggio ad ogni soggetto definito appunto credit scroring. in questo modo riesce a stimare quante probabilità ci sono che il mutuatario risulti insolvente durante la durata del finanziamento potenzialmente attribuiti dall’istituto di credito.

    Il  sistema basato su un software che valuta in base a parametri prestabiliti ha diversi vantaggi. Riduce la possibilità di errori e inesattezze, assegnando con criteri il più possibilmente oggettivi il punteggio ai soggetti esaminati. Ovviamente le banche fanno anche controlli più approfonditi affidati a operatori e consulenti “umani”.

    Il Credit Scoring, utilizzato per calcolare l’affidabilità di un mutuatario

    Le particolarità e gli aspetti fondamentali su cui si basa il software del credit scoring per valutare una richiesta di mutuo sono come abbiamo già detto numerosi, qui di seguito elenchiamo solo alcuni esempi di potenziali parametri che potrebbero essere utilizzati:

    • situazione economica presente e passata del richiedente
    • situazione lavorativa e professionale
    • tipologia di mutuo o finanziamento richiesto alla banca o istituto di credito
    • caratteristiche dell’immobile richieste
    • Regolarità dei pagamenti presenti e passati
    • Presenza di insolvenze

    Il credit scoring quindi è un metodo statistico, veloce e accurato, per la valutazione della solvibilità dei clienti. Questo metodo (di fatto un software) è utilizzato da istituti di credito e finanziarie per la concessione del credito al consumo. Il software integra un sistema di calcolo che valuta le informazioni disponibili sul consumatore e fornisce come risultato un punteggio. Questo punteggio è un indice di rischio relativo alla capacità del cliente di restituire le somme ricevute in prestito.

    Le informazioni più importanti al fine di determinare il  credit scoring valutano fondamentalmente quattro aspetti:

    • cliente
    • bene da finanziare
    • finanziamento da erogare
    • grado di indebitamento di chi chiede il credito, informazione registrata nella centrale rischi

    Altri parametri di valutazione importanti per l’assegnazione del punteggio sono la storia creditizia e la reputazione finanziaria del richiedente. Gli istituti finanziari controllano i dati presenti nelle centrali rischi al fine di verificare situazioni ostative circa la concessione del credito.

    Cosa valuta la banca per concedere un prestito

    Se stai pensando di chiedere di chiedere un prestito ecco quali sono i parametri che le banche prendono in considerazione, queste informazioni associate al credit scoring determineranno la fattibilità del finanziamento.

    • si deve disporre di un reddito dimostrabile
    • bisogna essere maggiorenni e non aver superato 70 anni
    • è necessario avere un  conto corrente bancario
    • bisogna essere residenti in territorio Italia

    Inoltre, nella valutazione creditizia viene valutato il rapporto tra la rata e il reddito del richiedente che, di solito, non deve essere superiore al 30%. Ad esempio, con un reddito di 1500€ mensili ti puoi accollare una rata massima di 450€ al mese.

    Un ulteriore controllo viene fatto con i dati riscontrati nalla Centrale Rischi (CRIF).

  • Cancellazione dei protesti – centrali di rischio

    Cancellazione dei protesti – centrali di rischio

    La cancellazione dei protesti è una operazione complessa ma fattibile. Questa operazione ha lo scopo di far rimuovere i propri dati personali dalle centrali di rischio, ad esempio la centrale rischio CRIF.

    L’elevazione del protesto

    Solitamente, in caso di mancato pagamento di un debito presso un istituto di credito come una Banca o una Finanziaria, il creditore provvede a inviare ad un notaio una pratica per la registrazione del protesto.

    Non pagare il debito comporta l’iscrizione ad un elenco dei cattivi pagatori o protestati. Questo elenco è in realtà un registro informatico o anche chiamato banca dati. L’elenco dei cattivi pagatori è stato sostituito dalla banca dati dei protestati e dalla pubblicazione cartacea dell’elenco protesti. Banca dati e pubblicazioni sono affidate alle Camere di Commercio presenti nel territorio italiano.

    Il Ministero Italiano per l’ Industria assicura la rapidità nelle operazioni di segnalazioni protesti affidando questi registri alle Camere di Commercio. Le Camere di Commercio infatti registrano i dati relativi ai protesti e nel caso in cui il protestato non risani la sua situazione finanziaria. Le informazioni rimangono nel registro per un tempo di 5 anni dalla data di iscrizione.

    In caso di mancato pagamento ed iscrizione quindi come protestato, il titolo viene consegnato alla banca che provvede ad inviarlo al cliente addebitando le spese del protesto. Nel caso in cui il debitore non voglia pagare o non possa pagare il debito, l’ istituto di credito o la banca prosegue con il pignoramento dei beni al protestato.

    La segnalazione del protesto e tutta la pratica è invece risolvibile velocemente se il protestato salda subito il debito con il creditore.

    Cancellazione centrale rischi è possibile?

    Ogni cittadino italiano ha diritto ad ottenere la cancellazione del proprio nominativo dall’elenco protestati o dagli elenchi cattivi pagatori, sia in formato cartaceo che nelle banche dati elettroniche in questi soli casi:

    1. Se il protestato esegue il pagamento del debito dovuto più i vari corrispettivi degli interessi maturati, oltre alle varie spese del protesto entro i dodici mesi dalla levata del protesto
    2. Se il soggetto che dimostra, con la adeguata documentazione, di essere stato inserito nel registro protestati per errore.

    La Cancellazione protesti per l’ avvenuto pagamento del debito deve essere corredata dai titoli quietanzati e dall’atto di protesto. Secondo l’art. 17 comma 6-bis della legge 108/96, all’istanza, va allegato il provvedimento di riabilitazione. Ottenuto il decreto di riabilitazione dal Presidente del Tribunale, il protestato richiede al Presidente della Camera di Commercio la cancellazione dal Registro Informatico dei Protestati.

    I protestati che rimediano al pagamento entro dodici mesi, non possono ottenere la cancellazione dal Registro dei Protestati. In questo caso possono solo richiedere l’ annotazione del pagamento eseguito all’interno della banca dati per i protestati. La cancellazione del protesto avviene in automatico dopo il passare di cinque anni dalla data di registrazione.