Categoria: Mutuo

Il mutuo è una forma di prestito di denaro a fronte del quale il debitore, detto mutuatario, si impegna a restituire al creditore, detto mutuante,  la somma ricevuta mediante il pagamento di rate fino al soddisfacimento del debito ed eventuali interessi.

Di solito il mutuo è garantito da un bene reale che nel caso dell’acquisto di un immobile è l’immobile stesso. La garanzia viene data con la formula dell’ipoteca.

  • Mutuo a tasso negativo; come è possibile? Come Funziona?

    Mutuo a tasso negativo; come è possibile? Come Funziona?

    Il caso della banca danese che ha messo in commercio un mutuo a tasso negativo sta facendo parlare molto. Il motivo di tutto questo parlare è che la gente si fa tante domande. La più diffusa è se sia davvero possibile che facendo il mutuo con questa banca si debba restituire una somma più bassa di quella ricevuta in prestito.

    In verità più di una banca sta proponendo questo tipo di soluzione che sembra essere un trend più che un caso isolato. Infatti, subito dopo uno dei maggiori istituti di credito danesi, la Jyske Bank, anche la Nordea Gruop si prepara a mettere in commercio un mutuo con tasso di interesse pari a 0. E dalla Germania, anche la Bundesbank, la banca centrale della Repubblica Tedesca, ha dato il suo OK alla commercializzazione di mutui a tasso negativo.

    Mutuo a tasso negativo, come funziona

    In un mutuo gli interessi si calcolano, utilizzando degli algoritmi finanziari, applicando la percentuale relativa al tasso, al capitale che viene prestato. Questa regola vale anche se il tasso di interesse è negativo. Senza entrare in complicate disquisizioni matematiche, è possibile affermare che se il tasso di un mutuo è negativo il capitale da restituire sarà più basso della somma ricevuta in prestito. Quindi per tutti quelli che si pongono la fatidica domanda “ma davvero è possibile?” la risposta è sì. Come sia possibile te lo spiego tra poco.

    Mi preme precisare che, perchè si possa davvero restituire meno di quanto si è avuto, è necessario che eventuali spese accessorie, imposte di bollo e spread applicato al tasso, non riportino la situazione in positivo. In pratica perchè la condizione sia vera deve essere negativo anche l’Indicatore Sintetico di Costo (ISC) noto anche come TAEG.

    Mutuo a tasso negativo, come è possibile?

    Questa novità dei mutui a tasso negativo suscita diverse domande, una di queste è: “Come è possibile?“. Un po’ tutti si chiedono cosa si nasconda dietro questa situazione dei tassi e come mai una banca collochi un mutuo senza guadagnarci. Ti risolvo subito un grande dubbio: la banca  continua a guadagnarci. D’altronde se non guadagnasse non avrebbe alcun interesse a stipulare un contratto di mutuo con tutti gli oneri ed i rischi connessi.

    Per spiegare come sia possibile bisogna capire come funziona l’approvvigionamento del denaro per le banche.

    Mutui, l’approvvigionamento del denaro per le banche.

    Le banche commerciali non sempre dispongono delle somme di denaro necessario a coprire le richieste dei mutui dei propri clienti. Per questo motivo possono chiedere denaro in prestito alle grandi banche europee. Quindi le banche comprano il denaro da rivendere ai propri clienti. Ma a quale costo queste banche acquistano il denaro?

    Il costo del denaro per le banche è oscillante ed è agganciato ad un parametro finanziario europeo: l’Euribor.

    L’EURo Inter Bank Offered Rate, in breve Euribor, è il tasso al quale le banche si scambiano denaro. Di solito sono le banche più piccole che dispongono di scarsa liquidità ad acquistare il denaro dalle grandi banche.

    Ebbene l’Euribor, che storicamente ha sempre avuto valori positivi da qualche anno a questa parte ha invertito la tendenza. Dal 2015 i tassi Euribor sono negativi ed ad Agosto 2019 (ultima rilevazione utile) sono scesi in territorio negativo per oltre 40 centesimi percentuali.

    In questo scenario una banche che applica ai propri mutui a tasso variabile uno spread dello 0,2% si troverebbe nella condizione di vendere un mutuo a tasso negativo continuando a guadagnarci.

    Il caso della Jyske Bank è un po’ diverso, lo scenario è arricchito dal grande successo del collocamento di un prestito obbligazionario a tasso negativo che ha permesso alla banca di procurasi una notevole quantità di denaro. Denaro che dovrà restituire pagando meno di quanto avuto in prestito dai risparmiatori.

    Euribor negativo: dov’è il trucco?

    Ora che è chiaro come facciano le banche a guadagnare con tassi negativi, un’altra domanda sorge spontanea: “Se l’Euribor è negativo, che vantaggio ha una banca a prestare denaro ad un’altra banca senza guadagnarci?“.

    Si tratta della stessa domanda precedente, ma riportata a livello bancario, in pratica la domanda è: “Ma chi è che ci perde?“.

    Effettivamente una banca che presta denaro ad un altro istituto di credito ad un tasso negativo apparentemente non guadagna. Ma bisogna vedere sempre questa banca dove a preso il denaro.

    La spiegazione (non troppo tecnica) sta in due diverse situazioni.

    La prima è che la Banca Centrale Europea che ha iniettato capitali nel mercato, tramite le banche, per sostenere l’economia: il cosiddetto Quantitative Easing. Lo scopo del Quantitative Easing era quello di fornire alla banche la liquidità necessaria per prestare capitali al sistema produttivo: grande industria, PMI, artigianato, agricoltura ect. L’effetto di questa misura economica non è stato raggiunto perché il sistema bancario ha dirottato questi capitali dal mercato produttivo a quello finanziario, drogandolo e favorendo la discesa dei tassi di interesse.

    La seconda sta nel fatto che il gli analisti finanziari scommettono sul fatto che la situazione economica dell’area Euro non migliorerà a breve. Per questo motivo consigliano ad investitori professionali e privati di acquistare obbligazioni a tasso negativo con la speranza che il loro valore cresca con l’atteso, futuro, ulteriore calo dei tassi. Non è un caso se ci si aspetta che la Banca Centrale Europea riprenda la politica monetaria degli ultimi anni riattivando il Quantitative Easing, è il quadro economico a dettare queste scelte.

    E quindi chi ci perde?

    Alla luce degli effetti del Quantitative Easing e dell’attesa di ulteriori cali dei tassi dei prestiti obbligazionari, nonché della ripresa del QE, è possibile comprendere come le banche possano procurarsi denaro a tassi negativi che potranno rivendere a tassi bassissimi se non negativi anch’essi.

    Alla fine, la domanda “chi ci perde?”, ha una risposta un po’ inattesa ma purtroppo molto aderente con la realtà. Come in uno schema Ponzi ci perdono gli ultimi che immettono liquidità in questo sistema senza avere il tempo di venirne fuori o di averci realizzato i propri guadagni. Strano ma vero.

  • Calcolo del piano di ammortamento alla francese

    Calcolo del piano di ammortamento alla francese

    A tutti (o quasi) quelli che hanno potuto comprare casa è capitato di confrontarsi con la scelta del mutuo. I parametri per trovare il mutuo giusto sono diversi e non è facile districarsi tra le varie offerte. Uno strumento fondamentale per poter valutare un mutuo è il piano di ammortamento. Quello presente in questa pagina è un tool che permette di fare il calcolo del piano di ammortamento alla francese. È uno strumento utile che ti permette di conoscere con precisione il piano restituzione del capitale e dei relativi interessi di un mutuo con ammortamento alla francese. Per il calcolo servono solo

    • il capitale richiesto
    • la durata del mutuo
    • il tasso lordo applicato dalla banca.

    [php snippet=1]

    Istruzioni:

    1. Inserisci i valori nei campi Capitale, Tasso e Durata
    2. Come separatore dei decimali usa la virgola
    3. fai click su Calcola

    Dopo aver cliccato il tasto Calcola potrai leggere lo sviluppo del piano di ammortamento scorrendo la pagina.

    Lo sviluppo delle rate in un piano di ammortamento alla francese

    Un mutuo con un piano di ammortamento alla francese ha uno sviluppo particolare delle singole rate mensili. Le rate sono costanti ma la composizione di ognuna di esse cambia. Le rate dei mutui sono composte da due voci:

    • la quota capitale
    • la quota interessi

    Con ogni rata si restituisce quindi una parte del capitale ottenuto in prestito ed una parte degli interessi dovuti per l’operazione di mutuo. La prima rata ha un quota interessi molto alta che, rata dopo rata, decresce fino ad essere prossima allo zero nell’ultima. Di conseguenza la quota capitale della prima rata è la più bassa di tutto il piano di ammortamento alla francese e cresce mese dopo mese.

    andamento piano di ammortamento alla francese

     

    Il calcolo del piano di ammortamento alla francese consiste nello sviluppo del piano dei pagamenti, dalla prima all’ultima rata. Questo sviluppo mette in evidenza, per ogni rata mensile, la componente capitale e la componente interessi.

    Questo tipo di piano di ammortamento prevede il rimborso della quota interessi in misura maggiore nei primi anni di mutuo e in misura molto minore negli ultimi anni. La quota capitale ha un andamento inverso crescendo ad ogni rata. La rata mensile invece resta costante per tutta la durata del mutuo.

    N.B. La rata resta costante solo se il mutuo è a tasso fisso, altrimenti varia in funzione dei parametri stabiliti.

    Come si fa il calcolo del piano

    Lo sviluppo del piano di ammortamento alla francese è molto semplice, la parte più complessa è il calcolo della rata del mutuo, una volta nota la rata il resto è un gioco da ragazzi.

    Ti faccio un esempio. Mettiamo il caso che tu voglia sviluppare il piano di ammortamento di mutuo in cui

    • il capitale erogato è € 100.000
    • il tasso lordo applicato è il 6%
    • di conseguenza il tasso mensile è dello 0.5%
    • la durata è di dieci anni

    La prima cosa da fare è calcolare la rata mensile. In questo caso il calcolo l’ho fatto io e risulta essere di € 1.110,21.

    Poi devi calcolare gli interessi da pagare sulla prima rata: essendo il tasso annuo questo va diviso per 12 per ottenere un tasso mensile e con questo fare il calcolo: € 100.000 x 0.5% = € 500.

    Per differenza si calcola la quota capitale della prima rata 1.110,21 – 500 = 610,21

    Ne primo mese pagherai una rata mensile di € 1.100,21 di cui e 610.21 in conto capitale e e 500 in conto interessi.

    Ora devi passare al mese successivo rifacendo esattamente la stessa procedura, prima però devi ridurre il capitale della quota versata nel mese precedente. Il nuovo capitale sul quale rifare il calcolo è € 100.000 – € 500 = € 99.500.

    Rifacendo gli stessi calcoli di prima otterrai una quota capitale 613,26 ed una quota interessi di 496,95  che sommati ti daranno la rata del secondo mese che è sempre di € 1.110,21.  Andando avanti mese per mese puoi sviluppare l’intero piano di ammortamento.

    Strumenti e tool

    Senza uno strumento informatico il calcolo è lungo e laborioso ed è per questo che ho realizzato il tool di questa pagina. Lo scopo di questa spiegazione, infatti, non è quello di farti fare i calcoli (se vuoi puoi comunque farlo) ma di farti comprendere meglio il procedimento di calcolo.

    Il piano di ammortamento del mutuo

    Il piano ammortamento di un mutuo definisce le caratteristiche del rimborso: le tempistiche, le rate, (e le relative quote capitale e interessi), sono riassunte nel dettaglio nel piano di ammortamento sottoscritto dalle parti. Quindi può essere definito come il procedimento di estinzione del debito residuo: la banca e il mutuatario si accordano sulla modalità di calcolo delle rate.

    Vediamo di seguito i diversi piani di ammortamento del mutuo e le principali caratteristiche che li contraddistinguono.

    L’ammortamento Francese prevede una rata costante e uniforme nel tempo. In caso di tasso fisso, all’inizio del rimborso, il mutuatario versa una rata composta da una quota interessi maggiore della quota capitale. Le proporzioni si invertono con il passare del tempo, la quota interessi diminuisce e aumenta la quota capitale: in caso di estinzione anticipata del debito residuo, la quota capitale resta elevata, a vantaggio della banca che ha incassato, nella prima parte, più quote interessi.

    Nel caso di ammortamento tedesco o a interessi anticipati, all’inizio del piano di rimborso il mutuatario versa rate composte esclusivamente da quota interessi e successivamente da quota capitale. Questa tipologia di piano di ammortamento è la meno vantaggiosa per il consumatore.

    Nell’ammortamento italiano, il piano di rimborso è costituito da rate mensili composte da quota costante e quota interessi variabile.

    Cosa è il piano di ammortamento

    Il piano d’ ammortamento mutuo è il processo attraverso il quale viene gradualmente restituito il capitale oggetto del contratto di mutuo, insieme alla relativa quota di interessi. La scelta del piano d’ammortamento mutuo determina l’ammontare della rata:

    • rata costante in cui quota capitale e quota interessi rimangono uguali per tutta la durata del mutuo
    • rata decrescente in cui la somma tra quota capitale e quota interessi decresce al crescere del numero delle rate pagate

    Esistono diversi piani di ammortamento di un mutuo:

    Alla francese

    È il più utilizzato nella prassi e prevede una modalità di rimborso del finanziamento a rata costante. Ogni rata comprende la quota interesse  e la quota capitale. La quota di capitale rimborsata con la rata si calcola sottraendo all’importo della rata totale, la quota d’interessi pagata per ognuna di esse. Gli interessi sono posticipati nel senso che maturano al termine di ogni periodo di rateazione. La rateazione di solito è mensile.

    Al termine del piano d’ ammortamento del mutuo il capitale concesso al mutuatario dovrà risultare integralmente rimborsato. Stesso discorso vale per la quota interessi che deve risultare sempre pagata. Al principio del piano d’ ammortamento le rate avranno una quota d’interesse maggiore e una quota di capitale minore, la relativa proporzione si invertirà con il trascorrere del piano d’ ammortamento.

    All’italiana

    Questo piano di ammortamento prevede un importo variabile della rata. Il capitale che viene rimborsato alla scadenza di ogni rata è fisso e gli interessi che, sommati alla quota fissa del capitale rimborsato, determineranno l’importo delle rate del piano d’ ammortamento, andranno decrescendo perché calcolati su una quota residua di capitale da rimborsare via via minore.

    Attraverso il piano d’ammortamento del mutuo all’italiana l’importo in valore nominale della rata dovrebbe man mano decrescere (salvo gli effetti di eventuali modifiche del tasso d’interessi).

    Piano d’ammortamento tedesco

    Così come il piano d’ammortamento alla francese, è caratterizzato dalla rata costante, anche nel piano d’ammortamento del mutuo tedesco la quota d’interessi pagata nelle rate determina l’ammontare del capitale rimborsato in quanto gli interessi maturati nel periodo debbono naturalmente essere sempre pagati.

    A differenza del piano d’ ammortamento alla francese, il pagamento degli interessi avviene in via anticipata, cioè all’inizio del periodo in cui gli stessi matureranno. La prima rata, di soli interessi, sarà pagata in coincidenza con il momento di rilascio del prestito conseguentemente, l’ultima rata concretamente pagata sarà composta esclusivamente dal capitale (in quanto gli interessi saranno stati pagati con la rata precedente).

    Il pagamento degli interessi in via anticipata, nel piano d’ammortamento tedesco, determina un abbassamento del loro valore nominale (rispetto ad un equivalente piano d’ammortamento alla francese).

  • Cosa significa mutuo a tasso fisso?

    Cosa significa mutuo a tasso fisso?

    Il mutuo a tasso fisso è una delle tipologie di finanziamento finalizzato all’acquisto di beni o servizi che è possibile fare in Italia. Lo scopo per il quale di solito si stipula un mutuo a tasso fisso è l’acquisto della casa. È possibile usare questa soluzione anche per altri scopi, in questi casi si parla di mutui per

    • ristrutturazione, finalizzati a lavori di sistemazione di opere immobiliari
    • edilizia, erogati per finanziare opere edili
    • liquidità, concessi per fare fronte ad esigenze finanziarie
    • mutui chirografari, poco utilizzati, simili ad un prestito per la mancanza dell’ipoteca

    Il mutuo a tasso fisso

    Tutte le tipologie di mutuo possono essere erogate sia nella formula a tasso variabile che in quella a tasso fisso. Per capire bene cosa vuol dire tasso fisso è necessario capire cosa è il tasso di interesse in un mutuo.

    In un mutuo il tasso di interesse è il prezzo da pagare per avere in prestito il denaro, è espresso in percentuale e può essere applicato in diversi modi. Uno di questi è il tasso fisso.

    Il tasso fisso è la percentuale da pagare per l’erogazione del mutuo concordata con la banca, è calcolata in maniera da essere pagata con rate di valore costante per l’intera durata dell’ammortamento del finanziamento. Detta percentuale non varia nel tempo è resta quindi fissa fino alla scadenza del mutuo.

    Tasso fisso ed ammortamento alla francese

    Da notare che in Italia le banche erogano mutui con piano di ammortamento alla francese. Il piano di ammortamento alla francese prevede una composizione della rata di mutuo che varia nel tempo. Per la precisione varia ad ogni rata. Il mutuo a tasso fisso quindi, pur avendo una rata costante non ha la componente interessi uguale per ogni rata.  Per effetto dell’ammortamento alla francese la quota interessi è molto alta con la prima rata e decresce nel tempo fino ad arrivare a zero con l’ultima rata.

    Si potrebbe quindi pensare che non si tratta veramente di un mutuo a tasso fisso in quanto la componente relativa agli interessi varia ad ogni rata. Non è così. Il tasso viene proposto dalla banca in fase di trattativa ed è calcolato aggiungendo una  percentuale di profitto (lo spread) al tasso corrente per il finanziamento del denaro a tasso fisso (l’EurIRS). Il tasso così calcolato, EurIRS+spread, non cambierà per tutta la durata del mutuo e le rate avranno tutte lo stesso importo. Quella che cambia è la composizione delle singole rate, ma questo non ha nulla a che vedere con il tasso applicato che, per l’appunto, è fisso.

    La composizione della rata del mutuo a tasso fisso

    Ho già accennato alla composizione della rata del mutuo a tasso fisso nella sezione precedente. È il caso di analizzarla un po’ meglio per comprendere bene cosa si paga ed a chi con le rate del mutuo.

    La rata del mutuo ha due componenti dette quote

    • quota capitale
    • quota interessi

    La quota capitale è quella che si paga per restituire i soldi avuti in prestito, la quota interessi è quella che si paga affinché la banca che ha erogato il mutuo abbia un suo guadagno nell’operazione.

    La quota interessi a suo volta viene calcolata sommando due tassi di interesse diversi

    • l’EurIRS
    • lo spread

    Il tasso di interesse eurupero – EurIRS

    L’EurIRS (Euro Interest Rate Swap) è il tasso al quale viene acquistato, a copertura del rischio, il denaro dalle banche. In teoria le banche acquistano il denaro dai principali istituti di credito europei per poterlo prestare a chi lo richiede, pagandolo al tasso EurIRS. In pratica non è proprio così perchè le banche possono utilizzare anche la liquidità di cui dispongono per prestare i soldi sotto forma di prestiti o mutui (e altre forme di finanziamento come i fidi). È interessante notare che tra le liquidità di una banca ci sono anche i soldi che vengono depositati sui conti correnti.

    Lo spread nel mutuo

    Lo spread è quindi la parte della quota interessi con la quale la banca realizza il proprio guadagno sull’operazione di mutuo (unica fonte di guadagno quando il denaro per il mutuo è anch’esso finanziato).

    Di solito, quando una banca pubblicizza un mutuo, comunica solo qual è lo spread applicato. Questa foema di comunicazione tel tasso è corretta perchè eventuali variazioni dell’EurIRS non sono controllabili dall’istituto di credito. In caso di concessione del mutuo, si conoscerà il tasso definitivo calcolato secondo la formula EurIRS+spread al momento della stipula sulla base dell’EurIRS corrente.

    Non è il caso di temere che si possano avere brutte sorprese al momento dell’erogazione del mutuo, di solito le oscillazioni dell’EurIRS sono minime ed influiscono in maniera trascurabile sulla rata.

    Le garanzie a copertura del mutuo a tasso fisso

    Quando una banca emette un prestito chiede sempre una garanzia a copertura del rischio di insolvenza.

    Le forme di garanzia alle quali di solito ricorrono le banche sono

    • ipoteche
    • fideiussioni
    • cambiali ipotecarie

    Il mutuo per l’acquisto di un immobile è di solito ipotecario. Questo vuol dire che a garanzia del pagamento c’è lo stesso bene che si acquista con i soldi presi in prestito. La formula è quella dell’ipoteca.

    Oltre a queste garanzie le banche possono chiedere la stipula obbligatoria di polizze assicurative

    • contro l’incendio e lo scoppio dell’immobile oggetto del mutuo
    • sulla vita degli obbligati al pagamento delle rate
    • contro il rischio di disoccupazione o di invalidità degli obbligati

    In casi molto rari e per valori di immobili particolarmente elevati le banche possono chiede l’acquisto opzioni put contro il negative equity, per coprire il rischio di svalutazione dell’immobile.

  • Sospensione mutuo per difficoltà economiche 2019

    Sospensione mutuo per difficoltà economiche 2019

    Sempre più spesso capita di trovarsi temporaneamente in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo. Per questo è stato istituito il fondo di  solidarietà e la possibilità di sospendere le rate del mutuo. La misura è prevista dalla legge 244/2007 e rifinanziata con il decreto Salva Italia.  Fino al 31 dicembre 2019 è possibile ottenere la sospensione del mutuo per 12 mesi, grazie agli accordi stipulati dall’ABI e le associazioni dei consumatori.

    Cos’è la sospensione del mutuo e a chi spetta?

    La sospensione del mutuo è un aiuto economico che in questo periodo di crisi generale ha assunto ancora più importanza. Questo aiuto  è previsto grazie alla legge 244 del 24/12/2007 con la quale è stato istituito il Fondo di Solidarietà rifinanziato attraverso il cosiddetto “Decreto Salva Italia” .

    Fermare le rate del mutuo è un diritto dei cittadini che si ritrovano in situazioni di difficoltà economiche in caso di perdita, riduzione, sospensione del lavoro ma anche handicap o morte.

    Sospensione rate mutuo, chi può accedere?

    Per ottenere la sospensione mutuo è necessario rientrare in categorie che provino l’effettiva situazione di grave difficoltà economica.

    • disoccupazione
    • morte del richiedente
    • riduzione delle ore lavorative
    • disabilità

    rappresentano alcuni degli indicatori necessari. La sospensione rata mutuo per decesso così come quella per perdita del lavoro, può essere richiesta avviando le dovute pratiche.

    Sospensione rate mutuo per perdita del lavoro

    Innanzitutto, al momento della richiesta di sospensione mutuo, è necessario lo stato di disoccupazione, da parte dell’intestatario o di uno dei cointestatari, che può avvenire nel caso di conclusione del rapporto di lavoro:

    • subordinato (sia per il lavoro a tempo determinato che indeterminato);
    • parasubordinato

    È possibile fare richiesta di sospensione delle rate del mutuo anche nel momento in cui il richiedente si trovi in condizioni di non autosufficienza legata a gravi forme di handicap.

    Oltre allo status di disoccupazione anche la riduzione delle ore lavorative per un periodo di almeno 30 giorni da la possibilità di richiedere la sospensione del mutuo. Cosi come ne hanno diritto anche i lavoratori che attendono l’approvazione dei provvedimenti d’autorizzazione per i trattamenti di sostegno del reddito (ovvero i trattamenti di integrazione salariali tipo cassa integrazione).

    Richiesta sospensione mutuo requisiti

    La Legge n.92 del 28/06/2012 sancisce quelli che rappresentano i requisiti che il cittadino deve avere per poter accedere al Fondo di Solidarietà.

    Per poter sospendere le rate dei mutui il richiedente deve dichiarare di non aver utilizzato ulteriori agevolazioni come:

    • agevolazioni pubbliche;
    • sospensione del pagamento del mutuo;
    • agevolazioni legate ad eventuale assicurazione sul mutuo per la copertura del rischio.

    Quali sono i requisiti economici per chiedere la sospensione del mutuo

    Per effettuare la richiesta di sospensione delle rate dei mutui è necessario che il cittadino sia proprietario di un immobile considerato “prima casa” e dunque abitazione principale. Inoltre l’ Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non deve essere superiore a 30.000 euro. Vedi altre agevolazioni prima casa.

    Su tutti i mutui si può richiedere la sospensione?

    In realtà no, anche il mutuo deve rispondere a determinate caratteristiche, esso non può superare una certa cifra.

    La sospensione mutuo acquisito dalla banca può infatti avvenire solo per i mutui non superiori a 250.000 euro e la domanda può essere fatta solo dopo pagamento regolare del mutuo di almeno 1 anno. Se già fossero stati registrati ritardi del pagamento delle rate questi non possono essere superiori a 90 giorni consecutivi.

    Un ulteriore situazione che prevede la possibilità di richiedere la sospensione del mutuo è la morte del titolare (sospensione rata mutuo per decesso). In questo caso la richiesta va presentata dal cointestatario (in caso di mutuo cointestato) o dall’erede, nel caso il defunto risultasse come unico intestatario del mutuo.

    Sospensione rate mutuo, documentazione da presentare

    La richiesta sospensione mutuo deve essere inoltrata presso l’istituto bancario che ha lo ha erogato.

    La documentazione da presentare è la seguente:

    • valido documento d’identità (per esempio la carta d’ identità)
    • ISEE rilasciata da ente abilitato (come il CAF).

    In caso di morte dell’intestatario (o cointestatario) è necessario indicare i dati anagrafici della persona deceduta e la data di morte.

    In base alla tipologia di contratto e alle modalità attraverso le quali è cessato il rapporto di lavoro cambiano i documenti da presentare:

    • a tempo indeterminato: documentazione che attesti le dimissioni da lavoro per giusta causa
    • a tempo determinato o i rapporti di lavoro parasubordinato o di rappresentanza commerciale o di agenzia: una copia del contratto di lavoro e documento che enunci le modalità attraverso le quali è stato interrotto il contratto

    Per tutte le interruzioni di lavoro che presentano dimissioni per giusta causa i documenti da presentare sono:

    • copia della sentenza giudiziale o dell’atto transattivo bilaterale in cui si comprovi la presenza di condizioni che hanno comportato le dimissioni del lavoratore;
    • copia della lettera di dimissioni e atto col quale l’ex datore di lavoro confermi la giusta causa che ha condotto il lavoratore a licenziarsi.

    Se all’intestatario o al cointestatario del mutuo è stato riconosciuto lo status di invalidità civile almeno all’80% (Legge 104/92) o comunque in caso di condizioni di non autosufficienza è opportuno allegare alla richiesta sospensione rata mutuo il certificato rilasciato dall’ASL competente che riconosca il richiedente come invalido civile.

    Moduli sospensione rate mutui e banche aderenti

    I moduli di richiesta per la sospensione dei mutui e l’elenco delle banche e degli intermediari finanziari che aderiscono all’accordo tra ABI e Associazioni dei Consumatori che aderiscono all’iniziativa per la sospensione della quota capitale dei crediti (mutui, prestiti finanziarie) potrete trovarli qui sui portali ufficiali di abi.it e consap.it, per farvi cosa gradita vi segnaliamo i file in pdf.

    Sospensione mutuo per le imprese, sospensione rate finanziamenti e prestito personale

    Grazie agli accordi stipulati tra Associazione Bancaria Italiana (ABI) e Associazioni d’impresa anche le imprese possono fruire della sospensione dei mutui. Il risultato di tale accordo è stato molto criticato poiché la Legge di Stabilità 2014 prevedeva la possibilità di interrompere il pagamento delle rate dei mutui dal 2015 al 2017.

    In realtà è stata confermata la possibilità di sospendere la quota capitale del mutuo per un solo anno e soltanto una volta nell’arco dei tre anni. Dunque chi, in quest’arco temporale, ha già usufruito di sospensioni delle rate dei mutui per 12 mesi, non potrà beneficiarne nuovamente. Se la sospensione è durata meno di 12 mesi si potrà richiedere la moratoria.

    Cosa prevede l’accordo?

    Tre sono le iniziative previste da questo accordo:

    • Imprese in ripresa: è la sospensione delle rate dei mutui. Possono presentare tale richiesta le piccole e medie imprese considerate “in bonis” ovvero quelle imprese non classificate dalla banca come debitorie o comunque sofferenti (anche i pagamenti in ritardo di 90 giorni sono motivo di esclusione). La sospensione riguarda anche finanziamenti, perfino agevolati, a medio-lungo termine e può avere una durata massima di 12 mesi. Gli interessi saranno calcolati su tutto il debito residuo, e il termine di scadenza rimane quello originario.

    Le banche si riservano il diritto di concedere ai clienti condizioni più vantaggiose di quelle stabilite dall’accordo con le associazioni di categoria. Entro 30 giorni lavorativi dall’emissione della domanda le banche comunicano all’impresa il responso.

    • Imprese in sviluppo: attività dell’ABI volta a promuovere la costituzione di un nuovo importo limite del fido bancario per finanziare progetti imprenditoriali.
    • Imprese e pubblica amministrazione: L’Associazione Bancaria Italiana promuove un nuovo limite del fido bancario per mobilitare i crediti della Pubblica Amministrazione che spettano alle piccole e medie imprese

    Il medesimo accordo è stato stipulato anche tra ABI ed altre Associazioni di consumatori.

    Quanto dura la sospensione?

    Dunque l’accordo, firmato il 31 marzo 2015, si riferisce anche ai cittadini titolari di prestiti personali o prestiti finalizzati. Gli intestatari, grazie a questo accordo, hanno possibilità di richiedere la sospensione delle rate del prestito personale .

    La sospensione del pagamento del mutuo può essere richiesta entro il 31 dicembre 2019, una sola volta e per un periodo massimo di un anno, 12 mesi.

    Il decreto Milleproroghe 2018,  proroga per tutto il 2019 e 2020 l’accordo del 2015 tra ABI, MISE, MEF e Associazioni dei Consumatori.

    L’accordo rinnovato prevede una sospensione del pagamento delle rate del mutuo per un massimo si 12 mesi. Durante questo periodo il mutuatario dovrà continuare a versare all’istituto di credito la sola quota interessi. Fino al 31 dicembre 2015 la sospensione del pagamento del mutuo aveva una durata massima di 18 mesi.

  • Trasferire un mutuo da una banca all’altra con la surroga

    Trasferire un mutuo da una banca all’altra con la surroga

    Chi ha fatto un mutuo certamente ricorda il lungo processo per la scelta della banca per ottenere le condizioni più favorevoli. Magari qualche tempo dopo aver stipulato ha trovato altre offerte migliori, tassi più bassi e spese minori. Se ti trovi nelle condizioni di voler trasferire il mutuo per poter risparmiare allora leggi bene questo articolo. Come trasferire un mutuo da una banca all’altra con la surroga: quando conviene, compratori online, vantaggi tasso fisso e tasso variabile, spese e costi da considerare.

    Trasferire un mutuo con la surroga

    La surrogazione di un mutuo non è altro che la possibilità di trasferire un mutuo ipotecario dalla banca che lo ha concesso a un’altra banca con durata e tassi d’interesse differenti.

    Mutuo. Perché cambiare banca? Innanzitutto la portabilità del mutuo è richiesta generalmente nel momento in cui vengono offerte condizioni più vantaggiose da un altro istituto bancario. Un po’ come avviene quando cambiate gestore telefonico, solo che quando si parla di mutuo e il risparmio potrebbe rivelarsi davvero notevole!

    Surroga: quanto costa trasferire un mutuo

    Grazie al Decreto Bersani, poi divenuto legge n.40/2007, le spese relative alla surroga del mutuo si annullano totalmente. Niente costi di attivazione né di trasferimento, tutto totalmente gratis!

    Vi ricordiamo però che eseguendo l’operazione di surroga del mutuo il corrispettivo residuo resterà invariato, a cambiare sono i tassi di interesse e in rari casi la durata. Sebbene il trasferimento del mutuo da una banca all’altra sia gratuito, è previsto un costo per la “ritrattazione del mutuo”. Se avete bisogno di un prestito più alto dovrete eseguire un’altra operazione: la sostituzione del mutuo bancario. La sostituzione del mutuo richiede però costi aggiuntivi dovuti a spese notarili per ridefinire l’ipoteca.

    Come richiedere la surroga del mutuo

    Indipendentemente dal canale (online o tradizionale) che utilizzate per richiedere il contratto di surroga del mutuo, una volta ricevuto il preventivo, dovrete recarvi fisicamente presso la filiale prescelta per compilare i moduli cartacei.

    La banca che per prima ha concesso il mutuo, per legge, non può rifiutare il trasferimento del finanziamento. La stessa ha 30 giorni di tempo prima di concedere il passaggio. L’istituto bancario che vi ha concesso il nuovo mutuo, una volta ricevuta l’autorizzazione, procederà con il rogito notarile per rendere effettivo il trasferimento.

    Vi ricordiamo inoltre che la banca alla quale vi rivolgete per la richiesta di surroga non è obbligata a concedervi il mutuo, la scelta è discrezionale. 

    Contratto di mutuo con surroga: quali documenti occorrono

    Il titolare del prestito dovrà presentare, oltre al proprio documento d’identità e il codice fiscale, una serie di allegati riguardanti l’immobile e il precedente mutuo come:

    • Documentazione autenticata del mutuo precedente
    • nota di iscrizione ipotecaria
    • documenti catastali e planimetrie dell’immobile

    Importante: tutti i titolari del mutuo devono recarsi fisicamente in banca e presentare documenti di riconoscimento citati. L’istituto bancario, in base alle proprie esigenze, può richiedere la presentazione di ulteriori allegati.

    Trasferimento del mutuo: quando conviene

    Vi starete chiedendo: ma conviene sempre la surroga del mutuo? Indubbiamente le spese pari a zero per effettuare questo “passaggio” da un istituto all’altro sono un vantaggio ma è importante verificare l’effettivo risparmio che ne consegue. 

    Come capire se e quando è vantaggioso

    Tasso fisso e tasso variabile: quale scegliere? Miniguida per la scelta

    Scegliere se trasferire il mutuo ad un’altra banca non è mai una scelta da fare su due piedi. È importante innanzitutto considerare: i tassi d’interesse dai quali si parte, e il periodo residuo del prestito.

    Dunque decisiva risulta la scelta tra tassi fissi o variabili.

    Per non rendere il discorso troppo complesso ci limiteremo a fornirvi una miniguida pratica semplice ed intuitiva che vi aiuterà a capire quando conviene il trasferimento del mutuo da una banca all’altra.

    La scelta del tasso d’interesse è condizionata dalla durata del finanziamento ancora da estinguere.

    Il tasso variabile risulta più conveniente per i periodi residui di circa 10 o al massimo 15 anni non di più. Se all’estinzione del mutuo mancano più di 15-20 anni è consigliabile optare per il tasso fisso.

    Tuttavia l’effettiva convenienza della surroga è sostanzialmente legata alle condizioni che vi propongono. Esistono numerosi portali online che, in base alle vostre esigenze e al tipo di mutuo che vorreste trasferire, vi permettono di confrontare diverse proposte, da differenti mutui bancari, un po’ come avviene anche per la scelta dell’assicurazione dell’auto.

    Come si richiede la surroga di un mutuo?

    Per chiedere un preventivo, potete contattare direttamente la banca con la quale v’interessa pattuire la portabilità del prestito e valutate con criterio le condizioni che vi propongono.

    Per i compratori online sono disponibili numerosi servizi online che forniscono trattamenti, talvolta più convenienti rispetto agli sportelli fisici.

    Siti come mutuionline, oltre a fornire software online per il confronto delle proposte delle banche convenzionate, mettono a disposizione un numero verde al quale ci si può rivolgere per richiedere una consulenza e valutare il preventivo più adatto alle esigenze del cittadino.

    Ricordiamo ai nostri lettori di approcciarsi alla scelta del mutuo, online o face to face, in maniera critica e responsabile, ricercando trasparenza e valutando con attenzione l’effettiva convenienza nell’effettuare una surroga.

    Armatevi di preventivi, confrontate con attenzione le proposte e fate le vostre valutazioni: ricordate che voi siete i clienti, e in quanto tali avete diritto, per legge a chiarezza e trasparenza. Se avete dubbi , perplessità non esitate a chiedere alla banca alla quale vi rivolgete.

  • Mutuo unioni civili: cosa prevede la nuova legge

    Mutuo unioni civili: cosa prevede la nuova legge

    Con il riconoscimento delle coppie omosessuali queste avranno i medesimi diritti dei cittadini che sottoscrivono un contratto di matrimonio. La fattispecie riguarda anche l’acquisto di una casa o la sottoscrizione di un mutuo. Mutuo unioni civili: cosa prevede la legge, diritti delle coppie omosessuali.

    Mutuo unioni civili: requisiti per ottenere le agevolazioni 

    Per poter accedere ai benefici concessi per la richiesta di un mutuo è opportuno che il richiedente abbia sottoscritto un unione civile e che dunque risulti riconosciuto (assieme al coniuge) come un’unica formazione sociale (o se vogliamo nucleo familiare) . La coppia omosessuale inoltre deve aver optato per il regime di comunione dei beni. In alternativa, possono accedere alle detrazioni sulla quota degli interessi passivi al 19%, anche coloro che, pur non essendosi uniti in regime di comunione dei beni, richiedono all’istituto creditore un mutuo cointestato.

    Mutui: sconti fiscali per le coppie omosessuali

    Le coppie omosessuali che decidono di unirsi a livello civile, proprio come le coppie sposate eterosessuali, possono accedere ad alcuni benefici nel momento in cui richiedono un mutuo. Anche con le unioni civili dunque è possibile beneficiare del della detrazione degli interessi passivi. L’aliquota della detrazione è pari al 19% ed è possibile ottenere lo sconto fiscale per un importo massimo pari a 4.000 euro.

    Unioni civili e mutui: sconti fiscali coniuge a carico

    Maggiori agevolazioni fiscali per coloro che hanno il coniuge a carico.

    Con le unioni civili i benefici fiscali sulla richiesta di un mutuo non finiscono. I nuclei familiari composti da persone omosessuali, nelle quali uno dei componenti ha fiscalmente a carico il proprio compagno (o compagna), possono ottenere il 100% della detrazione sugli interessi passivi.

    Mutui più accessibili

    Grazie alla legge Cirinnà le persone, a prescindere dal loro orientamento sessuale, hanno maggiori possibilità di ottenere un mutuo. Prima dell’entrata in vigore della legge infatti le coppie omosessuali potevano richiedere un mutuo solo ed esclusivamente come singoli contribuenti. Prima dunque anche le eventuali garanzie da poter fornire alla banca erano più limitate (considerando che veniva preso in considerazione solo il patrimonio e il reddito di un partner). Dunque era più difficile maturare i requisiti necessari per ottenere un mutuo.

    Unioni Civili in Italia

    Anche in Italia dopo mille peripezie, con la famosa legge Cirinnà (legge 76/2016), sono state regolamentate le unioni civili per le coppie dello stesso sesso. La legislazione ha dunque finalmente riconosciuto le coppie omosessuali. La legge 76/2016, meglio conosciuta come Decreto Legislativo Cirinnà è la legge che disciplina le unioni civili e le convivenze di fatto.

    Per quanto riguarda le adozioni da parte di coppie gay l’Italia tante sono state le polemiche a causa della stepchild adoption, prevista nel disegno di legge originario ma non approvata dalla maggioranza. Prima dell’approvazione del decreto, in Italia le coppie composte da persone dello stesso sesso non erano riconosciute dalla legge, non avevano alcun tipo di diritto o dovere, semplicemente erano invisibili agli occhi dello Stato. Ora invece acquisiscono determinati diritti e doveri trai quali la possibilità di richiedere un mutuo in quanto coppia.

    Per avere maggiori informazioni sui diritti delle coppie gay ed etero è possibile consultare la pagina di approfondimento sulle unioni civili.

  • Mutuo cointestato: come si fa, cosa comporta

    Mutuo cointestato: come si fa, cosa comporta

    Durante gli ultimi anni la crisi economica ha spinto sempre più persone a richiedere prestiti e mutui per affrontare le spese più consistenti. Comprare un’auto, acquistare o ristrutturare casa non sono cosa che si possono fare sempre in contanti. Sempre più spesso, sia per una questione personale che economica, le esigenze portano ad unire le forze per poter raggiungere determinati obiettivi come l’acquisto di una casa. In questo caso è utile che il mutuo risulti intestato ad entrambe i richiedenti: parliamo del mutuo cointestato. In questo articolo troverete una pratica guida su come cointestare un mutuo.

    Mutuo cointestato: chi può richiederlo

    I conviventi  possono cointestare il mutuo?

    Spesso si da per scontato che a richiedere un mutuo cointestato siano soltanto i coniugi. In realtà chiunque, in presenza delle dovute garanzie richieste dalla banca, può richiedere un mutuo cointestato. Per esempio un mutuo cointestato padre figlio o tra conviventi e amici. All’istituto bancario insomma non importa se siete sposati, amici o parenti; a contare sono i requisiti reddituali che devono essere compatibili con il tipo di finanziamento richiesto.

    Perché cointestare un mutuo

    Si può decidere per cointestare il mutuo per vari motivi. In primis per rendere due o più persone proprietarie dell’immobile ma vi sono anche altri motivi. Le banche spesso richiedono garanzie reddituali che un unico contribuente non può fornire, in questo caso cointestare un mutuo rappresenta la soluzione ideale.

    Mutuo cointestato come funziona

    Come cointestare un mutuo: guida

    Per cointestare un mutuo è necessario che entrambi i richiedenti presentino le medesime documentazioni bancarie utili per sottoscrivere la loro volontà di richiedere il prestito. Tale documentazione deve essere certificata da un notaio in modo che entrambi i soggetti possano essere registrati in quanto intestatari del finanziamento. Insomma, l’iter da seguire per richiedere un mutuo cointestato è praticamente il medesimo previsto per la richiesta di un mutuo tradizionale, con la differenza che entrambi i richiedenti devono presentare la relativa documentazione.

    Mutuo cointestato documenti da presentare

    Trai documenti da presentare per richiedere un mutuo cointestato ricordiamo:

    • Certificato di residenza.
    • Certificato storico di residenza rilasciato dal Comune nell’eventualità vi siano degli omonimi protestanti.
    • Stato di famiglia.
    • Certificato di stato libero (se single) certificato di matrimonio (se coniugati).
    • Attestazione d’iscrizione all’Albo (per i liberi professionisti).
    • Attestazione d’iscrizione alla Camera di Commercio (per i lavoratori autonomi).
    • Copia della dichiarazione dei redditi.
    • Copia delle ultime 2 buste paga.

    mutuo cointestato

    Mutuo cointestato detrazioni

    Con i mutui cointestati i cosiddetti interessi passivi sono detraibili al 19% fino ad una soglia massima di 4.000 euro. Tale cifra è da ripartire trai due titolari del mutuo, ragion per cui parliamo di una spesa massima detraibile di 2.000 euro a testa.
    Tuttavia, se per esempio uno dei due titolari del mutuo risulta fiscalmente a carico del coniuge, questi potrà detrarre il 100% degli interessi passivi.

    Poniamo l’esempio di due coniugi che hanno stipulato un contratto di mutuo cointestato al 50% per l’acquisto della casa da adibire ad abitazione principale. Anche la proprietà dell’immobile è al 50% tra i due. Uno dei coniugi si accolla al 100% le rate del mutuo.

    Come funziona in un caso come questo la detrazione degli interessi passivi su tale mutuo?

    Bisogna fare riferimento all’articolo 15 del TUIR il quale stabilisce: qualora il mutuo, relativo all’abitazione principale di proprietà comune sia intestato ad entrambi i coniugi, la detrazione delle rispettive quote può essere conseguita da uno di essi soltanto nell’ipotesi in cui l’altro coniuge sia fiscalmente a carico del primo. Diversamente, la detrazione va ripartita al 50% ciascuno.

    Mutuo cointestato unico proprietario

    Come funzionano le detrazioni fiscali in caso di mutuo cointestato con un unico proprietario

    Quando un mutuo è cointestato ma non risulta cointestata anche la proprietà della casa (quindi parliamo di un mutuo cointestato con un unico proprietario dell’immobile) cambia il discorso per quanto riguarda gli interessi passivi del finanziamento. In questo caso infatti può beneficiare delle detrazioni degli interessi passivi (al 50%) soltanto la persona alla quale è intestato sia il mutuo che la proprietà dell’immobile.

    Mutuo cointestato e casa no

    Se invece il mutuo risulta intestato solo ad un coniuge è possibile detrarre il 100% degli interessi passivi anche nel momento in cui invece la proprietà dell’immobile risulta cointestata.

    Mutuo cointestato: morte di un cointestatario

    In caso di morte di uno dei cointestatari di un mutuo ciò che avverrà dipende sostanzialmente da eventuali scelte che sono state effettuate al momento della stipula del contratto. Per esempio se è stata sottoscritta una polizza assicurativa relativa all’eventuale decesso di uno dei coniugi. Se non è stata sottoscritta alcuna assicurazione sono gli eredi della persona deceduta a dover procedere con il pagamento delle rate. Tuttavia è bene ricordare che l’interesse delle banche è quello di ricevere i pagamenti regolarmente. Chi pagherà quindi (oltre al titolare originario superstite) non lo decide dunque la banca ma gli stessi eredi.

    Quando viene aperta la successione, saranno gli eredi a doversi intestare il mutuo sostituendo di fatto la persona mancata. Ovviamente per procedere con la nuova intestazione del mutuo è necessario che il tutto venga sottoscritto davanti ad un notaio presentando tutta una documentazione che attesti l’effettivo ruolo di erede (inoltre è necessario presentare anche un certificato del debito residuo da richiedere all’istituto bancario).

    Ovviamente le info riportate riguardano casistiche nelle quali i successori accettano l’eredità ma questi possono anche rifiutarla e non incorrere in alcun coinvolgimento. Inoltre la banca si riserva comunque il diritto di accettare o meno i nuovi intestatari del mutuo in base alle garanzie fornite dagli eredi.

    Mutuo cointestato se uno dei due non paga

    Partiamo dal presupposto che le banche non si pongono molti problemi nel momento in cui uno dei cointestatari di un mutuo non paga le rate. Per l’istituto di credito infatti un mancato pagamento è un mancato pagamento, a prescindere dal soggetto responsabile. Entrambe i mutuatari infatti risultano responsabili dei pagamenti, indipendentemente da chi produce il reddito. Ragion per cui le conseguenze potrebbero essere davvero problematiche per entrambi i contraenti.

    Cosa fare se uno dei cointestatari di un mutuo non paga?

    Per risolvere eventuali problemi legati al mancato pagamento di uno degli intestatari di un mutuo cointestato, ed evitare, nella peggiore delle ipotesi, di perdere la casa o essere costretti a venderla, vi sono delle soluzioni. Un’opzione è quella di procedere con la sostituzione del mutuo. In questo modo la banca può modificare gli intestatari del contratto precedente (sia in caso di mutuo cointestato o garante). Un’altra strada è quella dell’accollo del mutuo.

    Tramite questa soluzione infatti uno dei cointestatari resta proprietario dell’immobile e mantiene, in via esclusiva, le condizioni del mutuo sottoscritto in precedenza. Uno dei titolari del mutuo insomma acquista l’intero immobile, si accolla l’intero mutuo e diventa l’unico proprietario della casa. Ovviamente sia in caso di sostituzione che accollo del mutuo, il tutto dipende dal responso della banca che procederà con gli opportuni controlli per verificare la presenza delle garanzie necessarie.

  • Mutuo Giovani di Intesa Sanpaolo: anche a lavoratori atipici

    Mutuo Giovani di Intesa Sanpaolo: anche a lavoratori atipici

    Il sogno di acquistare la casa è al primo posto tra i desideri degli italiani, sopratutto dei più giovani. Per venire incontro a questa esigenza Intesa SanPaolo propone, ormai da anni, una soluzione per finanziare l’acquisto della prima casa. Mutuo Giovani è un prodotto pensato per facilitare l’accesso al credito ai giovani, compresi quelli con contratto di lavoro atipico e a tutele crescenti. Mutuo Giovani quindi, è destinato alle persone di età fino a 35 anni che vogliono acquistare un immobile ultimato da adibire a prima casa, inoltre se sei un lavoratore atipico un’assicurazione decennale copre eventuali periodi di disoccupazione (massimo 2 per 6 rate massime ognuno).

    Caratteristiche del Mutuo Giovani di Intesa Sanpaolo

    Questo prodotto ha caratteristiche molto interessanti pensate proprio per venire incontro alle esigenza delle persone più giovani che pur avendo un lavoro non sono ancora riuscite a mettere da parte un po’ di risparmi. Con Mutuo Giovani infatti, è possibile ottenere fino a 250.000 Euro e fino al 100% del valore della casa.

    Si può scegliere tra due di finanziamento:

    • Tasso Fisso con durata massima prevista è di 40 anni. Il tasso di interesse resta costante per tutta la durata del mutuo.
    • Tasso Variabile con durata massima prevista è di 30 anni. Il tasso di interesse è legato al parametro finanziario Euribor 1 mese.

    I requisiti per chiedere ed eventualmente ottenere il mutuo sono:

    • giovani di età compresa fra i 18 e i 35 anni
    • al momento dell’erogazione del mutuo e residenti in Italia da almeno 3 anni

    È concesso anche ai lavoratori con contratto atipico che rispettino i seguenti requisiti:

    • siano lavoratori alla data della domanda di mutuo
    • abbiano lavorato almeno 18 mesi negli ultimi 2 anni
    • siano in possesso di un contratto di lavoro che abbia una durata minima residua di almeno 4 mesi alla data di domanda del mutuo

    Inoltre è possibile avere

    • La sospensione del pagamento della rata per 3 volte  (opzione “Sospensione rate” attiva dopo 24 rate pagate)
    • Le quietanze di pagamento e altri documenti online
    • La polizza Proteggi Mutuo per proteggerti da gravi eventi che possono pregiudicare la capacità di rimborso del mutuo

    La polizza Proteggi Mutuo è a premio unico ed il suo importo è calcolato in base a:

    • durata
    • capitale assicurato
    • età
    • differimento tra scadenza del mutuo e scadenza della polizza

    Piani di rimborso a tasso fisso

    I piani di rimborso a tasso fisso sono due: quello base e quello light. Nel piano base il tasso, e di conseguenza l’importo della rata, sono definiti in fase di contrattazione e rimangono invariati per tutta la durata del mutuo. Il piano light invece prevede un primo periodo di durata variabile da 12 a 120 mesi durante il quale la rate è composta solo da interessi. In questo modo è più leggera ed impegna meno i giovani che possono avere stupendo non ancora all’altezza delle loro potenzialità.

    Piani di rimborso a tasso variabile

    Il piano a tasso variabile è unico e prevede che  il tasso e la rata variano in funzione dell’andamento del parametro di indicizzazione. Il parametro di riferimento può essere l’Euribor a un mese o il MRO (Main Refinancing Operations), il tasso sulle operazioni di rifinanziamento della BCE.

    A chi conviene questo mutuo

    Per le sue caratteristiche questo prodotto andrebbe bene un po’ a tutti. Intesa Sanpaolo però limita ai giovani, con età massima di 35 anni, la possibilità di stipulare. I giovani possono trovarci diversi vantaggi.

    La possibilità di finanziare anche l’intero valore della casa è sicuramente una caratteristica vincente che consente di comprare la casa pur non avendo soldi da parte.

    I lavoratori atipici possono accedere a questo mutuo. Una vasta platea di partite IVA, lavoratori a progetto, stagionali, marittimi, etc., non si vedrà sbattuta la porta in faccia nel momento in cui andranno in banca per chiedere il mutuo. Ovviamente è necessario che questi abbiano un reddito congruo con l’importo richiesto e sopratutto con gli impegni economici che si assumono e quindi con la rata da pagare.

    A proposito della rata: essendo rivolto ai giovani, questo mutuo concede durate anche molto lunghe, fino a 40 anni per il tasso fisso. La possibilità di spalmare il debito su un periodo così lungo permette di contenere l’importo delle rate. Attenzione però, durate molto lunghe vogliono dire anche molti interessi da pagare.

    Altre condizioni del mutuo giovani di Intesa Sanpaolo

    • Spese di istruttoria: da € 550  a € 1.150  in base alla percentuale del valore dell’immobile finanziato
    • Spese di perizia: Variabili in base all’importo del mutuo
    • Invio documenti cartacei e online: gratuiti
  • Documenti per il mutuo: quali sono richiesti

    Documenti per il mutuo: quali sono richiesti

    Questa guida sui documenti per il mutuo ha come obbiettivo una panoramica sulle leggi e passaggi burocratici atti alla concessione del mutuo. Per richiedere un mutuo la normativa italiana prevede che si presentino alla banca alcuni documenti relativi alla situazione anagrafica e patrimoniale del cliente. Questa documentazione permette di valutare l’ammissibilità del richiedente a usufruire del finanziamento grazie a tecniche e sistemi di credit scoring. Inoltre la banca chiede una completa documentazione relativa all’immobile da acquistare.

    Il fatto è che la richiesta di un mutuo necessita di una serie di documenti che la banca vuole esaminare prima di dare il suo assenso.
    Si parte dalla fotocopia di un documento di identità e del codice fiscale: documenti che, nel caso siate correntisti, siano già in possesso della banca. I documenti necessari si dividono in documenti anagraficidocumenti reddituali e documentazione relativa all’immobile.

    Documenti per il mutuo: anagrafici

    • copia della carta d’identità o passaporto
    • copia del codice fiscale/tessera sanitaria
    • certificato di residenza (o contestuale)
    • certificato dello stato di famiglia (o contestuale)
    • permesso di soggiorno (per i cittadini extracomunitari)
    • estratto dell’atto di matrimonio (solo coniugati)
    • eventuale omologa di separazione o sentenza di divorzio

    Se si è sposati, occorre presentare un certificato di matrimonio e la dichiarazione di assenso del coniuge (se cointestatario dell’immobile) all’iscrizione dell’ipoteca

    L’istituto di credito vi può poi chiedere lo stato di famiglia per verificare se avete persone a carico. Questa misura serve a capire se siete in grado di sostenere le rate di mutuo in funzione delle vostre entrate, per appurare le quali dovrete presentare la dichiarazione annuale dei redditi.

    Documenti richiesti sulla condizione lavorativa e reddituale

    • copia della dichiarazione dei redditi (modello CUD, UNICO, 730)
    • lavoratori dipendenti: copia delle ultime buste paga, eventuale dichiarazione del datore di lavoro circa il tipo di assunzione (tempo indeterminato)
    • lavoratori autonomi e  liberi professionisti: copia delle ultime dichiarazioni dei redditi e modello F24. Certificato di iscrizione alla camera di commercio (lavoratori autonomi), certificato di iscrizione all’albo professionale (liberi professionisti)
    • pensionati: cedolino della pensione
    • Estratto conto corrente aggiornato

    In alcuni casi le banche possono chiedere ai lavoratori dipendenti le ultime buste paga per accertare l’attuale livello di entrate al netto di eventuali trattenute extra aziendali (mensa, leasing auto, fondo mutualistico aziendale, prestito aziendale ecc.).

    Situazione immobiliare

    Particolare attenzione viene rivolta, nella valutazione dei documenti per il mutuo, al valore della casa. L’immobile costituisce l’effettiva garanzia del debito. È necessario presentare una serie di documenti a cominciare da una perizia eseguita sul posto da parte o di un ingegnere, di un architetto o di un geometra iscritto all’albo.

    Con la perizia viene stabilita l’ubicazione, lo stato di conservazione e l’età dell’immobile. Viene chiesta anche una verifica notarile, che ha lo scopo di accertare che non vi siano ipoteche, usufrutti o altri vincoli. In genere è la banca stessa che dispone queste perizie anche se, in alcuni casi, può accettare i risultati presentati con perizie pagate (a costi più contenuti) da voi.

    Verrà anche richiesto un estratto di mappa del Nuovo Catasto Terreni e del Nuovo Catasto Edilizio Urbano. Allo stesso tempo vi sarà chiesta la sottoscrizione di una polizza di assicurazione dei fabbricati contro i danni da incendi, fulmini, gas e infortuni.

    La banca poi vuole essere sicura che il venditore sia l’effettivo proprietario dell’immobile. Per questa ragione va presentata una copia del rogito precedente, dell’atto di successione (nel caso in cui il venditore abbia ricevuto il bene in eredità) o della licenza edilizia ottenuta dal costruttore se si acquista direttamente da lui.

    È infine necessario presentare copia del compromesso, il contratto preliminare con il quale le parti si impegnano a concludere la compravendita, che dimostra che state realmente acquistando la casa.

    Documenti per il mutuo: immobile

    • atto di provenienza dell’immobile
    • planimetria catastale dell’unità immobiliare
    • copia del compromesso (o proposta di vendita)
    • copia del certificato di abitabilità
    • eventuale denuncia di successione
    • certificazione energetica

    È possibile che alcuni istituti di credito richiedano anche altra documentazione, talvolta anche in virtù della  situazione specifica del richiedente. Ai soggetti separati o divorziati potrà essere chiesto di esibire la sentenza di separazione o divorzio oppure i cittadini extracomunitari dovranno presentare insieme agli altri documenti una copia del permesso di soggiorno, etc.

    Prima di avviare una trattativa per l’acquisto di una casa è bene contattare preventivamente l’ istituto di credito o la banca in modo da poter sapere quali sono tutti i documenti necessari. È bene anche tenere conto che l’esito di una domanda di mutuo dipende anche da ciò che l’aspirante mutuatario può fornire alla banca a garanzia del finanziamento e dal fatto che questo che abbia tutti i requisiti necessari.

  • Procedura di erogazione di un mutuo immobiliare

    Procedura di erogazione di un mutuo immobiliare

    Ottenere un mutuo a volte è una operazione lunga e laboriosa. questo perché la procedura per l’erogazione di un mutuo è complessa e prevede una serie di passi. Le procedure per richiedere e ottenere un mutuo immobiliare si differenziano a seconda dell’istituto creditizio e della tipologia di mutuo richiesto. La maggior parte degli step è comune a tutti gli istituti di credito, vediamo quali sono e cosa bisogna fare per procedere.

    Procedura erogazione mutuo: istruttoria

    Il primo passo è l’apertura dell’istruttoria. La finalità di questo passaggio è quella di verificare la fattibilità del mutuo prima di procedere con i successivi step. Un eventuale stop precluderebbe ogni passaggio successivo ma permetterebbe anche di non andare avanti spendendo tempo e denaro in altre attività che visto l’esito sarebbero inutili.

    Il richiedente deve presentare una domanda di mutuo alla banca e fornire la documentazione completa relativa all’immobile e al proprio reddito. Sulla base della domanda e della documentazione presentata la banca effettuerà dei controlli sulla situazione

    • anagrafica e familiare
    • finanziaria
    • lavorativa
    • presenza di garanti
    • Credit Scoring
    • valore immobile da acquistare

    In caso di parere di fattibilità positivo, la banca non è comunque impegnata ad erogare il mutuo. Eventuali difformità tra le dichiarazioni presentate e la successiva verifica delle documentazioni , o una perizia negativa potranno portare l’istituto di credito a negare la concessione.

    Documentazione completa per procedura di erogazione di un mutuo

    Se il mutuo è fattibile al richiedente viene richiesto di fornire la documentazione completa comprovante quanto dichiarato in sede di istruttoria e la documentazione integrativa che la banca richiede

    • anagrafica
    • reddituale
    • immobiliare

    Documentazione anagrafica

    • carta d’identità
    • codice fiscale
    • certificato contestuale (famiglia + residenza  +stato civile + cittadinanza)
    • permesso di soggiorno (extracomunitari)
    • estratto dell’atto di matrimonio
    • eventuale omologa di separazione o sentenza di divorzio

    Documentazione reddituale

    • tipo di lavoro (dipendente o autonomo) e qualifica
    • reddito netto mensile e annuale
    • modello CUD (dipendenti)
    • certificato di servizio (dipendenti)
    • fotocopia ultime 2 buste paga (dipendenti)
    • modello Unico (autonomi)
    • fotocopia estratti conti (se lavoratore autonomo)
    • dichiarazione situazione debitoria

    Documentazione immobile

    • compromesso o proposta di acquisto
    • atto di provenienza
    • planimetria catastale
    • certificato di abitabilità
    • certificato di classe energetica
    • concessione edilizia se si tratta di una nuova costruzione

    Io ogni caso la banca può sempre chiedere eventuale documentazione integrativa che cambia a seconda dei casi.

    garanzie a copertura del mutuo

    Garanzie a copertura del mutuo

    Per ottenere un mutuo la banca chiede al richiedente una garanzia. È necessaria quindi l’iscrizione di ipoteca sul bene che si intende acquistare con il mutuo.  Per questo motivo la banca incarica un  perito il cui ruolo è quello di accertare che il valore dell’immobile giustifichi la concessione del mutuo da parte della banca.

    Per prima cosa il perito esamina la documentazione fornitagli, in seguito esaminerà personalmente l’immobile, infine stimerà il valore di mercato dell’immobile analizzato. Occorre tenere presente che la parcella del perito risulta a carico di chi richiede il mutuo, rientra quindi nelle spese da valutare in fase di scelta del mutuo.

    Chiusura della procedura di erogazione del mutuo

    Una volta terminati tutti gli accertamenti necessari l’istruttoria viene chiusa e la banca decide se concedere o no il mutuo richiesto. Di solito questa fase richiede un po’ di tempo: da 7 a 15 giorni.  Se la documentazione presentata è conforme a quanto dichiarato in fase di presentazione della domanda, nella maggior parte dei casi l’esito è positivo.

    In alcuni casi la domanda può comunque essere rigettata. Nel caso in cui la domanda di mutuo non sia accettata il rapporto tra la banca ed il richiedente si riterrà concluso.

    Le cause che possono portare ad un esito negativo sono debiti o protesti bancari accertati, o l’iscrizione come cattivo pagatore in qualche banca dati a disposizione dell’istituto bancario..

    Se la richiesta di mutuo verrà accettata, seguirà la stipula del contratto, che formalizzerà le clausole del contratto e le modalità di restituzione della somma ricevuta. Al contratto di mutuo si accompagnerà la stesura di un piano di ammortamento del capitale. In questo documento saranno specificate tutte le rate da pagare, le scadenze e la ripartizione tra quota capitale e interessi.

    Quando le condizioni contrattuali saranno state stabilite e accettate da entrambe le parti, la banca erogherà l’importo monetario richiesto.