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  • SPID identità digitale per i servizi online

    SPID identità digitale per i servizi online

    La parola SPID è l’acronimo di Sistema Pubblico d’Identità Digitale. Nasce dalla proposta un parlamentare veronese Stefano Quintarelli ed ha lo scopo di identificare gli utenti in un sistema unico. Questo sistema, permette l’accesso online ai servizi pubblici e privati, da qualsiasi dispositivo.

    Qual è lo scopo dello SPID o identità digitale?

    Lo SPID ha lo scopo di facilitare l’accesso ai servizi pubblici tutelando i dati e la privacy dei possessori dell’identità digitale. In precedenza, per accedere ai servizi offerti dall’amministrazione pubblica, occorrevano un account e una password specifici. A volte era necessario effettuare comunicazioni tramite PEC (Posta Elettronica Certificata) e registrare anche ulteriori credenziali. Questo sistema ora semplifica la burocrazia cartacea e i passaggi informatici. Permette anche di risparmiare il tempo che solitamente si impiega a trasferire le pratiche cartacee da un ufficio all’altro.

    Alcuni Enti e Regioni permettono con questo sistema, di accedere ad alcune pratiche online come:

    • finanziamenti
    • programmi di sviluppo
    • fondi europei
    • bonus
    • iscrizioni scolastiche
    • prenotazioni sanitarie

    oppure per quanto riguarda l’economia e finanza è possibile effettuare:

    • pagamenti di tasse
    • pagamenti di tributi
    • tenere la gestione di fatture elettroniche
    • precompilare il modello 730 unico

    Si può inoltre accedere al portale online del proprio Comune e scaricare certificati o estratti di stato civile.

    Si può accedere al portale dell’INPS al proprio Fascicolo Sanitario Elettronico.

    E ancora :

    • presentare la domanda per i contributi per l’acquisto dei libri di testo
    • usufruire dei bonus cultura
    • partecipare a concorsi pubblici
    • gestire pratiche e controllare accrediti, come nel caso di Reddito di Cittadinanza

    Come scegliere il gestore SPID

    Tutte le persone maggiorenni possono richiedere lo SPID anche se risiedono all’estero. È necessario scegliere un Identity Provider (IP) cioè chi deve gestire l’identità digitale.

    Attualmente le società accreditate dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) a fornire l’utenza digitale sono:

    La scelta dei gestori soggettiva e spesso è determinata da diversi fattori come ad esempio i tre livelli di identità che determinano il livello di sicurezza:

    • primo livello a cui ci si accede con nome utente e password
    • secondo livello per il quale cui occorre un One Time Password (OTP), un codice usa e getta
    • terzo livello di sicurezza dove le società creano una card con un codice associato all’identità dell’utente.

    Attualmente solo Aruba, Poste e Sielte erogano il terzo livello di sicurezza.

    Un altro fattore che determina la scelta è la modalità riconoscimento, che può avvenire:

    • di persona presso un ufficio attraverso un operatore, in modo gratuito
    • a domicilio attraverso un portalettere, in questo caso a pagamento
    • per alcuni gestori il riconoscimento può avvenire attraverso webcam (servizio a pagamento)
    • utilizzando la CIE (Carta d’Identità Elettronica), la CNS (Carta Nazionale dei Servizi), o la firma digitale

    Il riconoscimento è un passaggio obbligatorio per ottenere lo SPID e insieme agli altri dati viene richiesto per prevenire usi fraudolenti e proteggerci da furti d’identità. Una volta abilitato lo SPID, è gratuito.

    Come si crea uno SPID?

    Per poter creare uno SPID è necessario:

    • Documento d’Identità
    • Tessera Sanitaria / Codice Fiscale
    • indirizzo di posta elettronica
    • numero di telefono cellulare

    È necessario scegliere l’identity Provider a cui affidarsi, collegarsi al sito da qualsiasi dispositivo e proseguire nella voce servizi online d’identità digitale abilitati a SPID.

    Inserire i dati anagrafici richiesti e l’email, al quale, una volta registrati vi verrà inviato un codice di verifica, da inserire e confermare. Scegliere una Password ed inserire il numero di cellulare attraverso il quale vi verrà inviato un codice di verifica, da inserire e confermare.

    Per il riconoscimento è necessario alternativamente:

    • scansionare il documento con il quale si è registrati
    • presentarsi direttamente di persona in ufficio del gestore
    • collegamento via webcam e con il codice di pratica inviato per e-mail

    Dopo il riconoscimento vi arriverà un e-mail di conferma con le credenziali SPID.

    Lo SPID può essere di tre livelli:

    1. per accedere ai siti che richiedono solo username e password.
    2. per altre amministrazioni che richiedono una sicurezza maggiore
    3. con card con codice associato all’identità o firma digitale per un ulteriore grado di sicurezza

    e bisogna scaricare un applicazione come InfoCert ID o PosteID o di altro tipo in base al gestore scelto, necessaria per accedere ai servizi online attraverso l’utilizzo del QR Code.

    Esempio di accesso al portale INPS tramite QR code

    Per effettuare l’accesso al portale, ad esempio in quello dell’INPS, seleziona l’indirizzo internet: www.inps.it. Si aprirà la Home Page, una pagina con l’elenco dei servizi disponibili a cui si può accedere.

    Per entrate nell’area personale, clicca nella finestra in alto a destra su MY INPS. Clicca dove c’è la voce autenticazione con SPID. Entra con SPID e clicca il tuo Identity Provider nell’elenco della finestra che vedrai aprirsi.

    Comparirà il QR Code (Quick Response Code), cioè il codice a risposta veloce. È uno schema di forma quadrata che memorizza le informazioni.

    Dal cellulare apri l’applicazione ID scaricata in precedenza e pigia su autorizza con QR Code e inquadra il QR sul monitor. Il tuo dispositivo leggerà questo codice grazie alla fotocamera e l’applicazione ID scaricata. Una volta riconosciuto il codice QR, sul tuo cellulare si aprirà una schermata dove inserire L’ID per l’autorizzazione. Cioè un codice alfanumerico di 6 caratteri che hai scelto al momento della registrazione dell’applicazione ID.

    Inserisci il codice e vedrai aprirsi sul monitor una pagina di richiesta di consenso dati. Una volta accettato il consenso si entra nel portale dell’INPS. Eventuali servizi potrebbero richiedere un ulteriore livello di sicurezza e quindi chiedere anche lo SPID 3 per acconsentire l’accesso.

    SPID e altre informazioni sull’identità digitale

    Tutti i cittadini che risiedono in Italia, con un documento italiano e maggiorenni, possono richiedere l’identità digitale ai gestori riconosciuti AgID.

    Gli italiani che risiedono all’estero, per richiedere lo SPID devono essere in possesso di:

    • documento in corso di validità italiano, ad esempio passaporto o carta d’identità
    • Tessere Sanitari / Codice Fiscale
    • e-mail
    • numero di telefono cellulare ad uso personale

    Per le procedure di attivazione puoi rivolgerti ad uno dei gestori riconosciuti AgID. Alla pagina richiedi SPID, ci sarà l’icona EU (Unione Europea) o mondo e mondo, insieme a tutte le altre informazioni e i metodi di riconoscimento.

    Per lo straniero che si trova in Italia che vuole richiedere lo SPID, deve essere in possesso di:

    • documento italiano, ad esempio: carta d’identità in corso di validità
    • codice fiscale
    • e-mail
    • numero di telefono cellulare ad uso personale

    Sul sito dell’agenzia delle entrate, si può verificare la procedura per ottenere il codice fiscale. Se hai il permesso di soggiorno, nel richiedere lo SPID, puoi richiedere la carta d’identità Italiana.

    Per le procedure di attivazione puoi rivolgerti ad uno dei gestori riconosciuti AgID.

    Alla pagina richiedi SPID, ci sarà l’icona EU (Unione Europea) o mondo e mondo, insieme a tutte le altre informazioni e i metodi di riconoscimento.

  • Dipendenti pubblici, per loro è nato il Piccolo Prestito

    Dipendenti pubblici, per loro è nato il Piccolo Prestito

    Purtroppo sono tante le famiglie che non se la passano benissimo e che devono ricorrere ad un prestito personale per poter comprare la macchina nuova, ri-arredare il salotto, sposare una figlia. Sappiamo come va in questi casi: lo stipendio serve per vivere tutti giorni, a stento si arriva dignitosamente a fine mese e difficilmente si riesce a mettere qualcosa da parte. Anche i dipendenti pubblici , pur avendo lo stipendio fisso, vivono le stesse logiche, le stesse dinamiche economiche. E così sono in tanti a rivolgersi a banche o finanziarie per richiedere un prestito personale. Per fortuna non ci sono solo banche e assicurazioni, i dipendenti pubblici, tramite la piattaforma NoiPA, possono ottenere un finanziamento: il “Piccolo Prestito”.
     
    È importante comprendere nel dettaglio come funziona questa particolare tipologia di prestito personale erogato dall’INPS. In questo articolo ti spiego quali sono le modalità di accesso a questa soluzione alternativa.

    Piccoli prestiti personali per dipendenti pubblici erogati dall’INPS

    Il Piccolo Prestito si ottiene tramite la piattaforma NoiPA. I dipendenti pubblici possono ottenere questo finanziamento rimborsabile in rate costanti. Le rate vengono trattenute dalla busta paga del dipendente della Pubblica Amministrazione con il meccanismo della cessione del quinto dello stipendio. I dipendenti che intendono ottenere il Piccolo Prestito devono essere iscritti al fondo della Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali denominato “Fondo credito”. L’adesione al fondo credito comporta una quota mensile dello 0.35% dello stipendio netto.

    Piccolo prestito ai dipendenti pubblici, quanto si può avere?

    Il meccanismo è semplice. Si possono chiedere imposti pari

    • 1 mensilità rimborsabile in un anno
    • 2 mensilità rimborsabile in due anni
    • 3 mensilità rimborsabile in tre anni
    • 4 mensilità rimborsabile in quattro anno

    La mensilità è intesa netta e l’anno corrisponde ai 12 mesi successivi al mese di erogazione del prestito. Con il Piccolo Prestito inoltre hai la possibilità di accedere a finanziamenti più corposi con la soluzione a doppia mensilità. Il meccanismo è lo stesso visto in precedenza ma si ottengono  importi pari al doppio della soluzione base.

    Quali tassi si applicano?

    Per quel che riguarda gli interessi, il Piccolo Prestito personale per dipendenti pubblici dell’INPS ha un TAN (Tasso Annuo Netto) del 4,25%. Al tasso netto vanno aggiunte le spese  amministrative per le quali si paga un’aliquota dello 0,50% ed un premio per il fondo rischi che varia in funzione della durata del prestito e dell’età del richiedente. Al Piccolo Prestito possono accedere i dipendenti della pubblica amministrazione sia  tempo indeterminato che determinato. Questi ultimi però possono richiedere prestiti rimborsabili entro la scadenza del loro contratto do lavoro.

    Come richiedere il prestito?

    Una grande qualità di questo servizio è che le operazioni si svolgono tutte online. L’accesso alla preventivazione ed alla richiesta del prestito è nell’area riservata del sito di NoiPa, sezione Self Service Piccolo Prestito. Grazie all’operatività online c’è il vantaggio di fare tutto direttamente via web senza dover andare ad uno sportello INPS o presso la propria amministrazione.

    Una volta fatta la richiesta il portale NoiPA trasmette all’INPS i dati economici, anagrafici, fiscali e giuridici del richiedente, necessari all’approvazione della pratica. Una volta ottenuto il prestito l’erogazione è automatica e l’importo viene versato sul conto corrente del richiedente.

    Accedere al self service Piccolo prestito: ecco come fare

    Il sito Noi Pa è nato con l’obbiettivo di  semplificare e migliorare la vita delle pubbliche amministrazione e dei lavoratori. Nel caso del Piccolo Prestito, il self service mette a disposizione gli strumenti per la gestione e monitoraggio del finanziamento. Grazie a NoiPA si hanno tre grandi vantaggi operativi

    • riduzione dei tempi per la lavorazione della pratica
    • eliminazione della modulistica cartacea
    • automazione dei meccanismi di amministrazione

    Quando entri nel self service e accedi al modulo per la compilazione della richiesta, trovi precompilati i campi relativi alla tuo reddito certificati da NoiPa. Il servizio inoltre tiene traccia dei passi relativi al processo di erogazione, per cui puoi monitorare lo stato di avanzamento della richiesta. Tra le opzioni disponibili in questa fase c’è anche la possibilità di rinunciare al prestito, ovviamente una volta erogato non è più possibile rinunciare. Una opzione disponibile invece in fase di ammortamento è la possibilità di estinguere anticipatamente il prestito, il sistema calcola automaticamente l’importo necessario per estinguere il debito in un unica soluzione.

    Se sei un dipendente pubblico puoi accedere al Piccolo Prestito, soluzione che prevede il rimborso tramite la cessione del quinto dello stipendio. Oltre al sito NoiPA puoi chiedere il Piccolo Prestito anche alle banche o finanziarie che hanno sottoscritto la convenzione con l’INPS.

    La soluzione più semplice e pratica però resta quella messa a disposizione da NoiPA il portele della Pubblica Amministrazione